Giorgio Moroder – Villa Ada (Roma incontra il mondo) – 24/07/2015
di: Antonio Ranalli
Il padre della dance e dell’elettronica è tornato. Giorgio Moroder ha fatto ballare il pubblico, che ha affollato Villa Ada, location che ospita “Roma incontra il mondo”. Un dj set in cui l’artista ha sfoggiato il meglio del suo repertorio. Il padre della dance e dell’elettronica è tornato. Giorgio Moroder ha fatto ballare il pubblico, che ha affollato Villa Ada, location che ospita “Roma incontra il mondo”. Un dj set in cui l’artista ha sfoggiato il meglio del suo repertorio, da Donna Summer alle colonne sonore, fino al suo recente album “Déjà Vu”.
Grazie alle sue innovazioni nell'uso di sintetizzatori e ad una fruttuosa collaborazione con Donna Summer a partire dagli anni '70, il producer e compositore altoatesino è ritenuto uno dei personaggi più influenti della musica contemporanea, status riconosciutogli negli anni fra l'altro con tre premi Oscar e tre Grammy Award. Dopo che la sua figura era tornata in auge nel 2013 grazie alla partecipazione al pluripremiato “Random Access Memories” dei Daft Punk, Moroder si è esibito come dj in giro per il mondo e più di recente ha realizzato remix per i Coldplay (“Midnight”) e Lady Gaga con Tony Bennett (“I Can't Give You Anything But Love”). L’attuale scena EDM deve molto a questo signore di 75 anni. Lo dimostra il pubblico di giovanissimi e dj presenti a Roma, anche se il nostro ha tenuto a precisare che mentre quello della disco “era un movimento di moda e costume, l’EDM è un genere musicale che peraltro non ha vere e proprie canzoni, come quelle che scrivevo io, anche se alcuni come Avicii stanno tornando a una forma strutturata e suonata".
La serata è stata aperta dai Panorama, con un progetto elettronico buono per una videoinstallazione ma che, probabilmente a causa dell’assenza di video ed immagini, ha solo disturbato il pubblico presente, che infatti ad un certo punto ha iniziato a rumoreggiare.
Alle 22:30 Giorgio Moroder si è presentato sul palco con fare distinto. E come un dj dei giorni nostri si è messo a maneggiare con disinvoltura computer e consolle. Al pubblico per scaldarsi sono bastate le note iniziali di “4 U With Love” (cha apre il suo ultimo album) e “Love to Love You Baby” di Donna Summer, artista che sarà ricordata da Moroder del corso della serata con tanti successi come “I Feel Love”, “Hot Stuff”, “On The Radio”, “Bad Girls” e “MacArthur Park”. Del resto l’incontro tra Moroder e la Summer, avvenuto in Germania a metà degli anni ’70, è storia. Erano gli anni dell'esplosione della disco e da quegli studi di registrazione di Monaco di Baviera uscì fuori “Love To Love You Baby”, uno dei classici della musica pruriginosa. Quei mugolii e quei sospiri diventarono un cult e Donna Summer un sex symbol e la regina di questo genere. Al successo è arrivata grazie all'intuizione di Moroder. Le centinaia di cover delle sue hit (“I Feel Love” è stata suonata da artisti che vanno da Debbie Harry con Robert Fripp a Madonna, da John Frusciante a Robbie Williams passando per Moby) sono la testimonianza più esplicita del ruolo che Donna Summer e Giorgio Moroder hanno avuto nella storia della disco music.
Dall’ultimo album sono arrivate “Tom’s Diner” (cover del brano di Suzanne Vega), che il nostro ha affidato alla voce di Britney Spears (probabilmente il pezzo meno riuscito dell’ultimo album), passando per “Right Here, Right Now” (Kylie Minogue), “Déjà vu” (Sia) e “Diamonds” (Charlie XCX). Sullo schermo posizionato dietro le spalle del producer sono stati proiettati i video dei pezzi storici (come nel caso della Summer), pezzi tratti dai film per cui ha lavorato e immagini realizzate ad hoc per la produzione più recente.
Un momento importante della serata è stato riservato alle tante colonne sonore scritte da Moroder e che hanno suscitato l’effetto “One Shot” in tutto il pubblico presente e facendo esclamare tanti “ohhh” di meraviglia e frasi del tipo “ma pure questa è sua?”. E proprio lo stesso Moroder ad incitare il pubblico a ballare sulle note della versione remix di “Take my breath away”, scritta per il film “Top Gun” e affidata ai Berlin. Moroder ha proposto anche le musiche di classici del cinema come “Scarface” e “Fuga di mezzanotte”, e ha fatto rivivere tante emozioni con “Never ending story” (dal film “La storia infinita”, affidata alla voce di Limahl) e “Flashdance What A Feeling” dal film “Flashdance”, caratterizzato dalla voce di Irene Cara. Brani che sembrano non risentire del passare degli anni e che il pubblico continua ad amare.
Moroder, che vive in pianta stabile a Los Angeles, non dimentica le sue origini italiane. “Ho fatto un remix di un brano uscito qualche anno fa e che spero possa essere di buon augurio a Roma per la sua corsa alle Olimpiadi del 2024” ha detto il producer, tanto che qualcuno dal pubblico ha esclamato meravigliato: “Ma allora parli italiano!”. E subito ha attaccato “Un’estate italiana” cantata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini, che ha fatto rivivere a tutti i presenti le “Notti magiche” del campionato del mondo di calcio di Italia ’90. Non poteva mancare il passaggio su “Giorgio by Moroder” il brano dei Daft Punk. “Mi avevano chiesto di raccontare la mia vita. E gli ho detto che venivo da Ortisei…”. A 75 anni Moroder è ancora pieno di energia e progetti. All’orizzonte ci sono la colonna sonora di un videogame basato sul film “Tron”, la colonna sonora di un film di Hollywood, un musical sulla disco music con sue canzoni nuove e vecchie e probabilmente nuovi dischi, oltre ai dj set, tanto che ha promesso di tornare il prossimo anno. A chiudere in bellezza la serata romana è stata “Call me”, successo che Moroder affidò ai Blondie di Debbie Harry per il film “American Gigolò”.
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