Nel 1966 usciva il 45 giri “Come potete giudicar”. 50 anni i Nomadi hanno deciso di celebrare uno dei loro maggiori successi con il “Come potete giudicar Tour” al via il 18 marzo da San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Un tour che segue al grande successo del 24° Tributo ad Augusto – Nomadincontro. Ne abbiamo parlato con il leader e fondatore del gruppo Beppe Carletti.
“Come potete giudicar” era il 45 giri che caratterizzò il 1966. Il brano era la versione italiana della canzone “The Revolution Kind” di Sonny Bono. Beppe Carletti e Augusto Daolio la presentarono con grande successo al Cantagiro. Il 45 giri uscì in due differenti versioni. La prima stampa, infatti, presentava sul lato B il brano “Racconta tutto a me”, versione italiana di “You don’t love me” di Sonny & Cher, mentre la seconda edizione conteneva il brano “La mia libertà”.
Al recente “Tributo ad Augusto – Nomadincontro”, che si è svolto a Novellara (Reggio Emilia), Beppe Carletti e gli altri componenti del gruppo (Cico Falzone, Daniele Campani, Massimo Vecchi, Sergio Reggioli e Cristiano Turato) sfoggiavano una maglietta con la scritta “Come potete giudicar Tour”. E’ stato lo stesso fondatore del gruppo a spiegare, sul palco di Novellara, che a distanza di 50 anni era doveroso celebrare uno dei loro più grandi successi.
I Nomadi debutteranno il 18 marzo a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e proseguiranno il 19 a Montecchio (Pesaro Urbino), il 27 a Chianciano Terme (Siena). Ad aprile si esibiranno l’8 a Busto Arsizio (Varese) e il 30 a Feltre (Belluno). Il 1 Maggio saranno a Buglio in Monte (Sondrio), il 7 maggio a Castelguglielmo (Rovigo), l’11 giugno a Mestrino (Padova), il 25 giugno a Canezza (Trento), il 28 giugno a Palazzolo Acreide (Siracusa), il 2 luglio a Castel D’Azzano (Verona), il 9 luglio a Livraga (Lodi), il 10 luglio a Olevano di Lomellina (Pavia), il 15 luglio a Rabbi (Trento), il 16 luglio a Cussanio (Cuneo). Tantissime altre date sono in corso di definizione e per questo suggeriamo di tenere d’occhio l’aggiornato sito ufficiale del gruppo e le pagine dedicate sui social network.
Si è da poco concluso il 24° Tributo ad Augusto. Un bilancio di questa edizione, che ha visto la partecipazione di Fiorella Mannoia.
E’ stato bello arrivare al 24° Tributo ad Augusto. Perché sai le cose belle sai sempre quando iniziano ma mai quanto possono durare. Io noto che è stato un crescendo. Quest’anno abbiamo toccato uno dei momenti importanti. Sul nostro palco sono passati quasi tutti i più grandi artisti della musica italiana, come Luciano Ligabue, Franco Battiato, Alice, Gianni Morandi, Fiorello, Francesco Guccini, Elisa, Giusy Ferreri, Daniele Silvestri, Samuele Bersani. Direi che non è mancato quasi nessuno, anche perché gli artisti in Italia sono tanti. Quest’anno mi è sembrato l’anno giusto per Fiorella Mannoia.
Sono passati 24 anni dalla scomparsa di Augusto Daolio.
Augusto è un ricordo indelebile. Io lo ricordo tutti i giorni. Vive con me. Mi sembra ieri quello che è successo. Io con Augusto ho vissuto 30 anni partendo da 16enni. Il nostro desiderio era quello di vivere di musica senza pensare al successo. E su questo eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Un sogno bellissimo durato 30 anni, poi d’improvviso mi sono svegliato e mi sono dovuto rendere conto della realtà. Mi manca continuamente, anzi mi manca sempre di più… saranno gli anni che passano. Sono stati 30 anni fantastici. Io auguro a tutti quelli che fanno musica di avere un compagno di viaggio come lui. Una persona con cui non c’è mai stato un litigio. Avevamo le stesse idee. Io ero un po’ il suo guardaspalle, lui mi delegava alcune cose, si fidava di me.
Prosegue anche l’impegno dei Nomadi verso iniziative sociali e benefiche.
Dopo la scomparsa di Augusto, il giorno del suo funerale, abbiamo detto “Niente fiori” e abbiamo raccolto 18 milioni di lire, che non era una cosa da poco. Eravamo nell’ottobre del 1992 e da lì siamo partite con le iniziative con l’associazione Augusto per la vita, che a oggi ha donato oltre 800 mila euro in favore della ricerca scientifica per la lotta al cancro, male che si è portato via Augusto. Successivamente ho costituito un’altra associazione, che si chiama “Crescerai” con cui per 10 anni mi sono occupato del Madagascar. Adesso stiamo valutando se continuare a operare lì oppure se andare altrove. Purtroppo ci sono tanti posti nel mondo in cui c’è bisogno di aiuto, in Africa in particolare. Con l’aiuto dei fans facciamo quello che si può. Grazie a loro possiamo portare avanti questa idea di solidarietà unica, senza andare in prima pagina, ma sempre con il cuore.