Il nuovo disco di Enzo Beccia “Per chi viaggia leggero” è un disco di cantautorato italiano che possiamo includere nel genere del concept album. Lo considero così perchè il disco si presenta insieme all’omonimo libretto di Fiorenza Sasso contenente i testi e i racconti usati per le musica di Beccia. Va da sé che, se il libretto racconta una storia, per la proprietà transitiva, la storia è raccontata anche nel disco. Diventa quindi un progetto, non solo musicale, interessante. Gli arrangiamenti curati da Enea Bardi hanno un suono molto tradizionale. Non possiamo non citare il Faber accompagnato da Pagani nel disco, sia per quanto riguarda il cantato, sia per le sonorità che spaziano dalla musica popolare al jazz. Gli artisti ci dicono che queste due opere simbiotiche sono un inno alla vita, ai cambiamenti e alle rivoluzioni che la scuotono e la animano. Al centro di tutto è la ricerca di senso, quello che talvolta si perde di vista e che può mettere tutta l’esistenza nella giusta prospettiva. In tutto ciò c’è un modo di fare musica che ha rispetto per i maestri italiani, una strada del tutto diversa da un’altra scena tutta italiana che cerca di dire le stesse cose con strumenti, apparentemente innovativi. Entrambi le strade sono ottime.
La tracklist
- Allora la vita ti afferra
- Che si dice a Milano?
- La mia piccola rivoluzione
- Una vita in infradito
- Non di vento ma di parole
- Gli indifferenti
- Per chi viaggia leggere