Tra Michelangelo ed Edgar Allan Poe: per il cd Dante Concert, Andrea Turetta intervista Franco Eco
di: Francesca Odette Croxignatti
Un album concept nato come colonna sonora di un recital e successivamente riadattato per la produzione discografica: Dante Concert contiene nove canti della Divina Commedia analizzati musicalmente, ma e' soprattutto un album di ritratti! Un album concept nato come colonna sonora di un recital e successivamente riadattato per la produzione discografica: Dante Concert contiene nove canti della Divina Commedia analizzati musicalmente, ma e' soprattutto un album di ritratti!
L'attento Turetta alle prese con l'attualita' della Divina Commedia, cosi' come la mente fulgida di Franco Eco ha pensato e cosi' come l'introduzione di Giulio Andreotti (suo lo scritto nel booklet che completa il cd) ha magiacmente enfatizzato. Ecco qualche domande di questa intervista che potete poi leggere tutta su BabylonBus.org...
Un album come questo lascia intendere che la musica può fare da collante tra il passato e la modernità nonché tra le varie forme d’arte?
Se la musica descrive concetti e opere universali che sono il fondamento della conoscenza e del patrimonio culturale, allora potrà essere non solo il collante tra il passato e il presente, ma anche tra presente e futuro. Opere come la “Commedia” vanno al di là della letteratura, nutrendo le più disparate discipline artistiche: cinema, teatro, pittura, danza, ecc. Per questo mi reputo più fortunato di un qualsiasi cantante “pop” che scala le classifiche con musica spazzatura: al contrario di tal Nek o di tal Ligabue, il “Dante Concert” sarà attuale anche tra 200 anni. Non è presunzione, è un dato oggettivo.
C’è qualche album o artista che ti farebbe piacere consigliare a chi ci legge?
Ovo di Peter Gabriel. E' un disco che conosco da anni e ogni volta che lo ascolto scopro sempre nuovi suoni. Ma più che ascoltare dischi o artisti consiglierei due generi: opera e musica classica, qualcuno dovrà pur fare il lavoro sporco, no?
Del mondo della musica odierno. Cosa ti piace e cosa no?
Non potrei rispondere a questa domanda, sono molto ignorante di musica odierna. I miei ascolti sono rivolti sempre al passato. Dalla “scuola di Genova” in giù.
Com’è nata l’idea di cimentarti con la Divina Commedia in questo tuo “Dante Concert”?
E' stata una colonna sonora commissionatami da Emanuele Montagna, uno dei migliori registi attivi a Bologna. Essendo, però, una poetica a me tanto cara, alla fine sono stati composti dei brani che quasi trascendono il concetto di “colonna sonora”, divenendo così musica allo stato puro, quindi album. Del resto la mia formazione culturale quasi m'imponeva un'attenzione particolare su Dante.
Vengo dal teatro, mi sto formando con Gabriele Lavia, Glauco Mauri e Geppy Gleijeses che mi insegnano continuamente un'etica profonda di fare Arte. Ed è un po' strano trovarsi sia regista che compositore... certo la mia strada è appena all'inizio, ma almeno sono sicuro che in futuro risparmierò soldi e incazzature.
Ringraziamo tutti per questa bella intervista: nella foto si vede proprio Franco Eco in compagnia di Gabriele Lavia.
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