«Il secondary ticketing è un fenomeno nei confronti del quale ribadiamo la nostra ferma condanna e la piena disponibilità ad individuare tutti gli strumenti utili a combatterlo. Con la norma introdotta nell’ultima legge di bilancio, che impone l’accesso ad alcuni spettacoli attraverso il biglietto nominale, però, si rischia, come si suol dire, di gettare il bambino insieme all’acqua sporca. Per combattere, giustamente e doverosamente, questi meccanismi fraudolenti, non si possono e non si devono creare difficoltà agli organizzatori degli eventi o ai numerosissimi spettatori, in particolare giovani, che dovrebbero, al contrario, essere incentivati ad avvicinarsi a tutte le espressioni culturali e di spettacolo.
A causa dell’introduzione di questa norma, infatti, diventano particolarmente difficoltosi i controlli per l’accesso e per cambiare il nominativo sul biglietto bisogna espletare una procedura farraginosa. Per non parlare, poi, del rincaro che, ovviamente, subiscono i biglietti a causa dei maggiori costi imposti agli organizzatori.
Questi sono solo alcuni esempi degli effetti di una norma, nata con il giusto obiettivo di colpire chi sbaglia ma che, nella sua applicazione, ha finito col danneggiare chi non c’entra nulla o chi opera nella correttezza e nella legalità. Chiediamo, quindi, ai rappresentanti istituzionali di intervenire nel più breve tempo possibile, correggendo questa stortura ed individuando delle norme più efficaci per il contrasto al secondary ticketing». È quanto dichiarano congiuntamente in una nota Carlo Fontana, Presidente dell’Associazione generale italiana dello Spettacolo (AGIS), e Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica.