Francesco Gabbani – Roma (Auditorium Parco della Musica) 15/07/2017
di: Antonio Ranalli
Come da previsioni sono stati numerosi i fan che hanno salutato la tappa romana di Francesco Gabbani. Il vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo ha fatto ballare oltre 3 mila persone. Come da previsioni sono stati numerosi i fan che hanno salutato la tappa romana di Francesco Gabbani. Il vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo ha fatto ballare oltre 3 mila persone con le sue canzoni che, dietro strofe facilmente memorizzabili, nascondono in realtà significati molto profondi.
La curiosità di vedere dal vivo Francesco Gabbani c’era tutta. Il cantante di Carrara, dopo la vittoria ottenuta a Sanremo con Occidentali’s Karma e la conseguente partecipazione all’Eurovision Song Contest, ha ottenuto risultati senza precedenti, a partire dai milioni di views che la sua canzone è riuscita a ottenere su YouTube e social vari, trovando apprezzamenti anche all’estero. Anche dal vivo, partito con una manciata di concerti, Gabbani è arrivato a collezionare tantissime date che lo terranno impegnato fino a settembre. A Roma è stata la rassegna “Luglio Suona Bene”, in programma all’Auditorium Parco della Musica, a ospitare il concerto dell’artista toscano.
Dopo l’esibizione del promettente Hugolini, Gabbani è arrivato sul palco intorno alle 21.30 sulle note di “Magellano”, brano che da il titolo al suo recente album, e caratterizzato da quel “oh oh, voga voga”, che lo rendono sin da subito un pezzo di forte impatto. I primi pezzi sono stati “Software” e l’ultima hit “Tra le granite e le granate”, che ironizza sulle vacanze degli italiani. Ed è stato subito divertimento, con l’artista che si alterna tra percussioni e chitarra. Quindi ha cantato “Per una vita o per altre cento”, “In equilibrio” e “La strada”. Il numeroso pubblico si è subito scaldato e ha fatto sentire tutto il suo calore. Poi con “Occidentali’s Karma” lo show è entrato nel vivo. E’ innegabile che tra i tanti presenti, tra cui molti bambini, c’era voglia di cantare sulle note di quello che è diventato un nuovo inno intergenerazionale, che ha conquistato davvero tutto.
Nella scaletta anche alcuni brani dei due dischi precedenti e qualche omaggio: “A Moment Of Silence”, “Clandestino”, la bellissima “Eternamente ora” e l’omaggio “a uno dei più grandi artisti italiani, che mi ha fatto l’onore di cantare una mia canzone, Adriano Celentano”, di cui ha proposto una cover di “Susanna”. Uno sguardo ai singoli di esordio, quelli che hanno segnato l’inizio cantautorale di Gabbani, che per l’occasione si è esibito al pianoforte: “Maledetto amore” e “I dischi non si suonano”, che ironizza sull’abitudine dei dj di dire - quando vanno a mettere i dischi nei locali - “vado a suonare”, come se appunto i dischi si suonano come un comune strumento musicale, ma come appunto dice l’artista nella canzone “sono già suonati”.
Dopo “Spogliarmi” è stata la volta di “Amen”, vincitrice nel 2016 della sezione giovani al Festival di Sanremo e anche questa salutata da grandi ovazioni. Poi ancora un omaggio, questa volta al grande Enzo Jannacci con “Vengo anch'io. No, tu no”, per proseguire con “La mia versione dei ricordi” e “Il vento si alzerà” con cui ha presentato i musicisti (tra cui il fratello Filippo alla batteria) e chiuso il concerto.
Ma c’è ancora tempo per un paio di bis: “Foglie al gelo”, tratta dalla colonna sonora del film “Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi e “Pachidermi e pappagalli”. Il pubblico non ne vuole però sapere di andare. E così tutti i musicisti sono stati costretti a uscire per riproporre ancora una volta “Occidentali's Karma”, questa volta con Francesco Gabbani che ha invitato il pubblico a battere il record sull’incipit del “Namastè….”
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