Roger Waters in Italia fa rivivere il lato oscuro della luna
di: Francesco Ammannati
Quattro date italiane per rivivere i brani dei Pink Floyd dei bei tempi che furono. Quattro date italiane per rivivere i brani dei Pink Floyd dei bei tempi che furono.
Nessuno si era illuso, la manciata di brani suonata dal quartetto al gran completo l’anno scorso al Live8, dopo più di 20 anni, non avrebbe aperto la strada a una reunion vera e propria. I rapporti tra Waters, Gilmour, Wright e Mason sono più distesi, certo, ma ognuno pare voler seguire la propria strada senza rimpianti.
O quasi…
Ad esempio, David Gilmour sarà di nuovo in tour col suo ultimo “On an island”, dopo la doppia data italiana di fine marzo, con alle tastiere/hammond l’amico Richard Wright e una scaletta che promette scintille per i fan dei Pink Floyd di vecchia data.
Roger Waters, dal canto suo, rivendica il suo ruolo di (autoproclamato) genio creativo del gruppo presentando un tour estivo dal menu davvero succulento: una prima parte dedicata ai suoi pezzi da solista e a quelli da lui composti per i Pink Floyd, una seconda parte in cui riproporrà l’intero “Dark side of the moon” (con Nick Mason alla batteria nella data francese del 14 luglio).
La questione riguardo chi fosse autorizzato a suonare cosa è stato uno dei nodi principali della diatriba feroce che ha visto negli anni contrapporsi Waters da una parte e i Pink Floyd “superstiti” dall’altra. Il primo, indiscutibilmente autore e mente del gruppo nei tempi d’oro, non ha mai tollerato che le sue idee, musicali ma anche scenografiche, fossero utilizzate impunemente e etichettate sotto un nome che, per lui, non aveva più alcun significato. I secondi, Gilmour in testa, hanno più volte tacciato l’ex-bassista di comportamenti autoritari e di un egocentrismo tale da rendere la vita del gruppo impossibile, sottolineando che i pezzi in ballo erano dei Pink Floyd, non suoi, quindi suonabili da chiunque avesse deciso di continuarne l’avventura.
Questa però è storia vecchia, ormai le punte più aspre sono state smussate e la mini-reunion del Live8 ne è la testimonianza. Rimane però il fatto che nessuno pare voler rinunciare allo “sfruttamento” live (sia inteso in senso buono, per carità) di quella miniera d’oro che è la discografia dei Pink Floyd. Per coglierne l’importanza basti ricordare che “Dark side of the moon” ha raggiunto in questi giorni le 1500 settimane di presenza nella classifica di Billboard, continuando a vendere in media 8-9000 copie la settimana!
Ma pensare solo a un rientro commerciale è fare, in questo caso, un torto a Roger Waters: nelle interviste rilasciate in occasione dell’inizio del tour, mentre parla del suo rapporto coi “suoi” pezzi, coi “suoi” album (una delle critiche mosse da Gilmour e Mason nei suoi confronti era proprio l’eccessiva personalizzazione che alcuni dischi avrebbero finito per assumere) è evidente la passione che lo muove e il legame che questi hanno col suo modo di intendere la musica, con la sua filosofia, oserei dire con la sua anima.
L’operazione può essere autocelebrativa, figlia di un ego smisurato e in fin dei conti anche un po’ kitsch, ma dal suo (e anche dal mio) punto di vista altamente comprensibile, senza contare che, a livello di suoni e qualità di registrazione “Dark side” rimane un disco attualissimo.
Diciamo che un concerto del genere lo si può considerare, e di conseguenza valutare, alla stregua di una delle tante reunion: non tra Waters e gli ex compagni, ma tra Waters e le “sue” canzoni. E se a qualcuno non va bene, si arrangi.
“Everything under the sun is in tune, but the sun is eclipsed by the moon”
Le date italiane:
4 giugno Verona, ARENA
5 giugno Verona, ARENA
16 giugno Roma, STADIO OLIMPICO
12 luglio Lucca, PIAZZA NAPOLEONE - Summer Festival
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