Sorriso fisso su un volto simpatico: in questo modo appare Silvano nel Sottopassaggio della Stazione di S.Maria Novella in quello storico negozio dove si vendono ancora i dischi: ci siamo passati per gli incontri con artisti famosi .. E’ piacevole passare da quel negozio, perchè le vetrine sono piene di vinili e cd in offerta. Poi spesso passano gli artisti per promuovere un disco e prestarsi al rito con i fans. Noi recentemente abbiamo assistito all’incontro con Marco Ligabue ed Edoardo Bennato, perchè li presentava il nostro Giancarlo Passarella. Ed in ogni occasione a fare da padrone di casa c’era il sorriso di Silvano Piari ad accoglierti. Ma molto della sua storia nelle discoteche non la conoscevamo e perciò l’abbiamo intervistato…
Tutto il mio rispetto per Silvano Piari: il tuo glorioso passato ci ha davvero emozionato… scherzi a parte,con te però bisogna non usare i verbi al passato. Infatti sei ancora on the road…
– Eccomi qua …
Se dovessi descrivere una tua serata.. il tuo stile .. il tuo modo di organizzare una serata .. quali aggettivi useresti e perché proprio quelli?
– Semplicemente divertente, perchè la cosa che la gente vuole è divertirsi .. .ed anche sorridere!
C’è un brano che ritieni il tuo portafortuna o che ti rappresenta in qualche modo?
– No … non ho un brano portafortuna ma le prime sonorita non si scordano mai: stravedo perciò per gli Earth, Wind & Fire ed anche per Bill Withers… adoro le sonorità blackkk..!
Dalle foto sul tuo sito mi sembra di intuire che hai iniziato molto giovane a fare il dj: quale è stata la molla che ha fatto scattare il tutto?
– La prima volta che sono entrato in una discoteca per il compleanno di una mia cugina, sono rimasto folgorato da questo ambiente con luci, musica, allegria…! La musica mi ha preso subito: dopo alcuni giorni ho iniziato ad acquistare dei vinili alla Galleria del Disco … poi via via ho comprato l’impiato per suonare e ad organizzare le prime feste con gli amici. Io mi divertivo a suonare i dischi poi è arrivata la proposta di un locale ed ho accettato subito: ma a 15 anni avevo solo la bicicletta e quidni ( per andare a suonare) facevo l’autostop Compiobbi Firenze … a volte sono tornato anche a piedi ma l’importante era suonare.
Sono numerosi locali che ti hanno visto protagonista. Te la senti di raccontarci i principali e che ricordi hai per ognuno?
– Si sono tanti e di tutti porto un ricordo: davvero piacevole il primo club in cui mi sono esibito … era il Tabasco nel 1978. Alla Galleria del Disco mi proposero di andare, perchè cercavano un ragazzino: accettai subito … poi arrivò la proposta dal Charlie, dove ho trovato un grande gruppo, perchè (oltre a lavorare) uscivamo insieme — eravamo una grande compagnia ed ancora oggi i miei migliori amici sono del gruppo Charlie e Anastasia Club. Ricordo il periodo aretino con il Medio Evo a Foiano, Il Crocodile a Monte San Savino, Vogue e Principe entrambi di Arezzo, poi di nuovo a Firenze con tanti piccoli club del centro, tipo Arcadia, Flamingo, Mach 2, Rebreken … Nel 1993 il grande salto, quando divento dj resident del Tenax dove era in atto una grande rivoluzione musicale… Si suona infatti house progressive e quelli sono anni con una energia pazzesca …indimenticabili! Da quel momento arrivano i locali grandi come Meccanò, Central Park, Kaja, Frau Marlen, Exalibur, Yab, Disco Antella e la Capannina, prorprio quell famosa a Forte dei Marmi…
Complimenti: stai portandoci in un mondo storico per i discotecari. Ma c’è un momento che ha ulteriormente rappresentato una svolta nella tua carriera?
– Una tappa importantissima è stato il Full Up: ci sono rimasto per oltre 10 anni ed ho visto passare 3 gestioni. Fammi anche citare il Colle Bereto, perchè questo locale lo sento un po’ mio ed avevano iniziato a fare delle feste nel prive’ e c’era la possibilita’ di acquistarlo: con il propietario del Full Up ci chiesero di andare a vederlo ed io e Max eravamo straconvinti potesse diventare il club N. 1.. E’ stato un supersuccesso..
Esperienze sulla costa?
– Non posso dimenticare il Delfino a Cecina, un bagno sul mare che la notte si trasformava in discoteca e dove (oltre a fare il dj) sono diventato direttore artistico. Quello è il mio paradiso in estate: quando posso vado sempre li a fare un tuffo con Stefano il proprietario siamo rimasti amicissimi.
In questi giorni, dove ti esibisci?
– Attualmente suono al Blanco ed anche all’ Otel
Quali sono le canzoni che non mancano quasi mai in una tua serata?
– Dipende molto dal tipo di serata che fai: oggi per accontentare il pubblico devi a volte rinunciare ai tuoi gusti. Io comunque suono di tutto… Hip Hop R&B Reggatton Disco 70/80/90 House. Quando c’è la giusta atmosfera, riesco sempre a programmare Kiss di Prince o Curtis Mayfield con Move on up..
Il nostro diretur Giancarlo Passarella dice di non farsi tradire dalla tua apparente leggerezza con cui vivo e da quel sorriso che hai sempre: lui dice che in verità sei uno stratega ed un buon pianificatore ..
– Ringrazio il Passarella per i complimenti .. faccio ciò che mi piace … quindi è facile sorridere. Sono nella musica giorno e notte … che vuoi di più?
Come è cambiato negli anni fare il dj? Non mi riferisco solo al tipo di strumentazione o di disco da usare …
– E’ cambiato tantissimo: prima proponevi le news prima delle radio .. li lanciavi te avevi, perchè avevi un pubblico che ascoltava e stava attento ai tuoi mix Il dj era una figura molto più importante: le nuove generazioni arrivano con i telefonini a chiederti i brani e non gli frega piu niente se il mix è perfetto .. basta che gli suoni quello che vogliono purtroppo.
Sei un po’ il fratello maggiore di tutta una generazione di giovani dj: è necessario che tu ora gli dia qualche consiglio…
– Non sentirsi mai arrivati e rimanere sempre umili, guardare sempre la pista … perchè suoni per loro e devi farli divertire
Il tuo lavoro a La Galleria del Disco in cosa consiste? Come è cambiato negli ultimi anni?
Sono entrato 22 anni fa come responsabile del settore dance; andavo dai distibutori a Milano tutte le settimane a prendere le novità, ascoltavo i brani li proponevo a tutti i dj. Avevamo uno spazio solò per i dj che settimanalmente venivano ad ascoltare e acquistare: io gli proponevo e consigliavo .. oggi tutto questo non esiste più e la musica si compra in internet o si scarica … Il mercato nell’ambito commerciale è ridotto ed esce pochissimo di nuovo; basta pensare che prima i dischi massimo si suonavano 6 mesi, mentre oggi si suonano solo mash-up di brani vecchi e 15 titoli in 1 anno, se va bene. Invece nel mercato house viene prodotto tantisimo ma è per un pubblico purtroppo limitato: la massa qua da noi ascolta solo commerciale. Oggi in Galleria principalmente organizzo in-store con gli artisti dei firmacopie in accordo con le case discografiche, trovo gli spazi per fare gli eventi e così riusciamo a vendere i dischi altrimenti tutti acquistano in rete o hanno abbonamenti a Spotify: il contatto pubblico artista ancora funziona ed è piacevole ..