Top of the Pops: pregi e difetti di un programma musicale

di: Massimo Giuliano

Se ne parla nel nuovo numero di Tatoo on line, quindicinale di informazione e comunicazione

Dopo alcuni anni trascorsi su Raidue, da sabato 27 settembre Top of the Pops - storico programma musicale inglese - va in onda su Italia 1. Luca Tiraboschi, direttore della rete Mediaset, ha sottolineato che questa trasmissione è più adatta a Italia 1 che non a Raidue («C'è una maggiore affinità tra rete e prodotto») e che va a colmare una lacuna di Italia 1, cioè il fatto che in questi ultimi anni sull'emittente da sempre rivolta ai giovani non era stato più trasmesso alcun programma musicale. Questi i pregi di Top of the Pops; ma ci sono anche dei difetti. Innanzitutto, questo programma è trasmesso alle 16 del sabato. Una collocazione troppo tarda per i giovani che probabilmente a quell'ora sono già usciti, mentre invece se il format fosse stato mantenuto alle 14,30 (come era quando andava su Raidue) sicuramente si sarebbe potuta avere una maggiore audience. Un altro punto di debolezza è che Top of the Pops mostra da sempre i top della programmazione radiofonica: ciò vuol dire che non sono ospiti i cantanti che vendono di più, ma quelli che sono più ascoltati in radio. Il pubblico è davvero interessato a ciò? E Italia 1, che si è sempre occupata di hit parade (ricordiamo, ad esempio, Top Twenty), non avrebbe fatto meglio anche per questo a mantenere quella tipologia di classifica, invece che concentrarsi sugli hit dell'etere? In questo senso, il nuovo programma di Raidue, Cd Live, colma queste due lacune: va in onda alle 14,30 e si occupa dei dischi più venduti. Un altro pregio del Top of the Pops mediasettiano? La scelta di mettere al timone Daniele Bossari, già conduttore di Superstar e dunque identificato appieno come testimonial musicale della rete.



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