Morrissey attacca la Polizia di Roma. La questura: andava contromano
di: Manuela Ippolito Giardi
La rock star Morrissey, ex voce degli Smiths, attacca la polizia di Roma, denunciando pubblicamente su Fb di essere stato "terrorizzato" e minacciato da un agente in via del Corso, e annulla anche un tour in Italia, ma la questura di Roma risponde. La rock star Morrissey, ex voce degli Smiths, attacca la polizia di Roma, denunciando pubblicamente su Fb di essere stato "terrorizzato" e minacciato da un agente in via del Corso, e annulla anche un tour in Italia, ma la questura di Roma risponde ricostruendo l'accaduto: è stata fermata un'auto contromano che andava a tutta velocità. E sui social non tutti i fan sembrano sostenere lo sfogo del rocker.
Tutto parte da un post sulla pagina Facebook del fotografo e nipote di Morrissey Sam Esty Ryner, il quale scrive che, la sera del 4 luglio, un agente di polizia, avrebbe fermato Morrissey in Via del Corso chiedendogli i documenti. L'artista non li aveva con sé è l'ufficiale a quel punto avrebbe iniziato a tormentarlo per circa 35 minuti, alzando il tono della voce e dicendogli "So chi sei" e tenendo in mano la pistola durante tutto il dialogo.
Infine sembra che Morrissey sia andato via e l'agente non glielo avrebbe impedito. Nel post anche una dichiarazione del Rocker: "E' stato un gesto deliberato di violenza perpetrato da questo ufficiale, sprovvisto di targhetta identificativa", scrive annotando però la targa della motocicletta della Polizia. "Non avevo infranto alcuna legge, né mi comportavo in modo sospetto", ha continuato il rocker, aggiungendo: "Alcuni passanti sono venuti in mio aiuto. Tutto questo è accaduto fuori dal negozio della Nike e molti hanno filmato il poliziotto. Credo che mi abbia riconosciuto e abbia voluto spaventarmi. Ma non ho ceduto, anche se temevo che volesse spararmi. Metto in guardia tutti da questo agente pericolosamente aggressivo. Potrebbe uccidervi".
Un post a cui - scrive la rivista Rolling Stone - è seguita la notizia che Morrissey ha cancellato i sette concerti che gli avevano proposto in Italia: "La ragione è ovvia: con psicopatici del genere a piede libero non mi sento sicuro in Italia".
Diversa la ricostruzione della questura, che la mette nero su bianco su una nota ufficiale e spiega che l'auto con a bordo la rock star "percorrendo via della Frezza contromano a Roma, nel tardo pomeriggio di martedì, è arrivata a tutta velocità in una via del Corso affollata per lo shopping dei saldi. Gli agenti in motocicletta della polizia di Stato, di pattuglia per i consueti pattugliamenti antiterrorismo, non hanno esitato a fermare l'auto e identificare le due persone a bordo".
Così dopo le prime verifiche, i poliziotti hanno elevato all'autista - il quale ha ammesso le proprie responsabilità - il previsto verbale, per gli articoli del codice della strada violati. Ed ecco cosa ha fatto Morrissey: "L`altra persona invece, ha mantenuto sin da subito un atteggiamento ostativo: cittadino inglese, ha insistito nel dire di non avere l'obbligo di declinare le proprie generalità né di dover esibire i documenti in quanto non aveva commesso alcun reato, stupito dal fatto di non essere stato peraltro riconosciuto". Così "dopo varie insistenze gli agenti, che parlavano inglese, hanno consentito per due volte alla persona di effettuare telefonate in albergo e, facendosi passare l'interlocutore hanno appreso l'identità dell'uomo potendo effettuare ulteriori accertamenti anche in assenza di documenti". Durante il controllo l`artista, "infastidito" ha scattato delle foto al poliziotto minacciando "lei diverrà famoso".
Sui social non tutti sostengono il rocker. Un post, che getta una buona dose di ironia sul "terrore" di Morrissey, chiosa: "Se fosse successo in Usa (o a Londra di sto periodo...) di avere un'auto contromano, in zona riservata, a velocità sostenuta, con al volante uno che non si identifica: Prima ti sparavano nel c... Poi si discuteva di altro. Così...giusto per...".
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