Franz Di Cioccio infiamma la sua Pratola con gli Slow Feet
di: Andrea Del Castello
Nel concerto di apertura di “IncantArti”, manifestazione itinerante della valle Peligna, il leader della PFM ammalia la folta platea con la sua band parallela: Vittorio De Scalzi, Lucio Fabbri, Paolo Bonfanti, Rheinold Kohl. Il dream team del rock italiano mette a segno l’ennesimo colpo. E lo fa in una città particolare: Pratola Peligna. Qui infatti ha vissuto la sua infanzia Franz Di Cioccio, che non nasconde il suo orgoglio abruzzese con espressioni dialettali che esaltano la piazza gremita e simpatiche gag che intervallano i brani in scaletta.
Il repertorio è fantastico (Bob Dylan, Rolling Stones, Who, Procul Harum), ma ancor più straordinaria è la performance di questo gruppo formato dal meglio che il rock possa offrire. E, cosa non scontata, è affascinante avvertire il feeling che si instaura tra tutti i componenti.
Si succedono così versioni sempre molto personali e convincenti di alcuni tra i brani che hanno segnato la storia della musica: “Dr. Robert” dei Beatles, “Manic depression” e “Little wing” di Jimi Hendrix, “Bocca di rosa” di Fabrizio De Andrè”.
Chiusura in grande stile con “Dove… quando” della PFM, in versione imperiosa e psichedelica.
In ultima analisi, riflettendo sulla copiosa produzione di Di Cioccio & C. (PFM, PFM canta De André, Stati di immaginazione, Slow Feet, PFM in Classic) si percepisce una diuturna stupefazione per un livello qualitativo costantemente sommo.
Scaletta completa:
Strut
Anything you want me to do
The story of my life
My generation
All along the watchtower
The last time
Manic depression
White room
Dr Robert
We’ve got to get out of this place
A whiter shade of pale
All day and all of the night
Little wing
Bocca di rosa
Ho veduto
De longo in giò
Dove… quando
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