L’esordio dei romani Ælementi si intitola Una questione di principio: e’ stato accolto come uno dei lavori piu’ interessanti del prog italiano degli ultimi mesi. Il leader Daniele Lulli ci racconta storia e futuro del gruppo. E non solo! Il cd è uscito per Andromeda Relix ..
Nonostante una storia lunga, questo è il vostro primo album. Raccontami una breve storia del gruppo, in modo da presentarlo ai nostri lettori.
– Ælementi nasce dentro casa del batterista prima (con una strumentazione piuttosto economica, batteria dtxpress mixer e chitarra in linea) nel 2007, e si sviluppa poi in un garage alle porte di Roma, prima con giochi in tempi composti tra chitarra e batteria, poi iniziano le linee melodiche e finalmente moog e synth ad amalgamare tutto il resto.
Come è nato questo primo album? È la sintesi di anni di lavoro, o si tratta di materiale recente?
– Una questione di principio, nasce da entrambe le cose, brani più datati riarrangiati, una sorta di Ælementi che riarrangiano Ælementi, e brani più freschi, forse più moderni che legano quello che ci interessa di piu’, melodia e variazione ritmica tipica del prog.
Come definiresti la vostra musica, prog ti soddisfa? Come nascono le canzoni? Ci dici qualcosa sui testi? Hanno una linea comune o trattano temi indipendenti?
– I brani nascono spesso da riff o arpeggi di chitarra che suona già da sola e che sostiene una linea vocale. Poi si porta in sala e inizia il “play”. Cerchiamo di divertirci molto nel comporre sperando di definire un materiale valido ma anche poco prevedibile. Di solito sono necessarie diverse centinaia di versioni prima che tutti si ritengano davvero soddisfatti. I testi sono quasi tutti opera miei. Scrivo molto spesso su temi piuttosto battuti ma sempre cercando la chiave attuale di ogni cosa, si potrebbe dire che il tema principale di questo disco è proprio l’amore, che però nell’album viene trattatato attraverso la Lontananza, Il Delirio, una Voce, che crea un Vuoto, o un Addio (La frase è un collage dei titoli dei brani del disco, nda). Per fortuna almeno “Straniero” è un brano estraneo a questo tema (ride).
Nonostante il rock progressivo sia un genere che continua a raccogliere l’attenzione della critica e dei fan, la tendenza è sempre quella di seguire i gruppi storici. Tu da musicista ascolti anche gruppi nuovi o sei legato solo alla nostalgia?
– Da musicista ho la grande fortuna di trovarmi a suonare di tutto e questo è solo un bene per gli ascolti che faccio e per quello che poi porto nella band. Ascolto molta musica moderna, è affascinante capire come suonano i nuovi dischi, come riuscivano a funzionare vecchie ma storiche produzioni e poi le idee, siamo in un paese dove ha sempre girato musica eccellente, tuttavia possiamo dire che probabilmente oggi è solo più difficile scovarla. Ascoltiamo tutti molto, nessuno di noi incredibilmente ha dischi preferiti in comune!!!
Una questione di principio ha avuto ottime recensioni. Qual è stato il complimento che più vi ha fatto piacere? E al contrario qualche critica che vi ha fatto riflettere.
– Partendo dalla fine, non c’è una critica che ricordo facilmente, forse ci è stato detto di essere troppo poco prog e di lasciare troppo spazio alla melodia e anche alla forma canzone, però nella maggiorparte delle interviste, questo è stato visto come un segno contraddistintivo, una melodia che legasse il prog al rock e anche a scenari sicuramente più pop, molti recensori hanno segnalato questo come una cosa molta positiva. Quindi se vi piacciono questi generi probabilmente vi piacerà anche Una questione di Principio.
Riuscite a suonare dal vivo? Roma è come il resto d’Italia, restia a nuove proposte? Ci sono locali per band underground o tutto si riduce come altrove in pub per cover e tribute band e poco altro?
– Sulla piazza di Roma, nonostante ci siano locali attrezzati, è molto difficile promuoversi in autonomia e molto difficile muoversi con altre band. Spesso si pensa eslusivamente al ritorno economico e poco alla promozione, questo comporta una difficoltà enorme anche a collaborare con altre band, mentre sarebbe utile unire le due tifoserie e portare un po’ di musica inedita in giro, a vantaggio sia del locale sia delle band stesse. È davvero dura, le tribute band su Roma lavorano molto di più, ma sapevamo e sappiamo tutto, serve tanta pazienza e voglia poi qualcosa è uscito e qualcosa uscirà.
Cosa state preparando per il futuro? Riuscite ad avere una certa continuità in sala prove?
– Abbiamo in pentola altri 7-8 brani che stiamo modellando con un pò più di maturità ma anche con lo stesso entusiamo che avevamo dieci anni fa. Alcuni sono piuttosto rock altri hanno atmosfere più moderne, ma tutto come sempre legato nel prog e abbondantemente condito con la melodia. Cerchiamo di vederci 3-4 volte al mese ma non sempre ci è possibile essere tutti, questo ci spinge solo ad essere molto creativi quando finalmente siamo tutti in cerchio in sala. Nel 2019 molto probabilmente sentirete qualcosa!!!
Daniele Lulli – Chitarra
Francesca Piazza – Voce
Manuele D’Anastasio – Batteria
Dario Pierini – Tastiere
Giordana Sanfilippo – Cori
Carlotta Sanfilippo – Cori