La tua carriera parte dalla città di Bari. Se guardiamo al tuo immenso curriculum, chi pensa che Bari non sia un terreno fertile per l’arte e la cultura dovrebbe giustamente ricredersi, non trovi?
Tony: Grazie per la ricca ed entusiasmante presentazione! Io ho iniziato a muovere i primi passi in ambito musicale proprio nella mia città, Bari, riuscendo in breve a spostarmi anche in ambito regionale. Era il 1989, e allora le distanze con il “mondo della musica e delle case discografiche” sembravano quasi impossibili da raggiungere. Ho dovuto lavorare e suonare tanto prima di avere la “fortuna” di essere notato da un signore che si chiama Gino Paoli ed essere messo sotto contratto da un colosso come la Warner Music.
Oggi forse le cose sono cambiate anche grazie anche ad internet e al digitale, che hanno permesso grandi abbattimenti, sia per quanto riguarda le distanza sia per i costi di produzione, e tutto sembra camminare più rapidamente. Mi rendo conto, con grande soddisfazione, che tante produzioni che funzionano, dalla musica al cinema, alla comunicazione in generale (basta pensare al gruppo Fandango fondato dal barese Domenico Procacci) hanno le loro radici ben piantate nella nostra terra!
Ci sono artisti internazionali come Lisa Stansfield, Simple Minds o Simply Red, per arrivare ad italiani come Bertè, Paola Turci e altri ancora, che hanno abbandonato la logica contorta delle major per seguire la filosofia delle etichette indipendenti. I risultati sono sorprendenti, anche dal punto di vista della programmazione radiofonica e in termini di qualità musicale. Anche tu hai tratto benefici da questo cambiamento?
Tony: La mia svolta verso le etichette indipendenti è abbastanza recente. Come ti dicevo prima, ho militato sette anni con la WEA, divisione della Warner Music, dal 1993 al 1999. Poi, nel 2000, ho iniziato a lavorare a nuove canzoni e a guardare le cose attraverso un’altra lente!
In questi ultimi anni, il mercato è cambiato e si è evoluto molto rapidamente. Come giustamente dici, moltissimi artisti, e fra questi anche star internazionali, hanno scelto di autoprodursi o comunque di inserirsi disograficamente in ambiti “indipendenti” scegliendo l’affiancamento delle potenti Majors solo per distribuzioni o licenze.
Questo meccanismo sicuramente comporta un’“autogestione” e quindi sforzi maggiori, ma soprattutto riesce a mettere al centro di una scala di interessi gli artisti e la loro musica!
Quindi qualità musicale e non solo quantità!!
Certo le difficoltà, vista l’enorme mole di uscite, non mancano ma, grazie anche a forme di promozione parallela come i live, la stampa ed internet, oggi si può arrivare alla gente in maniera altrettanto diretta ed efficace.
Quindi lavorare oggi sposando la “filosofia delle indipendenti”, significa poter porre delle solide basi per un cammino più lungo e con “obiettivi” raggiungibili.
Puoi anticipare qualcosa circa i contenuti del nuovo album “Fino alla Fine”?
Tony: Questo mio nuovo album è il frutto di quattro anni di lavoro e di ricerca.
Sicuramente, guardando ai miei tre album precedenti, lo trovo più maturo e rappresentativo.
Questo disco, di cui ho curato, oltre che la scrittura delle canzoni, anche la produzione artistica, riesce ad abbracciare un suono davvero ampio.
Mentre lo scrivevo e lavoravo alla stesura delle canzoni, mi rendevo conto di quanto fossero “aperte” dal punto di vista dell’arrangiamento e del suono.
Ho lavorato con molta cura sull’arrangiamento, avvelendomi della collaborazione e del talento di un grande musicista come Paolo”Kboard”Iannattone. Con lui ho potuto spaziare da sonorità con forti richiami “urban” o “soul” a suoni e ritmiche decisamente più “funk”, non trascurando, come filo conduttore, la vena pop che caratterizza i miei dischi da sempre!
Se dovessi usare un solo aggettivo per identificarlo, lo definirei “eclettico”.
Ci saranno dei “guest” all’interno, ospiti scelti fra i più importanti esponenti della scena Hip-Hop Italiana, tra cui Tormento (ex sottotono), e la partecipazione di grandi musicisti, tra cui Vinnie Colaiuta (batterista di Sting, Ray Charles e tanti altri guru della musica mondiale) ed Abram Laboriel (bassita di Stevie Wonder, Michael Jackson, George Benson..) con cui abbiamo registrato alcune tracce a Los Angeles.
Adesso non posso svelarvi tutto…del resto è un’anticipazione, no??
Il singolo “Una Regola non c’è”, radiofonicamente parlando, ci piace e credo sia la giusta introduzione al nuovo lavoro.
Tony Blescia nella vita privata è contro ogni regola?
Tony: Assolutamente, anzi cerco di darmi delle piccole regole che nel mio quotidiano mi aiutino a lavorare e vivere tranquillo!
La canzone vuol essere un’esortazione a rialzarsi sempre nei momenti di difficoltà e a “spingere” con tutte le forze per raggiungere il proprio obiettivo!
Citando una delle frasi del ritornello, il senso del “messaggio” contenuto nella canzone è che siamo comunque noi a dare colore alle nostre cose, al nostro tempo, al nostro mondo. Quindi tutto può cambiare…una regola non c’è, appunto!
A metà degli Anni ‘90 hai scritto un brano con Fabio Volo. Sorprende questo lato inedito di un personaggio noto al pubblico più per le esperienze televisive e cinematografiche che musicali.
Tony: Si, era il ’95…io e Fabio lavoravamo insieme in uno studio di registrazione in provincia di Brescia (sua città natale)…all’epoca lui stava provinando dei pezzi da inserire in un suo disco (prodotto dallo stesso produttore con cui stavo chiudendo il mio “La storia di nessuno” ). Ci siamo conosciuti e ci siamo “sintonizzati” subito. Lui è un istrione, un vero “fuoriclasse” nell’intrattenere…ricordo che all’epoca ci siamo divertiti parecchio e abbiamo scritto insieme il testo di un mio singolo uscito tra ’95 e ’96 e intitolato “Dentro di te”.
Sono contento del grande successo di Fabio, se lo merita.
Dell’esperienza all’estero e la parentesi in lingua inglese con “Tell Me Now” cosa ti rimane?
Tony: Grandi stimoli e importanti esperienze.
”Tell me now” è stato un passaggio importante nella mia carriera, una sorta di giro di boa. Era il 2001, anno segnato da grandi cambiamenti nel pop europeo che avevano il loro centro focale a Londra, capitale del garage e del two step. Dopo un “viaggio esplorativo” nella capitale inglese e nel suo “innovative sound”, sono tornato in Italia con un bagaglio di aperture e influenze soul che ho voluto subito trasporre in musica e, insieme a Vanni Giorgilli (che è il mio attuale produttore) siamo riusciti a creare un sound diverso, sia dalle mie produzioni precedenti che dal suono prettamente italiano di quegli anni. Tell me now è stato ed è tuttora un disco innovativo.
Tornando al discorso esperienze all’estero, credo che per un ragazzo, avere la possibilità di girare e conoscere paesi differenti dal nostro, sia sicuramente formativo e stimolante! Avere la fortuna, come nel mio caso, di poter girare per suonare dal vivo e poter comunicare con la musica è una grande possibilità di crescita e confronto.
Tra l’altro, sia per “Una regola non c’è”, che per il resto dell’album, stiamo lavorando alla realizzazione di versioni in più lingue, fra cui il francese e lo spagnolo e penso che questo mi darà l’opportunità di “esportare” la mia musica in altri paesi…una grande occasione!
Il futuro della musica italiana. Da serio analista di mode e tendenze, cosa dobbiamo attenderci nei prossimi anni?
Tony: Caspita, mi rivesti di un ruolo autorevole e importante, ma non mio!!
Non credo sia possibile fare previsioni così a lungo termine. Una cosa, però, è certa: la musica segue dei cicli, a volte lunghi a volte più brevi, e ritorna! ..i famosi corsi e ricorsi storici “vichiani”…Forse bisognerebbe “osare” maggiormente se si vuol creare qualcosa di originale, di nuovo.
Credo molto nell’unione e fusione tra musicisti e team di deejays e producers. Tra loro si salda una simbiosi unica, quasi perfetta, forse perché essendo abituati a lavorare con “campionamenti” e “beats” li rende più protesi alla sperimentazione e alla miscelazione di suoni. Penso ai Planet Funk e all’originalità ed innovatività del loro mondo, del loro suono.
Per quanto mi riguarda continuerò sicuramente a cercare più “contaminazioni” possibili e ad aprirmi a collaborazioni anche più trasversali!
Il Nuovo Millennio non ha portato benefici alla musica da comprare, Internet è sempre sotto accusa e si cerca soprattutto di educare l’utente a non scaricarla.
Ho notato che spesso gli artisti non ne parlano ben volentieri nelle interviste, se possibile si evita l’argomento. Avrai anche tu un’opinione a tal proposito?
Tony: Come ti dicevo prima, io sono un grande sostenitore di tutto ciò che il digitale oggi ci permette di fare!
Sicuramente in questo annovero anche la velocità con cui, piattaforme come Itunes, oggi ci permettono di arrivare (in maniera assolutamente legittima) alla musica.
Se poi parliamo di musica scaricata abusivamente o illegalmente, questo è un discorso molto complesso e particolare, che se da un lato può contribuire ad “aumentare la popolarità” di un artista, dall’altro toglie diritti e introiti al music biz!
Terminata la produzione dell’album credo sarai pronto ad affrontare una tournée. Cosa dovremmo aspettarci da un tour di Tony Blescia?
Tony: La prima data sarà il 1° novembre 2005 a Roma al THE PLACE …
Comunque gli aggiornamenti saranno on line sul mio sito www.tonyblescia.com
Un tuo consiglio ai giovani che tentano di emergere: una lunga e solida gavetta o la ricerca del facile successo grazie (?) a programmi cercatalento tipo “Amici” della De Filippi?
Tony: Sicuramente la televisione, con l’apertura e la creazione di nuovi format, in questi ultimi anni, sta dando grandi chance e grandi “scorciatoie” ai ragazzi, aiutandoli a farsi in qualche modo notare dal grande pubblico!
Mi rendo conto che, una scuola come quella di “Amici”, gestita da grandi professionisti e grandi insegnanti, è un vero “sogno” trasposto in realtà!
Chi tra i miei coetanei, non ha almeno una volta desiderato di entrare a far parte (erano gli anni ottanta) della mitica scuola di “Fame”?
In italia adesso ce l’abbiamo e anche molto produttiva…grande no?
Certo è un processo abbastanza “selettivo”…chi ha davvero talento e una marcia in più, va avanti!
La vera gavetta inizia a riflettori accesi!
Grazie per essere stato con noi!
Tony: Grazie a te e grazie a voi per questa bella chiacchierata!