Certi legami sembrano imprescindibili, di sicuro sembrano, e forse, alcuni lo sono per davvero, non è dunque un caso che in questo secondo disco de Lo Straniero troviamo la splendida featuring di Gian Maria Accusani (Prozac+ o Sick Tamburo che dir si voglia), a colorare un brano come “Psicologo”. Lavoro intenso e ricco di melodie affascinanti, davvero ben riuscito questo Quartiere italiano, una sorta di concept di 14 inediti che rimandano a scenari metropolitani dal retrogusto industriale, post-atomico, lisergiche e psichedeliche visioni del futuro non troppo lontano, mantecato nella vita quotidiana di un palazzo del quartiere italiano di una qualche grande città di questo mondo.
Piano dopo piano, ecco incontrare sfaccettature etniche e culturali, strane assemblee ma anche momenti di sosta contemplativa, il gioco di voci tra Federica Addari e Giovanni Facelli è una cifra stilistica assai caratterizzante e vincente, le loro voci che si alternano, si cambiano di posto, si rendono protagoniste in un unicum: la nebbia acida de “Il quinto piano” si contrappone alla forza corale dell’inciso di “Seduta spiritica” e il pop decisamente anni ’80 di “Vampiro” discendente di belle ispirazioni alla Decibel o ai fratelli maggiore Bluvertigo si accoppia alle forme sghembe di questo ciclicità elettronica di “Dove vai”. Il bel pop di forma indie come oggi conviene alle mode con “Matematica e aspirina” e, non ultima, la bellissima title track che resta in mente fin dal primo ascolto, e questo è qualcosa che acccade spesso in questo nuovo disco de Lo Straniero, disco da sottolineare con attenzione.