Alberto Salerno – Fare Canzoni (David And Matthaus)
di: Manuela Ippolito Giardi
Un pezzo di storia della musica italiana raccontato dal paroliere e produttore Alberto Salerno nel libro “Fare canzoni”. Il grande autore di successi come “Io vagabondo”, “Terra promessa” e “Donne”, e scopritore di Tiziano Ferro, si racconta. Un pezzo di storia della musica italiana raccontato dal paroliere e produttore Alberto Salerno nel libro “Fare canzoni”. Il grande autore di successi come “Io vagabondo”, “Terra promessa” e “Donne”, e scopritore di Tiziano Ferro, racconta la sua carriera e la sua visione del mondo delle sette note.
Probabilmente oggi un artista del calibro di Francesco De Gregori farebbe molta fatica a farsi conoscere. I motivi sono diversi, a partire dalle case discografiche che non investono più sui giovani, non dando la possibilità di andare oltre un disco. Alberto Salerno queste cose le conosce bene e, raccontando la sua lunga carriera, fornisce anche una sua visione sullo stato delle cose.
Leggendo questo libro edito da David And Matthaus (con prefazione di Claudio Cecchetto) è impossibile non emozionarsi leggendo storie che riguardano artisti del calibro di Lucio Battisti, Mango, Mogol e tanti altri. Salerno ha avuto la fortuna di vivere il mondo della musica sin dalla più tenera età: suo papà era il ben noto Nisa (Nicola Salerno), autore di testi di brani di successo come “La strada nel bosco” e “Non ho l’età”.
Salerno racconta del legale con il noto papà e di quando decise di dedicare la sua vita la mondo delle canzoni. I primi lavori negli anni ’60, con gruppi beat, la partecipazione al brano “L’isola di Wight” e per arrivare a quello che può essere definito uno degli evergreen della musica italiana, ovvero “Io vagabondo” magistralmente interpretata nel 1972 dai Nomadi di Augusto Daolio e Beppe Carletti, e ancora oggi una canzone eseguita in ogni contesto. Salerno racconta di manifestazioni estive, di meccanismi discografici utilizzati per lanciare un artista e soprattutto dello spirito di collaborazione che animata gli anni ’70 e ’80. Un capitolo a parte merita la breve collaborazione con Eros Ramazzotti per il brano “Terra promessa”. Ramazzotti aveva scritto le prime quattro righe, ovvero quel “Siamo i ragazzi di oggi, pensiamo sempre all’America, guardiamo lontano, troppo lontano…”. Incaricato da Renato Brioschi (che in quel periodo seguiva Eros Ramazzotti) Salerno si mette al lavoro sul testo e alla fine viene fuori il brano che trionferà al Festival di Sanremo. Una collaborazione, quella con Ramazzotti, purtroppo destinata a finire a causa di una dichiarazione di Ramazzotti apparsa su un giornale relativa alla paternità del brano e una causa intentata da un troppo zelante avvocato nonostante la contrarietà degli autori (che infatti, stando alle cronache dell’epoca, decisero di rimettere la querela).
Una figura importante nella vita di Alberto Salerno è certamente sua moglie Mara Maionchi. L’autore racconta i primi incontri nelle case discografiche con Mara Maionchi, che si occupava di promozione e ufficio stampa, e delle avventure in comune nella produzione e scoperta di nuovi artisti. E’ una scoperta di Salerno e Maionchi Tiziano Ferro, di cui produrranno i primi tre album. Da non perdere gli aneddoti sull’esperienza televisiva della Maionchi come coah a X-Factor e poi ad Amici.
L’autore racconta anche dell’avventura di MuioviLaMusica, lanciata qualche anno fa per caso su Facebook, una sorta di “palco” dove gli artisti emergenti potevano "esibirsi", confrontarsi e soprattutto, farsi conoscere. In pochi giorni sono stati oltre 6 mila gli iscritti ed è stata anche fondata l'associazione no profit MuoviLaMusica. Un’iniziativa che Salerno aveva ideato per chi spera di avere un futuro nella musica ma è fuori dai sistemi dei network e talent, partendo dalla constatazione che la musica in Italia è bloccata e incatenata. Progetto che purtroppo è proseguito senza l’apporto dello stesso ideatore e fondatore.
Un libro divertente e godibile che dovrebbero leggere non solo gli appassionati di musica ma anche chi della musica vuole farne un mestiere.
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