Rock files, la macchina del tempo di Ezio Guaitamacchi
di: Giuseppe Panella
Rock files, il nuovo libro di Ezio Guaitamacchi, edito da Arcana, un gustoso salto indietro nel tempo per scoprire le origini del rock, dal 1953 ai giorni nostri "ROCK FILES. 500 STORIE CHE HANNO FATTO LA STORIA"
di Ezio Guaitamacchi
Arcana Edizioni
Cinquantatre anni di fatti e musiche durante i quali si sono formati i miti di Elvis Presley, dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin, per citarne alcuni, che hanno stregato intere generazioni. E' ciò che racconta con sapienza Ezio Guaitamacchi in “Rock files. 500 storie che hanno fatto storia”, libro pubblicato da Arcana, che con le sue 555 pagine potrebbe creare un certo imbarazzo al lettore, il quale però non resisterà alla tentazione di sfogliarlo, scoprendo di trovarsi davanti a una macchina del tempo.
Il libro del direttore di “Jam” si legge tutto d’un fiato, quasi senza accorgersene, nonostante l’abbondanza di contenuti. Narrazioni che in alcuni casi sembrano inverosimili o fantastiche ma che appartengono ad un mondo che ha vissuto, e vive ancora, di trasgressioni, di grandi amori e di vite dissipate con l’uso delle droghe e con gli eccessi dell'alcol.
E' inevitabile che nell'approccio iniziale si vada alla ricerca delle storie dei propri beniamini. E' successo anche a me di essere spinto dalla curiosità di leggere fatti e misfatti riguardanti i Led Zeppelin, ma il consiglio è di seguire il percorso proposto dall'Autore. In questo mare di ricordi c'è tanta grande musica che “scorre” dalla prima all'ultima pagina, vere e proprie immagini in cui il passato indimenticato incontra il presente che, pur se non all'altezza, riesce a mantenere alta l'attenzione dei media.
Guaitamacchi racconta con leggerezza la storia della musica attraverso brevi storie, partendo da un particolare momento della sua vita e dall’avvento del juke-box, arrivando ai giorni nostri. Divisi per decenni, i racconti scorrono velocemente con una attenta compilazione cronologica e con una buona cura dei dettagli, pur se è inevitabile incappare in qualche imprecisione, inevitabile in un lavoro pantagruelico come questo. Per assurdo che possa sembrare, le poche “imperfezioni” riescono a rendere l'opera più “umana”, considerando la vastità degli argomenti trattati.
Apprezzabile la decisione di inserire a conclusione di ogni “file” un brano di riferimento. Gemme che idealmente invitano i lettori a creare una ideale compilation.
Da “I'm ready” di Fats Domino a “Gangsta party” di 2Pac sarà un viaggio musicale appassionante e intrigante.
“Rock files” non si pone come libro di approfondimento o di studio, ma come la cronaca di una periodo che ha originato gli ideali incompiuti di quei giovani che pensavano di cambiare il mondo, ma che sicuramente con la loro musica hanno dato molto alle nuove generazioni. Saranno queste ultime a scoprire il mondo e la musica dei loro padri, i quali inevitabilmente rivivranno momenti indelebili della loro vita.
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