Mario De Cesare, deus ex machina del Festival del Cinema di Salerno
di: Giancarlo Passarella
Grazie alla collaborazione di Fabrizio Cerqua e Renato Marengo, riesco a fargli una intervista telefonica in questi momenti di iperlavoro e di organizzazione dell'evento del 10/15 Novembre: estrema interesse per la fruibilita' della cultura! Grazie alla collaborazione di Fabrizio Cerqua e Renato Marengo, riesco a fargli una intervista telefonica in questi momenti di iperlavoro e di organizzazione dell'evento del 10/15 Novembre: estrema interesse per la fruibilita' della cultura!
Ci siamo! Manca poco ed avremo l'occasione di vivere da vicino questo importante evento.
Presidente mi scusi lo stress telefonico e l'orario, ma mancano pochi giorni e quindi....
Capisco bene la sua situazione ed anch'io sono parecchio sotto pressione, ma una chiaccherata la faccio ben volentieri...
Cosa rimane per le generazioni future di quello che fate ora?
Senza considerare il viatico che noi rappresentiamo per i vincitori, abbiamo un catalogo cartaceo che testimonia il tutto ed il lavoro fatto. Ne siamo molto orgogliosi, anche perche' e' fonte di analisi da parte di studiosi e laureati...
Vediamo allora gli aspetti negativi della vostra situazione...
Cosa ci manca e cosa non va? Mancano solo i soldi per pubblicizzare il tutto .... con molta umilta', Le dico che abbiamo la sensazione che noi facciamo cultura da ampio spettro, ma che questo e' poco conosciuto fuori dal cerchio degli operatori del settore!
Un dato che sia rappresentativo?
Pensi solo che vengono proiettati in pubblico circa il 90% del materiale arrivato: e' uno sforzo immane, ma nei 6 giorni del festival quasi tutti coloro che ci hanno contattato hanno l'occasione per far vedere la propria opera!
In cosa credete in senso assoluto?
... tutti devono la possibilita' di presentare il proprio lavoro.... amiamo l'idea di un festival che sia democratico!
Quali sono stati alcuni episodi che hanno dimostrato questa vostra filosofia?
Anche se con poco budget, proprio per rendere piu' fruibile la cultura che il cinema porta, ci siamo anche messi a portare le pellicole originali dai dai 35 mm ai 16 millimetri....per noi era far diventare un pomposo festival del cinema in qualcosa di piu' ridotto e quindi facilmente trasportabile e con poche difficolta' per proiettarlo!
Storicamente in che periodo esatto siamo?
... il festival nasce nel dopoguerra, subito dopo quello di Venezia!
Ci vuole raccontare alcune cose che marchiano a fuoco il suo festival?
Come ben sa, siamo alla 62esima edizione e quindi raccontare un particolare per ogni edizione, e' praticamente impossibile. Mi piace pero' raccontarle quello che molti non sanno del Festival del Cinema di Salerno ovvero sia che siamo nati itinerante in tutta la nostra provincia. La manifestazione all'inizio non si e' radicato in un posto o locale, ma ha coinvolto tutto il comprensorio...
Erano anche i momenti della ricostruzione del dopoguerra e c'era voglia di educare...
Certo! Basti pensare all'idea di minibus che portavano i film nei luoghi piu' sperduti...
Posso darle una testimonianza di questo? Nel paese dei miei avi, gli anziani mi raccontano proprio di questi vecchi camion (residuati bellici americani) che tiravano giu' il tendone ed in piazza proiettavano i film storici...
Che bello sarebbe avere testimonianze di questo: so che esistono dei CineGiornali e le famose Settimane Incom, ma nulla di piu'...
Se vuoi contatto Sindaco ed Assessore di questo paesino montano e le faccio sapere se loro hanno qualcosa. Si tratta di Calvello ed e' sulle montagne sopra Potenza ...
Ripeto che sarebbe per noi molto prezioso, considerata sia la nostra storia, ma anche la finalita' sociale che il Festival del Cinema di Salerno ha avuto e continua ad avere...
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