Michele Zarrillo, da Sanremo nuovo album e tour
di: Manuela Ippolito Giardi
L’attesa dei fan è terminata. Come titolerebbe un tabloid americano, “Michele Is Back”. Zarrillo è tornato.
L’attesa dei fan è terminata. Come titolerebbe un tabloid americano, “Michele Is Back”. Zarrillo è tornato.
Tre anni e mezzo dopo un importante incidente di salute (da cui si è completamente ristabilito) ed un paio di tournée in mezzo (in cui si è esibito anche in chiave acustica e, in alcuni concerti, condividendo il palco con celebrati jazzisti come Danilo Rea e Stefano Di Battista) il cantante e autore romano, a un passo dai suoi ‘primi 60 anni’, ha un messaggio importante per chi ascolta da anni le sue canzoni. L’amore è la risposta: chi dubitava che un periodo così lungo avesse “arrugginito” intuizioni e creatività, è servito.
“Vivere e rinascere” è il titolo del nuovo album (in uscita il 10 febbraio, per Universal Music) dieci brani scritti e interpretati nel suo inconfondibile stile, che gira intorno all’idea che il più importante sentimento abbia un effetto salvifico.
“Vivere e Rinascere è un disco di inediti, ognuno con una propria caratteristica, un proprio percorso. Canzoni d’amore, di storie che finiscono e nascono, come spesso accade e come spesso è capitato nel mio repertorio, è una mia caratteristica cantare l’amore. In Vivere e Rinascere l’amore è speranza, base e partenza per un futuro di rinascita e fiducia nel prossimo. Il disco nasce dal lavoro di più di un anno, in cui ho riscoperto il piacere della scrittura”, continua Michele, “un lavoro di composizione, di ricerca di belle canzoni, con l’aiuto anche di altri autori. Anche più di come ho fatto nelle produzioni precedenti”.
Se la vita porta via i nostri sogni (come si intuisce in “La ragazza corre”), l’amore può ridare senso all’intera esistenza. Ci si può struggere di assenza come in “L’amore ancora esiste?” (“Per sempre innamorati senza rivedersi più”, canta Zarrillo in uno dei versi più ispirati della collezione); ricercare noi stessi e fermare l’anima dove ci si sente a casa, a prescindere dal luogo, alla maniera di “Vivo nel mondo”; ringraziare chi ti dona la parte migliore di se stesso, “Per chi sa scegliere”; macerarsi nelle notti insonni di “Come ho fatto a perderti”; inseguire i limiti di un “Amore imperfetto”, affermare impunemente che “il tempo è una bugia”, come recita uno dei versi più inspirati. Ma c’è ancora vita, “in cui si può rinascere vivendo”, dopo un periodo di riflessione in cui Zarrillo ha utilizzato la sua “pausa forzata” per riassaporare il piacere della scrittura e le gioie della famiglia.
Trent’anni dopo aver vinto il Festival di Sanremo con “La notte dei pensieri” nella categoria ‘Nuove Proposte’, Zarrillo è tra i BIG, alla sua dodicesima partecipazione alla massima competizione canora nazionale con “Mani nelle mani”.
“Mani nelle mani è il racconto, il simbolo della parte più esaltante, più bella del rapporto: l’inizio, la scoperta, la conoscenza, la nascita dell’amore, quando non riesci a staccarti dall’altra persona, un intreccio di mani, appunto, che con il passare degli anni si perde e si vorrebbe recuperare”. Michele torna così a riappropriarsi del suo spazio tra i classici moderni della scena italiana.
“Vivere e rinascere” ci regala un Michele interprete di grande qualità, più che mai. Oltre alle sue doti di musicista e autore, in questo disco vengono ancora una volta messe in risalto le sue qualità interpretative, toccanti e virtuose allo stesso tempo.
Quest’ultimo lavoro ci restituisce un autore in grado di offrirci la grammatica dell’amore in tutte le sue desinenze e varianti. Il suo cuore batte alla ricerca del senso della vita. A volte, come in “Mille latitudini”, si dice “fregato per un eccesso di emozioni”, ma è sempre a caccia di risposte dai sensi.
Tra i principali collaboratori dell’album troviamo Giampiero Artegiani e Alessandro Canini, insieme a Saverio Grandi, Valentina Parisse, Roberto Pacco, Luca Mattioni, Mario Cianchi, Felice Di Salvo, Marco Rettani, Stefano Colino. Gli arrangiamenti e la produzione sono di Alessandro Canini, che firma con lo stesso Zarrillo.
Pop per vocazione, intimo e progressivo allo stesso tempo, “Vivere e rinascere” segna un ritorno atteso da tempo. E’ un disco di “sturm und drang” (nella più nobile accezione romantico-letteraria), tempesta e impeto in cui l’artista trova una nuova chiave per ritrovar se stesso.
Michele Zarrillo sarà in tour nei teatri a partire da aprile. Queste le date annunciate: Napoli (11 aprile, Teatro Diana); Salerno (20 aprile, Teatro Augusteo); Gallipoli (21 aprile, Teatro Politeama); Frosinone (28 aprile, Teatro Nestor); Assisi (29 aprile, Teatro Lyrick); Torino (5 maggio, Teatro Colosseo); Milano (11 maggio, Teatro Nazionale); Roma (18 maggio, Auditorium Parco della Musica). Produzione e booking: Color Sound. Management: Antonio Colombi
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