Whitesnake – The Purple Album (Frontiers Records)
di: Antonio Ranalli
David Coverdale torna sul luogo del “delitto”. Il frontman inglese con i suoi Whitesnake ha deciso di riprendere in “The Purple Album” il materiale inciso ai tempi della sua militanza nei Deep Purple. David Coverdale torna sul luogo del “delitto”. Il frontman inglese con i suoi Whitesnake ha deciso di riprendere in “The Purple Album” il materiale inciso ai tempi della sua militanza nei Deep Purple.
Probabilmente senza l’esperienza nei Deep Purple il grande pubblico non avrebbe conosciuto le indiscusse doti vocali di David Coverdale e quindi tutti i suoi progetti successivi, tra cui appunto i Whitesnake. Non a caso in alcuni recenti interviste lo stesso Coverdale non si è tirato indietro nel ringraziare Ritchie Blackmore per avergli dato quella grande opportunità dopo l’abbandono di Ian Gillan. Collaborazione che ha portato alla realizzazione di tre album, ovvero “Burn” (1974), “Stormbringer” (1974) e “Come Taste The Band” (1975), oltre a svariati live usciti nel corso degli anni. Nonostante le ruggini che avevano caratterizzato negli ultimi anni il rapporto tra Coverdale e Blackmore, i due di recente sono tornati a stringersi la mano e, secondo indiscrezioni, non è escluso che possano un giorno tornare a collaborare insieme. Intanto, forse perché riappacificato, Coverdale ha deciso di tornare a cantare il repertorio dei Purple, ma alla maniera dei Whitesnake.
“The Purple Album”, pubblicato dalla Frontiers Records, che da alcuni anni è partner dei progetti discografici dei Whitesnake, offre l’occasione per presentare ai fans del “Serpente bianco” il nuovo chitarrista Joel Hoekstra, decisamente perfetto per il sound della band e che si è subito ben integrato nella formazione, che comprende anche Tommy Aldridge (batteria, percussioni), Reb Beach (chitarra, cori) e Michael Devin (basso, armonica, cori).
David Coverdale non ha perso lo smalto di un tempo e in questa occasione tira ancora fuori quel timbro potente e blues che all’epoca impressionò i Deep Purple tanto da convincerli a farlo entrare nella band. I Whitesnake, in brani come “Burn”, “You Fool No One (interpolating Itchy Fingers)” e “Love Child”, hanno saputo ricreare un'atmosfera magica. La voce di Coverdale è sempre impeccabile come le ritmiche di Aldridge e Devin. Un discorso a parte merita “Sail Away (featuring Elegy For Jon)”, caratterizzato da un arrangiamento particolare, in cui spiccano le chitarre acustiche di Joel Hoekstra, regalando così un brano decisamente nuovo che ha poco da invidiare alla versione originale.
“The Purple Album”, con le particolari versioni di “The Gypsy”, “Lady Double Dealer”, “Mistreated”, “Holy Man”, “Might Just Take Your Life”, “You Keep On Moving”, “Soldier of Fortune”, “Lay Down Stay Down” e l’immancabile “Stormbringer” segna l’incontro (seppur virtuale) tra due grandi band, generando una vera e propria unione artistica e non un progetto generato da motivi di ego. Tutto funziona a meraviglia e i brani sono il risultato dell'incontro di due creatività unite nel nome del rock. E i fans dei Whitesnake sembrano gradire questo “ritorno” al passato.
L’album è disponibile nel formato CD tradizionale, in vinile ed in un particolare deluxe edition, che include due brani in più (“Lady Luck” e “Comin Home”) e un DVD con i video di “Lady Double Dealer”, “Sail Away”, “Stormbringer”, “Soldier Of Fortune” e un making ok sulla realizzazione del disco. Da segnalare che i Whitesnake sono attualmente in tour e che si esibiranno domenica 29 novembre all’Alcatraz di Milano.
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