Nuova edizione per Cręuza de mä di Fabrizio De Andrč
di: Antonio Ranalli
Il 20 febbraio, in occasione dei 30 anni dalla pubblicazione di Cręuza de mä, un nuovo mixaggio del disco realizzato da Mauro Pagani, festeggia l’anniversario dell’album e, contestualmente, il compleanno di Fabrizio De André del 18 febbraio. Il 20 febbraio, in occasione dei 30 anni dalla pubblicazione di Cręuza de mä, un nuovo mixaggio del disco realizzato da Mauro Pagani, festeggia l’anniversario dell’album e, contestualmente, il compleanno di Fabrizio De André del 18 febbraio.
Scritto nel 1984 da Fabrizio De André e Mauro Pagani, Cręuza de mä venne timidamente accolto dai discografici di allora, convinti che un disco in genovese non lo avrebbe capito nessuno. La cura delle sonoritŕ etniche unitamente alla ricerca linguistica operate da De André e Pagani fecero invece di Cręuza de mä un album di grande successo, votato dalla critica Miglior disco italiano degli anni ’80, segnalato da David Byrne tra i dieci dischi piů importanti del decennio in tutto il mondo e al 4° posto della classifica dei 100 dischi italiani piů belli di sempre secondo Rolling Stone.
A 30 anni dalla sua pubblicazione Mauro Pagani ne realizza una versione completamente remixata, che Sony Music pubblica in 3 differenti versioni, offrendo al pubblico anche la raccolta di esecuzioni live di De André, La mia Genova: un’edizione speciale libro di 208 pagine con 2 cd (album originale remixato + “La mia Genova”), vinile 180 grammi (album originale + versione inedita di Jamin-a) e doppio cd (album originale remixato + “La mia Genova”).
Nei diversi formati sono inclusi una versione inedita di Jamin-a, ulteriori remix di Sinán Capudán Pasciá, ’Â duménega, Cręuza de mä e una toccante D'ä mę riva interpretata da Mauro Pagani e Andrea Parodi.
Il libro illustrato di 208 pagine - che racchiude in un’edizione speciale i due cd - č stato realizzato da Fondazione Fabrizio De André Onlus e curato da Sandro Veronesi con testi e contributi di Mauro Pagani, Renzo Piano, Paolo Fresu, Giovanni Soldini, Antonio Marras, e arricchito da manoscritti di Fabrizio De André e bellissime fotografie.
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