Secondo album per i Fakir Thongs dal titolo “Lupex”: 50 minuti di altissimo rock, indirizzato proprio a chi pensa che questo genere sia morto. Un inizio alla Doors con “No tears”, ma poi c’è tanta roba in questo “Lupex”. Prima di tutto c’è il blues, elemento essenziale per qualunque band progressive e stoner. Ispirazioni per l’album? Probabilmente il suono si avvicina spesso a quello dei Queens of stone age e dei Kyuss, ma anche a quello delle band progressive anni 70 come i Pink Floyd. Nota ovviamente distintiva sono i cambi di tempo che contraddistingue i vari brani. “Lupex” non è un disco durissimo, ma è fatto molto bene. Sono sicuro che la band potrebbe fare anche dei bel pop rock di ottimo fatturato. Questo è album che, ascoltato la mattina, ti fa cominciare la giornata con il piglio giusto e tanta energia. Ascoltatevi per esempio “Wasting you smile”, sembra una canzone pop e poi ti “picchia” alla fine. Gran disco.
La tracklist
1) No tears
2) State of grace
3) Poison me twice
4) Pen strokes
5) Wasting your smile
6) A secret to unfold
7) Hormiga bite
8) Reaching the coast
9) Lady bell
10) Luxia Rajosa
Fakir Thongs – Lupex e il grande rock risorge dalle ceneri
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