Ha debuttato su Spotify ARTUNE, un innovativo progetto di storytelling musicale per l’arte che coinvolge capolavori, musica e web, creando una nuova forma di narrazione delle opere. Ideato da Frankie hi-nrg mc e da Materie Prime Circolari snc ARTUNE sceglie un capolavoro dell’arte e coinvolge grandi artisti ognuno dei quali realizza una playlist di 5 brani ispirandosi alla visione del quadro, con un breve commento in voce che ne accompagni l’ascolto e la integri: le playlist ed i commenti sono ospitati in esclusiva su Spotify. Con l’arrivo nel museo del quadro, grazie al WI-FI gratuito si può ascoltare ARTUNE anche di fronte all’opera, mediante il proprio smartphone (munito di auricolari), completando così il percorso suggerito dagli artisti ospiti. Ad oggi hanno aderito al progetto artisti come Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi, Caparezza, Giuliano Sangiorgi, Franz di Cioccio e la Banda Osiris.
Come’è nato ARTUNE?
Tutto è nato dopo una chiacchierata con il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. Mi raccontava alcuni progetti culturali in programma per la stagione. In quel contesto mi chiese di inventare qualcosa per avvicinare i giovani all’arte, magari attraverso la musica. Con lo staff di Materie Prime Circolari ci siamo messi al lavoro e così abbiamo ideato ARTUNE, che di fatto è la prima audio guida emozionale al mondo. Infatti, ARTUNE accompagna la visione di un quadro o di una serie di opere, chiedendo a degli artisti di raccontare attraverso musiche, soprattutto di altri, le emozioni che provavano guardando quell’opera e le associazioni di idee guardando quell’immagine. Abbiamo pensato che potesse essere una cosa immediata, soprattutto se fruibile gratuitamente con una piattaforma con Spotify, nel momento in cui tutti sono abituati ad usare oggi QR Code e dispositivi vari. L’idea è quella di accompagnare il pubblico verso il museo. Per il debutto è stata scelta l’opera “L’Ortolano” di Arcimboldo, attualmente ospitato presso il Padiglione Italia di EXPO 2015 e che ha ispirato la mascotte “Foody”. Opera che il 5 settembre tornerà al Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona, dove avrà luogo “L’Arcimboldo sonoro”, un grande evento di musica e spettacolo. Intanto, sul sito di ARTUNE si possono già ascoltare le prime playlist.
Questo progetto svela una tua passione per l’arte. Ce ne vuoi parlare?
In generale sono un appassionato di arte e di arti in generale. Ma ho delle specifiche passioni, sia per periodi storici che per caratteristiche espressive. Questo dipende un po’ anche da una tradizione di famiglia, visto che anche i miei genitori erano appassionati d’arte e mi hanno trasmesso questa passione, dall’arte egizia e greca fino a quella contemporanea. Con ARTUNE ho piacevolmente trovato una realizzazione alle mie passioni, ovvero la visita di musei, chiese e luoghi di culto da sempre ricettacolo di grande arte. Di recente sono stato al Duomo di Modena: è stata una folgorazione, una struttura bellissima con delle opere di un’eleganza straordinaria. Non è necessario essere nella “Grazia di Dio” per godere di queste cose, che probabilmente ti mettono nella “Grazia di Dio”.
ARTUNE viene veicolati attraverso Spotify, portale di musica streaming gratuita. Si continua ancora a discutere qualche possano essere gli strumenti migliori per remunerare la musica nel momento in cui si vendono sempre meno dischi. Spotify ha in qualche modo raccolto le esigenze sia di artisti e produttori che del pubblico. Qual è il tuo parere sulla musica in streaming?
La musica in questo momento è accessibile in maniera gratuita per tutti. Rispetto alla pirateria per artisti, discografici ed editori si tratta comunque di una forma non gratuita: infatti, si riesce comunque a guadagnare qualcosa, sebbene poco, però si fanno successi e grandi numeri si può arrivare a guadagnare di più. Inoltre, un grande successo su Spotify può portare anche ad un aumento di dischi venduti che, è bene ricordarlo, si vendono ancora, seppur non ai livello del passato. Io nel 1997, all’epoca dell’uscita del mio secondo album (“La morte dei miracoli”, nda) dissi che “la pirateria significa trarre lucro dal lavoro di altri”. Quando si falsifica un CD e lo si vende a 5 euro quello è un atto di pirateria. Se invece uno prende album e lo mette in condivisione con altri lo rende accessibile a tutti e in un certo modo fa una sorta di promozione alla musica e ad un artista. All’epoca ricordo che andai a verificare quando copie del mio disco erano sul circuito dei siti Torrent: c’erano ben 400 copie, ovvero 400 persone che dicevano “dovete ascoltare questo disco”. Però con tutto questo bisogna farci i conti. Io stesso ho reso disponibile gratuitamente su Youtube il mio ultimo album “Essere umani” ed invito anche a condividerlo, visto che essendoci dei banner pubblicitari su ogni ascolto qualcosina la guadagno. E’ un fatto etico.
Nella tua carriera ti sei misurato anche con la regia di video clip. Stai pensando a qualche nuovo progetto che riguarda il video?
No, in questo momento non ho progetti video all’orizzonte, anche se sarei contento di tornarmene ad occupare presto. ARTUNE è un progetto che comunque può essere applicato anche al video e al cinema. E’ nei progetti di ARTUNE fare delle operazioni avendo come documento di riferimento anche del materiale video.
Tornando alla musica, invece, cosa stai preparando?
In questo momento sto girando per l’Italia con un mio show, accompagnato da DJ Pandaj e poi sto facendo dei dj set. Considera che io in media faccio un disco ogni sei anni. Quindi per del materiale nuovo fatevi un po’ i conti….