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Le due anime di Enrico Nascimbenidi: Antonio Ranalli Dopo i suoi “Amori disordinati”, il cantautore Enrico Nascimbeni torna con un nuovo album. Tra i brani anche duetti con la cantautrice americana Alice Peacok e una cover di Suzanne Vega. Poeta maledetto, anarcoide, senza Dio e alla ricerca di Dio, giornalista di cronaca nera e giudiziaria, vittima di una vita di amori a breve scadenza, astemio, insofferente, incorreggibile nottambulo, egocentrico ai livelli di guardia, fragile, maniaco delle videochat, affidabilmente inaffidabile, innamorato della poesia e dei poeti, ipocondriaco, bambino sognatore ad oltranza, terzino di fascia mancato (ma gioca ancora e ci prova sempre a correre su quella fascia), uomo. Questo è Enrico Nascimbeni, cantautore veronese che divide la sua vita tra la sua casa di campagna nella Bassa Veronese, Milano e Barcellona. Enrico, un anno fa (dopo 18 anni di silenzio) e’ tornato a scrivere canzoni anche per se e a cantarle, con l'album "Amori disordinati" (AzzurraMusic-D'Autore), che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica. E adesso, a distanza di un anno, il nuovo album “Le due anime” (AzzurraMusic-D’Autore - Edizioni Emi-AzzurraMusic, preceduto dal singolo “Oh mamma’” / “I hear you say”). Un album di svolta musicale, nel quale Enrico si avvicina in alcuni brani alla musica pop, tirando fuori appunto la sua seconda anima, nascosta in chissà quale spazio del suo estro musicale. Sempre arrangiato come il primo dal musicista genovese Fabio Moretti, questo nuovo album si muove tra sonorità fortemente ricercate, eleganti, e allo stesso tempo dirette. Il mondo de “Le due anime” è sempre quello di Nascimbeni, cioè semplice e altrettanto particolare e originale: amori lontani, la ricerca della serenità e l’importanza degli affetti più cari, un cane che incontra Dio, una modella al viale del tramonto che insegue, invano, una bellezza fuggita come una volpe, e poi notti di neve e luci della ribalta che si riaccendono come d’incanto e illuminano la spietata analisi di una vita sbagliata. Storie d’amore che si consumano in desolate stanze di alberghi, gli anni che passano, l’affannosa ricerca di credere in qualche cosa, gioie e dolori. Insomma un lucido quadro della vita quotidiana di un uomo, le piccole cose che poi, all'improvviso, possono diventare infinite. Collaborazioni d’eccellenza anche in questo album. Un brano riscritto a quattro mani con Suzanne Vega: “Mi manchi baby”. “Sunset boulevard” composta con Francesco Baccini. “L’ultima notte di un vecchio sporcaccione”, cantata con Roberto Vecchioni all’ultima edizione del Club Tenco. E soprattutto due brani, “Un giorno qualunque” e “I hear you say”, scritti e cantati con la cantautrice americana emergente Alice Peacok. Articolo letto 1909 volte Riferimenti Web
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