Au revoir Margot: ci lascia Margherita Galante Garrone, artista libera tra Giorgio Gaber e George Brassens ..
di: Giancarlo Passarella
In tv negli anni'60 con Canzoniere minimo con Gaber e poi un suo disco nel 1975 intitolato Sul cammino dell'ineguaglianza, tratto dal Discorso sull'origine dell'ineguaglianza di Rousseau. In tv negli anni'60 con Canzoniere minimo con Gaber e poi un suo disco nel 1975 intitolato Sul cammino dell'ineguaglianza, tratto dal Discorso sull'origine dell'ineguaglianza di Rousseau.
Il Premio Tenco la ricorda, ma anche un suo amico come Beppe Chierici ..
Affidiamoci dunque a loro, perché realmente hanno conosciuto Margot, frequentandola sia come artista, sia semplicemente come Margherita ...
Scrive tra l'altro il Premio Tenco ..Avrebbe dovuto essere presente all'edizione 2016 della Rassegna, nella presentazione pomeridiana dedicata alla riedizione dei suoi album per la Divergo e a parlarci del suo nuovo progetto di ripresa del repertorio di Cantacronache (da lei realizzato lo scorso anno insieme a un gruppo di giovani interpreti), ma fu costretta a declinare l'invito per ragioni di salute. Sarebbe stata la sua terza volta al Tenco - le prime due furono nel 1975 e nel 1977 - e quanti in precedenza non avevano potuto ascoltarla dal vivo sarebbero rimasti sicuramente affascinati dalla sua straordinaria personalità artistica. Margot, al secolo Margherita Galante Garrone, tra le prime esponenti al femminile della canzone d'autore in Italia, si è spenta il 23 Agosto a Venezia, e il Club Tenco la ricorda con grande emozione e rimpianto. Nata a Torino il 21 Febbraio 1941, aveva esordito nel 1958 proprio con una serie di registrazioni nella collana Cantacronache - insieme al marito Sergio Liberovici e agli altri primi portavoce della nostra canzone politica (Amodei, Straniero, Pogliotti, ecc.) - quindi propose per varie etichette canzoni proprie e brani di chansonniers come Brassens, facendosi conoscere negli anni '60 presso il pubblico più attento anche attraverso apparizioni televisive, come "Canzoniere minimo" insieme a Giorgio Gaber, per poi inaugurare nel 1975 il catalogo Divergo con l'album "Sul cammino dell'ineguaglianza", tratto dal Discorso sull'origine dell'ineguaglianza di J.J. Rousseau; per la stessa etichetta realizzò gli album "La follia" (1976) e "La messa dei villani" (1978). Madre di Andrea Liberovici - che proprio al Tenco iniziò la sua carriera artistica - e sposata in seconde nozze con il musicologo Giovanni Morelli, proseguì negli anni l'attività di compositrice e interprete soprattutto attraverso musiche di scena, senza mai trascurare quell'impegno sociale che l'aveva caratterizzata fin dai suoi esordi, sfociato negli ultimi tempi anche nella sua collaborazione con il "Fatto Quotidiano". Per la musica italiana è una perdita incolmabile, e il Club Tenco la ricorda con profondo affetto..
Ricorda invece un affranto Beppe Chierici ...
Margot è andata via per sempre e con lei se n’è andata una delle poche certezze che ci aiutavano a vivere in questo mondo che lei contribuì a rendere più sopportabile. Era una grande donna, figlia di una grande famiglia piemontese: i Galante-Garrone e suo padre contribuì non poco a fare la storia dell’Italia antifascista, una vera intellettuale, intransigente, rocciosa e incorruttibile, un’artista multiforme, colta e raffinata, un’indomita resistente che maneggiava l’indignazione non con rabbiosi fendenti ma con la maestria e le imparabili stoccate d’una grande schermitrice di fioretto. Insomma, Margot, era una leggenda per me e per molti di noi. L’amavo fin dai tempi in cui scoprii la sua bella e inimitabile voce fra quelle dei celebri e ancor oggi celebrati Canta Cronache che negli anni ’60 dinamitarono la caramellosa, stucchevole e Pizzi-aiola canzonetta italiana con i suoi testi e le sue musiche pop-‘pporoppò- poppò. I parolieri non erano quelli che andavano regolarmente a Sanremo, ma poeti e scrittori del calibro di Italo Calvino, Umberto Eco, Franco Fortini, Mario Pogliotti, i musicisti erano gente come Sergio Liberovici, Fausto Amodei, gli animatori e interpreti erano intellettuali della tempra di Michele Straniero, Emilio Jona e altri, pochi in verità. Margot, dei Galante-Garrone, era la ragazzina del gruppo, veleggiava fra loro con quella sua voce, fragile in apparenza, ma così penetrante e appassionata che non lasciava indifferenti. Naturalmente, quando gli storici Cantacronache lasciarono la loro eredità ai numerosi gruppi che si formavano via-via sul loro esempio: Il CANZONIERE INTERNAZIONALE, IL CANZONIERE DELLE LAME, quello VENETO di Luisa Ronchini, IL DUO DI PIADENA, ed eccellenti autori e interpreti: Giovanna Marini, Pierangeli, Bertelli, e altri ancora che dettero voce a quella fiera canzone alternativa che per decenni si contrappose alla milionaria canzone italiana della RAI, non persi occasione di applaudire l’eclettica Margot per le sue creazioni teatrali e i suoi altrettanto celebri spettacoli di marionette che dopo trentennali successi s’interruppero pochi anni or sono quando le fu brutalmente tolto, a Venezia, lo spazio che aveva reso celebre nella laguna.
Incontrai finalmente Margot in carne ed ossa solo tre anni fa a Venezia. Mi ricevette nella sua splendida casa sulla punta della Giudecca con vista su San Marco e la laguna, dove viveva in compagnia dei suoi adorati animali: la celebre cagnolina Titina, un’altrettanto celebre gattina, un merlo canterino signore indiscusso del suo bel giardino e altri animali che si avventuravano in quel suo segreto e idilliaco rifugio. Parlammo per un paio d’ore come se ci conoscessimo da sempre, era bella Margot, un sorriso melanconico rischiarava il suo viso senza rughe. Sapeva ascoltare.
Io adoravo i Cantacronache e le dissi quanto furono importanti per me, lei adorava Brassens e mi complimentò per le traduzioni (conservo preziosamente una sua lettera al proposito). Ad un tratto mi disse: “ Perché non ridiamo vita a un Nuovo Cantacronache?” Rimasi basito. Le risposi che l’idea era formidabile e l’impresa stimolante ma davvero ardua e aggiunsi, terrorizzato, che personalmente mi reputavo incapace di contribuire a dar vita a una simile avventura poiché ritenevo che soltanto Lei, con il suo talento e il suo prestigio poteva intraprendere. Mi confessò che era stanca, disse che, al massimo, avrebbe partecipato al progetto con un suo cd. Insistette affinché tentassi io l’avventura, mi parlò di alcuni compagni e compagne di strada che apprezzava particolarmente : il musicista e cantante Doc Pippus, la cantautrice Malva e il vulcanico paroliere Salvo Lo Galbo a me sconosciuti, e mia moglie Mireille che quel giorno le cantò a cappella un lamento sugli emigranti che affogavano nel Mediterraneo.
Margot (come grande regalo) mi autorizzò ad adoperare il logo NC (Nuovo Cantacronache) di cui aveva la proprietà letteraria depositata. Non la vidi più da quel indimenticabile giorno, pur mantenendo con lei una fitta corrispondenza tramite la quale mi elargiva preziosi consigli circa le proposte che formulavo, sui testi e musiche per il nuovo canta cronache che le sottoponevo; fu lei, ad esempio, a chiederci di mettere su You Tube la canzone “Aleppo” nei giorni in cui il martirio della città siriana faceva l’attualità nel mondo. Volle musicare due canzoni : “Il cormorano” e “il gatto” per il cd di Mireille Safa che, uscito nel dicembre 2016, inaugurò l’intera serie. Purtroppo, quei due brani sono e rimarranno gli unici due preziosi contributi musicali di Margot al Nuovo Cantacronache da lei tanto voluto. Margot fece appena in tempo di ascoltare il Cd di Mireille e le piacque molto. Dal giorno del nostro unico incontro mi misi all’opera per dare vita a quel suo desiderio. Per prima cosa mi assicurai la collaborazione di Dario Faggella, artista, grafico di talento e amico indefettibile, al quale delegai la realizzazione grafica dell’intero progetto. Come sempre, Dario si mise subito all’opera pur sapendo che stavamo navigando a vista e in poche settimane l’intero progetto grafico fu realizzato e approvato da Margot. Il destino volle che pochi mesi dopo, a Cagliari, incontrassi un sardo di quelli tosti: Igor Lampis , ingegnere di professione ma in realtà, scrittore, musicista, fondatore e animatore di un gruppo punk celebre nell’isola dei nuraghi; Igor teneva in vita una microscopica, finanziariamente asfittica, ma culturalmente ambiziosa e agguerrita Casa Editrice dal nome che era ed è già tutto un programma: Il Cenacolo di Ares, (La taverna del dio della guerra) Gli parlai di Margot, che conosceva bene, e del progetto che lei stessa mi aveva affidato. Là, su due piedi, Igor sentenziò:“ Lo Facciamo!”. Sei mesi dopo quell’incontro, usciva il primo Cd del NUOVO CANTACRONCHE interpretato da Mireille Safa, al quale fece seguito, tre mesi dopo, il mio CD in attesa di quello di Malva, di Doc Pippus e Igor che sono ormai pronti e usciranno a scadenza trimestrale. Considero che questo nostro coraggioso lavoro, costante e ostinato, sia l’omaggio più bello e concreto che oggi, pur devastati dalla sua scomparsa, porgiamo alla nostra indimenticabile e adorata “regina” Margot..
Articolo letto 1701 volte
|