Baustelle – Eutropia Festival – Roma 07/07/2014
di: Antonio Ranalli
Quando suonano i Baustelle a Roma si muore d’amore. Grande successo di pubblico per il concerto della band di Montepulciamo, che ha portato nella capitale il “Fantasma Tour – Titoli di coda“. Quando suonano i Baustelle a Roma si muore d’amore. Grande successo di pubblico per il concerto della band di Montepulciamo, che ha portato nella capitale il “Fantasma Tour – Titoli di coda“.
Nel giro di due anni i Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini si sono visti parecchio a Roma. Il loro album “Fantasma” è stato senza dubbio tra i più apprezzati dal pubblico romano, che non ha mai mancato di accorrere in massa ai vari appuntamenti. Sarà per la dimensione orchestrale e le sonorità ricercate, sta di fatto che i Baustelle si sono definitivamente affermati come una delle band più significative della scena musicale italiana.
Per i “titoli di coda” del tour di fantasma la band ha scelto di regalare al proprio pubblico ancora qualche emozioni dal vivo, seppur senza l’orchestra sinfonica, che aveva caratterizzato i concerti precedenti, ma con alcuni innesti decisamente interessanti. Ospiti di “Eutropia”, festival in programma alla Città dell’Altra Economia, nel cuore del quartiere Testaccio e a due passi dal museo Macro, i Baustelle non hanno deluso le attese. La band è salita sul palco intorno alle 22:20. Al centro del palco Francesco Bianconi, seduto davanti al suo leggio. Alla sua sinistra Rachele Bastreghi, seduto davanti al suo pianoforte, mentre dal lato opposto il chitarrista Claudio Brasini. Sono stati i brani dell’ultimo lavoro “Fantasma” a caratterizzare la prima parte della scaletta: subito sono arrivate “Il futuro”, “Nessuno” e “Radioattività”, intervallate solo da “I provinciali” (dall’album “La malavita”) per quanto riguarda il repertorio precedente, per poi tornare a “Cristina”, la romanesca “Contà l’inverni”, “Monumentale” e “La morte (non esiste più)”. Fosse nato in Francia Bianconi sarebbe sicuramente appartenuto alla Parigi dell’esistenzialismo di Saint Germain de Pres, di Sartre, della Grecò, di Prevert e della Rive Gauche. Con l’alternanza delle voci di Bianconi e della Bastreghi, i Baustelle hanno offerto al pubblico un repertorio di straordinaria vitalità e freschezza.
Terminata la parte “Fantasma” i Baustelle sono passati la lento, che stando alle reazioni del pubblico, sembra non passare mai di moda. Così “La moda del lento”, dal secondo omonimo album ristampato proprio lo scorso dicembre, ha illuminato la sera romana. Ancora uno sguardo al passato con “La canzone del parco” e poi “La canzone di Alain Delon”, a dimostrazione che i Baustelle sono stati fondamentali nell’applicare un certo tipo di elettronica alla musica pop. Sul palco ben si inseriscono i vari musicisti, da Ettore Bianconi (tastiere ed elettronica) alle chitarre di Diego Palazzo, passando per la sezione ritmica composta da Alessandro Maiorino (basso), Alessandro Minetto (batteria) e Sebastiano De Gennaro (percussioni orchestrali), per concludere con la sezione fiati composta da Roberto Romano e Paolo Raineri (fiati), che hanno arricchito in maniera decisamente originale il repertorio dei Baustelle. Molto apprezzate dal pubblico anche “EN”, “Corvo Joe”, “Love Affair” e “Gomma”, a dimostrazione che il successo lo si può ottenere anche con musica non allineata al gusto corrente del mercato.
I Baustelle ringraziano con un’altra manciata di canzoni, tutte di forte impatto: “Le rane”, “La guerra è finita” e “Andarsene così”, per chiudere, a grande richiesta, con “Charlie fa surf”.
L’ultimo appuntamento dal vivo dei Baustelle è previsto per il 12 luglio a Montepulciano.
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