Ci sono i toni scuri e quasi sacrali come in INside ma anche la dolcezza di una ballad ricca di pad orchestrali come in INterlude, prima della chiusa ci rapisce INdestructible che si apre con il riff indimenticabile di The passegger di Iggy Pop e che sviluppa poi oltre 5 minuti di psichedelica notturna che sfocia nel tema più prog di tutto l’ascolto. I The Lizards’ Invasion raccontano il mondo che vorrebbero e che poi alla fine non è, o non sarà mai, parlano di una vita e di un uomo che condivide più che competere, che non ha egemonie e denaro, che non ha gare sociale e tutto quel che ne deriva. Un concept veramente come non si faceva dagli anni d’oro della musica internazionale, forse li avrei voluti meno “pop” e più trasgressivi come nel brano appena citato, ma ricordiamoci sempre che si tratta di un esordio, dunque tanto di cappello per questa prima prova che a tratti sembra non dover invidiare niente a produzioni di ben altro livello.