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W Ivan, omaggio in CD e Dvd a Ivan Grazianidi: Antonio Ranalli Esce il CD / Dvd “W Ivan”. Contiene i successi storici dell'artisti e filmati provenienti dalle trasmissioni Rai, che hanno visto protagonista il cantautore abruzzese. Molte volte, perlopiù sui canali satellitari, abbiamo visto trasmissioni interamente dedicate ad un musicista famoso, ad un attore, un grande regista ecc. Si tratta di biografie rigorose, asciutte, realizzate semplicemente sia attraverso immagini rare e di repertorio, che racconti e testimonianze delle persone vicine. Nonostante la mancanza di effetti speciali, intesi come le solite clamorose rivelazioni buone soltanto ad alimentare la macchina del gossip, questo genere di racconto ci appassiona e per un’ora e più ci impedisce di torturare il telecomando. Sono ottimi esempi di un giornalismo anglosassone che Maria Laura Giulietti ci propone per la seconda volta con “W IVAN” , ritratto di Ivan Graziani a dieci anni dalla prematura morte, dopo l’accurata ricostruzione della parabola artistica ed umana di Rino Gaetano di qualche settimana fa. Del resto la giornalista romana viene esattamente da questo tipo di esperienze che negli anni Settanta generarono anche in Italia i canali dell’informazione “pop” proprio nel solco delle mitiche testate d’oltremanica e d’oltreoceano. Nate dalla collaborazione di Rai Trade con SonyBmg, queste affettuose compilazioni, oltretutto di inestimabile valore collezionistico e antologico, sfatano in parte il luogo comune e catastrofistico che in Rai sia andato perduto il grande patrimonio della sua memoria storica. Probabilmente errori di archiviazione in passato hanno alimentato questa convinzione e reso difficile, se non qualche volta impossibile, il lavoro di ricerca, ma tanto più questa va in profondità, tanto più i “forzieri” della tv pubblica offrono rarità, specialmente oggi che la digitalizzazione dei materiali venuti alla luce sta rendendo disponibili autentici giacimenti di immagini. Nel caso di Ivan Graziani questo è particolarmente evidente sin dal primo reperto del lavoro: la sua prima apparizione televisiva con il “complesso” (allora si diceva così) Anonima Sound al Cantagiro del 1968 con la canzone “Parla tu”. Con tutta probabilità, nonostante le stagioni della famosa manifestazione di Ezio Radaelli siano ben documentate, il piazzamento in ultima posizione della canzone aveva penalizzato fino ad oggi il recupero di queste storiche immagini. Ma l’emozione di vedere un Ivan giovanissimo non si attenua, anzi si fa sempre più forte, nelle altre 16 sequenze, una per canzone, che in ordine cronologico in un arco di circa quindici anni, documentano la sua ascesa, i successi, la sua unicità di cantautore rock ( tra i primi, presenza davvero alternativa agli idoli del periodo), il suo virtuosismo chitarristico che trovava nei concerti – la dimensione preferita – il miglior terreno di espressione. Da una impacciata quanto tenerissima “ospitata” televisiva in “Bim Bum Bam” (1975) dove canta in playback “E sei così bella” accanto alla timidissima moglie Anna, al riscatto “live” sui più svariati palcoscenici: da quelli televisivi come “Jeans Concerto” (“Taglia la testa al gallo”, “Agnese”, “Dottor Jekyll e Mr. Hide”), “L’altra domenica” (“Sabbia nel deserto”), a quelli dei concerti che la tv spesso documentava in occasione dell’uscita dei suoi album più importanti come “Pigro”: forse il materiale più copioso, tutto naturalmente in pellicola, che ci restituisce canzoni bellissime come “Lugano addio”, “Monna Lisa” e naturalmente le popolarissime “Agnese” e “Firenze”. Tra gli episodi di questo interessantissimo repertorio televisivo ce ne sono poi alcuni che è impossibile non citare come “Azzurro”, la gara canora a squadre in onda su Raidue che si svolgeva a Bari. Qui Ivan canta “Il chitarrista”, brano dall’incisivo riff e dalla solida ritmica rock blues, mentre i suoi improbabili compagni Amedeo Minghi, Bruno Lauzi e Gianni Bella si agitano sullo sfondo. Davvero esilarante. O come “Domenica musica”, trasmissione di una Raitre allora sperimentale (1980-81) che andava in onda la domenica mattina alle 10 in diretta da Roma (qui Ivan suona “Fuoco sulla collina”), o come ancora il famoso programma “giovane” sempre di Raitre “L’orecchiocchio” (1983-’84) dove Ivan propone l’intensa “Signora bionda dei ciliegi” e “Navi”, canzone su cui Graziani giocava molto sia perché era l’anagramma del suo nome, sia perché alimentava la leggenda che fosse nato su un traghetto (circostanza che Anna Graziani smentirà proprio nella lunga intervista contenuta nel dvd). Articolo letto 5099 volte Riferimenti Web
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