Mark Knopfler a Roma: Venerdi' 8 Settembre una intervista tutta per noi!
di: Giancarlo Passarella
Quello che ha colpito i giornalisti accorsi e' stato sicuramente aver parlato dei Dire Straits come di una realta' ed una esperienza musicale non chiusa: ma per noi (che immodestamente Knopfler lo frequientiamo ogni giorno) non e' una sorpresa Quello che ha colpito i giornalisti accorsi e' stato sicuramente aver parlato dei Dire Straits come di una realta' ed una esperienza musicale non chiusa: ma per noi (che immodestamente Knopfler lo frequientiamo, amiamo, respiriamo ogni giorno) non e' stata una sorpresa, perche' sappiamo quante altre volte nel passato quel discorso e' stato fatto.
Venerdi' 8 Settembre Mark Knopfler si e' concesso una lunga ed intesa giornata di interviste, photo session, riprese televisive e radiofoniche presso il Gran Hotel Plaza a Roma, in una Via Del Corso caotica come non mai: inizialmente per promuovere il suo secondo disco solista Sailing To Philadelphia l'appuntamento doveva essere a Milano, ma poi si e' optato per la citta' eterna, perche' alle 18:00 a Cinecitta' avvenivano le registrazioni di Top Of The Pops, format che la Rai ha acquistato dalla natia Gran Bretagna. Da qui l'utilita' di trasferire tutto a Roma per poi recarsi Sabato 9 Settembre all' Arena di Verona, per registrare il playback di What It Is per il Festivalbar, serata finale del tormentone estivo, in programma su Italia Uno Martedi' 12 Settembre: detto che invece Top Of The Pops con Knopfler partira' Sabato 16 Settembre alle 14:10 e che il disco Sailing To Philadelphia sara' disponibile in tutto il mondo dal 25, non ci resta che rendervi partecipi di una chiaccherata con il deus ex machina dei Dire Straits che si e' protatta oltre l'incontro di 43 minuti avvenuto collettivamente con la stampa nazionale.
Mark Knopfler ha intuito subito (dubito che mi abbia riconosciuto, dato che chissa' quanti visi e persone ha visto prima e dopo 15 anni di tournee' in tutto il mondo con i Dire Straits) che il sottoscritto non era il solito giornalista famoso, ma pronto ad intervistare chiunque: piu' che fargli delle domande, ho voluto chiedergli delle precisazioni e riportare la discussione sui temi di Sailing To Philadelphia, dato che spesso il botta e risposta mi sembrava si orientasse su discorsi troppo generici e/o filosofici! Con molta presunzione mi sono sentito piu' utile cosi', perche' credo che una artista che voglia sottoporsi a delle interviste (per presentare una nuova sua produzione), desideri poi alla fine essere soddisfatto per aver parlato proprio di QUELLA produzione, piuttosto di come la pensi su argomenti piu' ampii.....
Come mai in Sailing To Philadelphia vi sono due brani scritti da 10 anni, dai tempi di On Every Street, l'ultimo disco in studio dei Dire Straits?
Questo e' il mio modo di lavorare: puo' essere sbagliato, ma io inizio tante canzoni, parto dal testo, poi scrivo su dei blocchetti di carta. Solo in seguito ci metto la musica e le completo. Agisco cosi' da anni, tranne quando mi ritrovo a scrivere delle colonne sonore: in quel caso ho dei tempi da rispettare e quindi sono obbligato a lavorarci sopra.
Speedway At Nazareth e The Long Highway (contenuta solo nel cd singolo di What It Is) sono proprio di 10 anni fa, ma le ho completate solo ora....
...ma The Long Highway e' stata presentata live nel tour di On Every Street per solo due volte!
Hai ragione, ma completata mi sembra solo ora.
Questo tuo modo di lavorare da molti viene travisato: qualcuno ti definisce poco prolifico.
Prolifico? Davvero dicono questo? Diciamo che sono lento, ma non certo poco prolifico!
Quarda che io sono daccordo con te: non si puo' definire poco prolifico un artista che ha partecipato ad oltre 70 dischi, oltre a quelli suoi ed a quelli con i Dire Straits...
Settanta dischi? Guarda che ti sbagli: stai esagerando.....
E qui non sono io a replicare che io non mi posso sbagliare, ma molti colleghi della stampa che (avendomi riconosciuto) tra il faceto ed il serioso gli ricordano che cio' e' impossibile, dato che ho scritto la biografia su di lui, dirigo dall'Ottobre del 1983 la fanzine Solid Rock, ho seguito molte sue tournee', ho collaborato con la Polygram alla promozione dei dischi che ha realizzato negli ultimi anni..... Poi qualcuno dice il mio nome ed allora Knopfler mi guarda con uno sguardo piu' interessato: la parola fan ed il mio nome piano piano gli fa capire che proprio non sono un giornalista classico....!
70 dischi! Li ho tutti, partendo da Sandy McLelland o le sorelle McGarrigle o i Brewers Droop o Mavis Staples...
O mio Dio: quella roba...!
E poi vorrei sapere perche' non e' mai uscita la registrazione con Stevie Nicks dei Fleetwood Mac, ma credo sia meglio ritornare a Sailing To Philadelphia: come mai tanti duetti in questo disco?
Sono tutti artisti che apprezzo, soprattutto Van Morrison e James Taylor ed ho agito come ho detto prima: ho pensato ad un testo e piano, piano sono arrivato alla conclusione che quelle canzoni andavano recitate in due e non piu' solo io che facevo le domande e mi rispondevo o interpretavo due distinti personaggi. Da qui chiamare James o Van il passo e' stato breve!
Avremo la possibilita' di ascoltare Sailing To Philadelphia dal vivo?
Certamente: amo andare in tour, perche' e' il momento in cui tutto si concretizza. Sogni, aspirazioni, momenti della vita diventano piu' belli e vivi quando ti trovi in un bel locale, con una ottima strumentazione e con una band che funziona. Se poi ascolti che anche il pubblico e' soddisfatto, allora raggiungi il massimo: non voglio pero' trovarmi a suonare in condizioni diverse da questa, come e' successo in un tour americano del passato....
Continua la tua passione per i motori? Recentemente sei stato anche a correre a Silverstone, prima del Gran Prenio di Formula Uno...
Certo: oltre alle macchine, forte mi e' ritornata la passione per le moto. Mi sono appena comprato un MV AGUSTA (quella di Agostini!) e devi vedere come mi luccicano gli occhi, quando me la pulisco, lucido e ci faccio un giro. Ritorno bambino, un bambino soddisfatto: e' una specie di cerchio che si chiude e che magari e' partito tanti anni fa, quando mi sognavo moto cosi', solo perche' le vedevo su un giornale.
Tutti ti chiedono dei Dire Straits....
Ci siamo gia' riuniti due volte dalla separazione ed anche per il Nelson Mandela (Wembley 11 Giugno 1988 - ndr) abbiamo suonato solo per un motivo umanitario: percio' non posso escludere che ritorneremo dal vivo, forse solo per una tournee' con delle motivazioni umanitarie precise. L'anno scorso abbiamo suonato per il matrimonio di John Illsley che e' riuscito finalmente a sposare una ragazza che conosce da tanto tempo: pochi minuti, ma e' stato l'ultimo concerto live dei Dire Straits..........
A quel punto avrei voluto dirgli che ad esempio l'esatta data del matrimonio di John Illsley e' stato il 19 Giugno 1999 e che (per i fortunati invitati) i Dire Straits suonarono solo 5 brani live (Money For Nothing, Sultans Of Swing, Walk Of Life, Nadine ed il tema di Local hero), ma questo avrebbe soddisfatto solo la mia ego e non portato stimoli alla lunga intervista collettiva: vi sembrera' strano, ma mi sono placato, parzialmente soddisfatto del mio personale colloquio, ma estremamente felice di come vedevo Mark Knopfler coinvolto nel botta e risposta con tutti i giornalisti presenti.
Comunque Mark Knopfler me lo sono "spupazzato" sino a meta' pomeriggio, quando ha realizzato altri incontri giornalistici, questa volta personali, perche' corredati da foto session, ma... questo sara' argomento di altre mie riflessioni.
Non vi perdete il cd singolo di What It Is (gia' in circolazione), perche' contiene 3 inediti NON compresi sull'album come Camerado, Let See You e la gia' citata The Long Highway!
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