Jimi Hendrix al cinema e in libreria per i suoi 70 anni
di: Alessandro Sgritta
Il 27 novembre Jimi Hendrix avrebbe compiuto 70 anni: per l'occasione esce il libro Jimi Hendrix. Mio fratello (Skira) di Leon Hendrix e arriva al cinema solo per oggi il film Hendrix 70. Live at Woodstock, lo storico concerto del 19 agosto 1969. Il 27 novembre Jimi Hendrix avrebbe compiuto 70 anni: per l'occasione esce il libro "Jimi Hendrix. Mio fratello" (Skira) di Leon Hendrix e arriva al cinema solo per oggi il film "Hendrix 70. Live at Woodstock", lo storico concerto del 19 agosto 1969.
Il 27 novembre 1942 nasceva Jimi Hendrix. A 70 anni dalla nascita del più grande chitarrista di tutti i tempi, arriva in libreria “Jimi Hendrix. Mio fratello” (nella foto), pubblicato nella collana NarrativaSkira Storie, la prima biografia che privilegia il profilo umano della rockstar, scritta dal fratello Leon Hendrix con Adam Mitchell (prefazione di Enzo Gentile).
In “JIMI HENDRIX. MIO FRATELLO” (292 pagine – prezzo di copertina € 18,50) il fratello minore Leon regala un ritratto intimo e inedito del ragazzo visionario Jimi, destinato a diventare un’icona rock: dall’infanzia a Seattle, segnata da povertà e rapporti difficili con i genitori, ai giorni inebrianti del successo segnati dagli eccessi, fino alla morte di Jimi Hendrix e ai burrascosi anni che ne seguono, segnati da scontri famigliari sulla gestione della sua eredità. Ciò che rende avvincente e prezioso il libro sono i momenti di vita vissuta di Jimi Hendrix, raccontati senza filtri da un testimone, Leon, che con lui aveva un rapporto speciale dovuto al legame di sangue. Quello che emerge sono le due anime di un Jimi Hendrix inedito e maledetto, fratello maggiore premuroso e genio senza regole, anticipatore di molte tendenze.
«Jimi Hendrix raccontato da vicino, come non era mai successo. – spiega Enzo Gentile, autore della prefazione all’edizione italiana – Ci pensa il fratellino Leon, con una commovente intimità, che spazia dalla tenerezza al più crudo realismo. Jimi fu una folgorazione, per il rock degli anni Sessanta, e la musica intera. Un elettroshock, per quei tempi, e un insegnamento che dura tuttora. Con la sua chitarra si è accesa la luce, la musica di Jimi ha indicato la strada e alzato le difese immunitarie culturali di intere generazioni. Un genio compreso, senza confini».
In occasione dell'anniversario che vedrebbe Jimi Hendrix compiere i suoi 70 anni, Nexo Digital è orgogliosa di annunciare l’arrivo nelle sale italiane di "Hendrix 70. Live At Woodstock", il film che vede protagonista colui che nel 2011 la rivista Rolling Stone ha eletto a furor di popolo come “il più grande chitarrista di tutti i tempi” davanti ad Eric Clapton e Jimmy Page. Jimi Hendrix arriva così al cinema proprio il 27 novembre in uno dei suoi concerti più celebrati, quello avvenuto all’alba del 19 agosto 1969 al Festival di Woodstock. Un documento di straordinaria importanza raccolto durante il concerto che più di ogni altro ha segnato l’immaginario di un’intera generazione. "Hendrix 70 –Live at Woodstock" è un’opera impreziosita da un lavoro di restauro effettuato sul master audio che finalmente potrà essere apprezzato in audio surround 5.1 di qualità superiore, con un nuovo mix curato espressamente da Eddie Kramer, sound engineer di Woodstock e per diversi anni fonico di fiducia dello stesso Hendrix.
La versione cinematografica del concerto di Jimi Hendrix a Woodstock è stata ricostruita con cura attingendo al vasto archivio di materiali filmati in 16mm dal premio Oscar Michael Wadleigh e dal suo team di assistenti e selezionatissimi operatori, con il pieno supporto della Experience Hendrix LLC, la società di proprietà della stessa famiglia Hendrix che cura il patrimonio artistico del chitarrista scomparso. Quella che Wadleigh e il suo team catturarono fu una performance unica, nel corso della quale Hendrix introdusse per la prima volta la sua nuova band e approntò una scaletta che conteneva versione straordinarie di alcuni suoi grandi classici, come “Voodoo child”, “Fire”, “Purple Haze” e “Foxy Lady”, così come una drammatica e spettacolare reinterpretazione per sola chitarra dell’inno nazionale statunitense, “Star Spangled Banner”. Questa esibizione di chiusura è diventata il simbolo della forza visionaria di Hendrix che aveva insistito per essere l'ultimo ad esibirsi al festival. Non salì sul palco fino alle nove di lunedì mattina, quando la maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare Woodstock. Per questo solo 200.000 dei 500.000 partecipanti ascoltarono Hendrix in una performance che fu una rarità per la durata (due ore, la più lunga nella carriera di Hendrix).
L’affascinante strada che porta Hendrix a Woodstock è ripercorsa poco alla volta attraverso l’uso di materiale inedito e interviste a diversi componenti della band come Billy Cox e Mitch Mitchell, all’ingegnere del suono Eddie Kramer e all’organizzatore del Festival di Woodstock Michael Lang. Il documentario che precede le immagini del concerto, diretto dal vincitore del Grammy Award Bob Smeaton (già regista della “Anthology” dei Beatles), mette in mostra lo sforzo fatto per organizzare il festival e garantirne la partecipazione di Hendrix come headliner conclusivo.
Per l'elenco delle sale:
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