Francesco Baccini – “…Stasera teatro!”

di: Massimo Giuliano

Dopo l'esperienza a Music Farm, arriva il nuovo cd dell'eclettico artista genovese. Pensando a Dolcenera?

Francesco Baccini è un personaggio che, nelle sue canzoni, ci ha sempre abituato all’irriverenza e all’ironia: chi non ricorda i pamphlet contro Andreotti o Celentano? E anche la televisione non è stata risparmiata: “Sono stufo di vedere quelle facce alla tv”, brano del 1996, parlava di quanto fosse più bello un libro rispetto al piccolo schermo. Il fatto che poi Baccini sia andato in tv in maniera così esposta, partecipando ad un reality show (“Music Farm”), può sicuramente far pensare ad una contraddizione; ma non è questo ciò che ci interessa in questa sede. Per parlare dell’ultimo cd di Baccini, al quale ha sicuramente giovato la presenza nell’accademia di Raidue, dobbiamo prima tornare al famoso episodio della bestemmia pronunciata in diretta: un triplo salto mortale per l’artista genovese, che ha seriamente rischiato un danno d’immagine. E tutto per la storia con Dolcenera, della quale si era seriamente, e fortemente, invaghito. Tuttavia, di quell’incidente non si è parlato più e la crisi sembra essere rientrata. D’altronde uno scivolone, specie se la mente viene offuscata dai sentimenti, ci può stare. Dove, invece, mente e sentimenti convivono alla grande è proprio in “…Stasera teatro!”, che ci restituisce l’antica verve di Baccini. Ne è riprova soprattutto “Come Costantino”: facile immaginare a quale celebre personaggio si riferisca. Godibilissima anche “Siamo zitelli”. Un disco, questo “…Stasera teatro!”, in cui il tempo sembra essersi fermato, anche se i tempi di “Nomi e cognomi” e “Il pianoforte non è il mio forte” sono lontani. L’atmosfera, comunque, è gioiosa e giocosa, perfettamente congeniale al Baccini che ben conosciamo. Il resto lo fanno la chitarra di Andrea Braido, già con Vasco Rossi e da diversi anni al fianco di Francesco, e la produzione di Angelo Carrara, che vanta un passato con Ligabue. Baccini sembra dunque tornato in splendida forma (ma chissà se pensa ancora a Dolcenera), romantico quanto basta - ascoltare per credere “Parole non ne ho” - e voglioso di rivincite. Glielo auguriamo di tutto cuore.

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