Queen: Roma, Palalottomatica 04/04/2005

di: Paolo Ansali

E' stata una serata particolare quella che ha festeggiato il primo concerto romano dei Queen in un Palalottomatica gremito con oltre 10 mila fans.

E' stata una serata particolare quella che ha festeggiato il primo concerto romano dei Queen in un Palalottomatica gremito in ogni posto con oltre 10 mila spettatori. Poco prima dell'inizio dello show Claudio Trotta della Barley Arts chiede un minuto di silenzio nel ricordo di Papa Wojtyla, che amava tanto la musica, e con un lungo applauso il popolo del rock saluta commosso il grande pontefice. Paul Rodgers è poi il primo a salire in pedana. Partono le note di "Tie your mother down" e inizia il delirio. Sin dalla prime note si intuisce come l'emozione è la vera protagonista del concerto e copre qualche inevitabile pecca dovuta alla lunga assenza dai tour (questa è la quinta data). Brian May è in ottima forma, la sua inconfondibile chitarra svetta negli episodi più hard ("Fat Bottomed Girls "e "I want it all") come nel set acustico dove rispolvera la splendida "39" e "Love of my life" scatenando
un gigantesco karaoke accompagnato dalle luci dei flash. Resta molto colpito dal calore del pubblico e si meraviglia per non aver mai suonato prima a Roma. Grande attesa anche per Roger Taylor che nella Capitale aveva suonato una decina di anni fa. Il "singing drummer" ritrova la solita grinta nella classica "I'm in love with my car" e si abbandona alla nostalgia con "These are the days of our lives" mentre scorrono dietro di lui le immagini in bianco e nero del primo tour in Giappone. Quando si vede il giovane Freddie Mercury parte un ovazione da brivido. Il compito di Paul Rodgers come nuovo front-man della Regina non è semplice, direi quasi impossibile, ma è pur sempre uno dei grandi vocalist del rock e lo dimostra intonando fiero "Can't get enough" e "Feel like makin' love", due celebri hit dei Bad Company, e soprattutto "All right now" dei Free, un vero inno. Quando, ancora una volta, Freddie Mercury si materializza sul maxi-schermo è arrivato il momento che tutti aspettavano, quello di "Bohemian Rhapsody", cantato dal compianto Freddie nel tripudio generale. Il gran finale è quello usuale con "We will rock you" - "We are the champions" e mi accorgo che sono volate via due ore memorabili. Ricordiamo anche gli altri validi musicisti sul palco, ovver Jamie Moses (chitarra), Danny Miranda basso) e Spike Edney (tastiere).

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