In Italia forse dischi del genere in questo momento non sono ben visti. Sto parlando di Moken e del suo “Missing Chapters”. L’artista camerunense con sede in Atlanta ha da poco dato alle stampe “Missing Chapters”, il suo nuovo disco. Dodici canzoni in cui la sua Africa viene raccontata con la sua particolare vocalità e i suoni che provengono dai suoi artisti di riferimento e vai: Manu Dibango, Nat King Cole,Francis Bebey, Van Morison, Ali Farka Toure, Elvis Presley, Nina Simone, Charles Lembe, Antonio Carlos Jobim, Cesaria Evoria, Julio Eglesias, James Brown e Snoop Dogg. Possiamo definire il suo lavoro un lavoro folk africano con influenze blues accompagnato da chitarra acustica, batteria, xilofono e rare percussioni e strumenti a corde provenienti da tutto il mondo. “Missing Chapters” è un disco che delinea una parentela diretta tra la musica africana e quella contemporanea americana fatta di blues, da un parte e di rap dall’altra. Alla base di tutto c’è il concetto di ritmo e di ballo. Moken dovrebbe far capire a chi non ama la gente di colore ma ama la musica rock, che l’Africa è la madre del rock. “Missing Chapters” propone strutture diverse nelle canzoni e le rende attuali. Ottimo disco.
La tracklist
- Sometimes
- Yen Nin
- Machine man
- Walking man
- Mi amor
- U Nla
- Everybody to rule the world
- Retro Africa
- Hiki mut
- Tequila song
- Sing the song
- Your sun is rising