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Interviste
Pubblicato il 19/02/2015 alle 13:52:36Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Con un passato da p.r. di famose discoteche e da fan del rock di Creedence Clearwater Revival, ecco l'enigmatico felsineo Franco Marescalchi

di: Francesca Odette Croxignatti

Ha appena pubblicato un giallo tenue ambientato nel mondo filatelico e questo ci ha incuriosito, come la sua scelta di andare a vivere quasi isolato sulle montagne bolognesi: si autodefinisce una botte elastica...

Ha appena pubblicato un giallo tenue ambientato nel mondo filatelico e questo ci ha incuriosito, come la sua scelta di andare a vivere quasi isolato sulle montagne bolognesi: si autodefinisce una botte elastica...

Quando ostentava quel baffo da sparviero, è stato visto sdraiato sul divano a riflettere.

Bentrovato a Franco Marescalchi ...c'è un motivo particolare perché nella sua e-mail personale viene citato Proteo, divinità del mare e profeta?
Proteo era la divinità mitologica abile nel trasformismo e mediante questa sua peculiarità riusciva spesso a sfuggire alle ire dei rivali. Uso questo pseudonimo per dichiarare che l’animo umano è volubile ma soprattutto che nel corso della vita si attuano trasformazioni d’ogni natura. Ci si trova a compiere gesti od a dichiarare parole che in altri momenti mai ci sarebbero passate per la testa e questo nel modo più naturale e logico che ci sia. Ognuno di noi vive tante vite in momenti diversi.

Logico ci sembra allora chiederLe che tipo di rapporto ha con il mondo greco e romano, ma anche con la letteratura classica in senso lato....
Purtroppo non sono ferratissimo sulla mitologia sia greca che latina o d’ogni parte del mondo. Quello che considero mio patrimonio culturale sulle vicende mitologiche si sono fissate nella memoria in tanti istanti diversi della mia vita. Letture, giochi, programmi TV, cinema, eccetera. Per fortuna sto perdendo tanta memoria e ricordando sempre meno evito figuracce con gli esperti del settore. Non intavolo discussioni sugli oggetti a me non noti e mi limito ad ascoltare chi ne è edotto.

Come si vive a Piano del Voglio, ora piena di neve? E' stata una scelta di vita quella di salire così in alto da S.Pietro in Casale?
Ho sempre vissuto a Bologna dalla nascita. Quando decisi di abitare da solo ed ero già molto adulto, fu per via di discussioni sempre più accese coi miei genitori. Per alcuni anni ho vissuto in affitto, poi decisi di comprare casa e siccome scarseggiavo in pecunia mi allontanai molto dalla città. Piano del Voglio è un sito vivibile in ogni stagione, inverno compreso. Certo, occorre attrezzarsi per i periodi nei quali la meteorologia impera, ma il contatto con la natura, i suoi animali od umani è eccitante. L’aria è pura, l’acqua sorgiva e tante situazioni sono più alla mano, all’antica. L’estate è eccellente. La vicinanza all’autostrada ...

Parliamo delle sue passioni: conosciamo quella per il collezionismo filatelico, ma … ne ha altre?
La filatelia mi ha insegnato cose che non era facile reperire sui libri di scuola e mi ha aiutato nell’essere logico ed ordinato, diligente ed osservatore nel dettaglio, tutte qualità servite nei lavori che svolsi. I divertimenti alternativi ormai si riferiscono solo a piccoli passatempi nell’orto o lavoretti nell’ambito casalingo. Necessità che quando lavoravo erano disbrighi in giorni di ferie, oggi con la pensione diventano programmazioni per far trascorrere il tempo senza fretta operando al meglio, cioè ponderando molto le cose e diluendole senza ingolfamenti. Restauro vecchi mobili, costruisco muretti... etc etc... In passato ebbi diversi hobby. Sport in genere: salto in alto e pallacanestro a livello scolastico, bowling e biliardo boccette, mountain bike e scrittura prima a mano con carta e penna; oggi solo al computer che uso anche per giochi on line.

La sua vena emotiva si è espressa totalmente in Enigma felsineo, il suo ultimo romanzo? Sappiamo che è strutturato a puntate …
Enigma Felsineo è il mio ultimo romanzo, diviso in 19 capitoli e dopo averlo editato inserendolo in un circuito mondiale nella speranza di venderlo copiosamente, l’ho regalato agli amici che ho su Facebook per 11 capitoli. Poi l’hanno letto anche estranei siccome è impostato come post pubblico. Sono un neofita della letteratura e devo farmi pubblicità in qualche modo, cioè coinvolgere incuriosendoli, gli estranei alla mia sfera. Non credo d’esserci riuscito benissimo. Enigma Felsineo è un giallo tenue ambientato nel mondo filatelico. In esso ho espresso molte emozioni e sensazioni tipiche della mia personalità, ma non tutte. Fa seguito ad un precedente romanzo anch’esso giallo ambientato nel mondo dell’arte. Sono due ambiti nei quali sono coinvolto in divertimento ed anche professionalmente. I personaggi sono in parte inventati ed in altra parte presi in prestito dalle mie conoscenze coi loro nomi e cognomi reali, ma con le caratteristiche non sempre uguali al vero e così anche i luoghi ed i fatti.

Ho iniziato a scrivere un altro romanzo e siccome mi piacciono le sfide, con me stesso solitamente, vi sto inserendo altri spicchi della mia vita. Questa volta il protagonista principale è l’amore, quindi vi saranno inserite molte delle mie poesie sull’argomento e da esse prendono spunto le storie fantastiche che vi saranno trattate. Poi ce ne sarebbe un altro già finito. In realtà non è un romanzo ma una serie di racconti vissuti che andranno elaborati per esser trasformati in un romanzo vero e proprio. Ho dato la precedenza a quello in fase di redazione perché stimolato da una persona cara a rendere pubblici i miei versi poetici, solo che la morte della mia compagna il giorno di capodanno ha frenato la mia vena. I capitoli ancora da scrivere sono tutti nella mia mente, ma essa è ferita dagli avvenimenti recenti e non riuscirei ad esprimere quello che vorrei far sapere. Successe così anche nel 2004 quando persi mia mamma Il mio stato d’animo cambiò e per diverso tempo non riuscii a scrivere. Preferii fermarmi.

Leggendo le sue note biografiche, ho voglia di chiederLe quanto delle sue ultime vicende personali siano entrate nei suoi scritti...
Tanto. Tantissimo. Sono sempre stato curioso come individuo. C’è una molla in me che ancora devo individuare con esattezza, per stringere il bullone che la mantiene legata al tutto. Questo fa sì che mi riesca a tuffare sui più svariati argomenti del quotidiano sfruttando tutti i mezzi per apprenderli. A volte mi sorprendo su quanti e quali essi siano ad attrarre la mia attenzione. Sono una botte elastica che viene riempita e poi tracima ed il modo migliore di farlo è in prima persona.

Esiste una sua giornata tipo? Ci sono fatti che non devono mai mancare?
La prima colazione al bar con pasta e ginseng è quasi obbligatoria. Il resto lo vivo come viene. La fretta non è il motore trainante del mio vivere. Pondero molte cose poi le rimando a quando ho voglia di farle.

Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella che la sua generosità è pari alla sua voglia di comunicare: cosa avrà voluto dirci con queste parole?
Ne ho una vaga idea ma... forse è meglio chiederlo al direttore. Certo è che la comunicazione non mi difetta. Penso che niente metta in relazione le persone tra loro come quando si comunicano emozioni, sensazioni, situazioni ed il modo migliore di farlo è parlandosi.

Quali sono stati gli artisti musicali della sua gioventù? Quali invece quelli che segue ora?
Ora non seguo molto la musica. Però penso che sia un linguaggio del corpo, una forma di respiro dello spirito. Da ragazzo non parlavo inglese ma gli artisti che mi piacevano erano quasi tutti anglofoni. Anche adesso non parlo inglese pur avendolo studiato a scuola da adulto. Lo mastico ma come sempre succede se una cosa non la si fa tutti i giorni, si dimentica. I miei preferiti erano i C.C.R. ma anche E.L.O. Ho visto dal vivo molti concerti dei quali alcuni mi sono piaciuti tantissimo ed altri mi dilaniarono. Dire Straits, Culture Club e Patty Smith non mi piacquero, ma Joe Cocker, i Jethro Tull e Simply Red si. Dei Pink Floyd avevo tutte le musicassette ed anche di Elton John. Mike Oldfield fantastico con Tubular Bells, i Temptation con Masterpiece. Certe musicassette erano così lise che gli amici mi chiedevano se dentro il lettore ci fossero i bachi. Di italiani Lucio Battisti, Lucio Dalla e pochi altri. In età matura ho rivalutato i Queen e Vasco Rossi, soprattutto dopo la morte di Massimo Riva. Ha capito che la corda si rompe se la si tira troppo e le sue canzoni nascono come poesie. Sono vite vissute all’estremo e figlie di animi disarmonici, distrutti da delusioni cocenti ove l’amore è il motore trainante. Sono un quotidiano di tutti ma solo pochi sanno metterle in musica per esser comprese interiormente. Le discoteche le ho sempre frequentate. Mitiche furono La Baia degli Angeli nei primi ’70 ed il Picchio Rosso alla fine. Con la compagnia di allora partivamo in blocco e facevamo stragi di cuori, ma solo quando iniziai a muovermi in solitario le ho conosciute meglio. Nei primi ’90 mi divertivo come p.r. al Matis ed all’Echoes od al Prince. Quelle di Bologna le ho viste tutte come addetto ai lavori. A 40 anni mi sono sentito vecchio per frequentarle ed ho smesso. Ero esausto e saturo. Non c’era più la gente che mi piaceva incontrare. Oggi ascolto R.D.S.... hanno un bel cast e sono divertenti. La musica che trasmettono è commerciale ma solo di successo. Raramente sbagliano. In alternativa Radio Italia, ove si ascoltano a volte pezzi dimenticati nelle pieghe del tempo ma di grande suggestione emotiva, in ricordo dei bei tempi che furono.

Se Le offro una macchina del tempo, dove vorrebbe trasferirsi? E perché proprio in quel luogo ed il quel dato periodo storico?
Ha messo il dito nella piaga. Ho molti posti dove vorrei andare e posso anticiparle che la macchina del tempo è protagonista del romanzo che ho interrotto. Però se devo proprio partire, vorrei andare nel futuro per vedere cosa succederà alla Terra ed all’umanità, sperando di tornare indietro a raccontarlo.







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