Sergio Caputo presenta il trentennale di Un sabato italiano
di: Manuela Ippolito Giardi
Sergio Caputo torna con un progetto che celebra i 30 anni di "Un sabato italiano", il suo album di esordio diventato uno degli album più significativi della musica italiana. Sergio Caputo torna con un progetto che celebra i 30 anni di "Un sabato italiano", il suo album di esordio diventato uno degli album più significativi della musica italiana.
"Avendo vissuto 12 anni all'estero, in California, rientrando ho ritrovato più o meno l'Italia che avevo lasciato, con gli stessi pregi e difetti": lo dice Sergio Caputo, che celebra i 30 anni di "Un sabato italiano" con un album speciale in uscita, su I-tunes, lunedì 25 novembre, un tour, un libro e un video.
"Essendo un ottimista", spiega l'artista, "mi ostino a voler credere in un'Italia che riuscirà prima o poi ad entrare nel nuovo millennio facendo leva sulle proprie energie più innate e inimitabili come arte, design, cucina, industria".
Nel trentennale dell'album, l'artista spiega di aver provato forte "il bisogno di tornare in studio e risuonare questi pezzi" per sentirli di nuovo suoi "dopo averli cantati e suonati in tutti i modi possibili e con i musicisti più disparati, anche in America, che è il posto da dove il jazz e lo swing sono venuti". Con l'aggiunta di due nuovi brani come augurio di buon trentennio a venire: "C'est moi l'amour" e "I love the sky in September".
"Oggi sono una persona molto diversa da quella che ero nel 1983", racconta, "ma il piacere di riproporre queste canzoni come se fossero nate oggi è qualcosa che non volevo e non potevo negarmi. Spero che questo piacere sia contagioso".
"Un sabato italiano" parla di amore, amicizia e inquietudine. "Quando ho scritto e registrato le canzoni di questo album", racconta Caputo, "non avrei mai immaginato che trent'anni dopo sarebbero state amate da persone che nel 1983 non erano ancora nate. Accade perché, me ne rendo conto oggi, le emozioni e le storie che raccontavo non avevano tempo, ed altre generazioni vi si sarebbero riconosciute. Il sabato è rimasto il giorno più atteso della settimana perché la gente ha comunque voglia e diritto di divertirsi. Io, grazie al cielo, mi sono scelto una professione che è volta a rendere la vita delle persone più piacevole possibile. In questi trent'anni, ho avuto la netta sensazione di esservi riuscito, e il fatto che sono qui a celebrare il mio trentennale davanti ad un pubblico gioioso di ogni età, in qualche modo mi rassicura".
"Questo album", conclude Caputo, "è dedicato a tutti coloro che lo hanno amato e a tutti coloro che lo scopriranno oggi, in una versione più jazz, così come era idealmente nato, e come a me piace ascoltarlo e suonarlo".
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