Fresu e Di Bonaventura insieme su disco, in concerto e al cinema con Manfred Eicher
di: Alessandro Sgritta
Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura presentano il loro disco In Maggiore (ECM) in concerto l'11 aprile all'Auditorium Parco della Musica e il film Wenn Aus Dem Himmel... di Fabrizio Ferraro con Manfred Eicher in anteprima il 14 e 15 aprile a Roma. Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura (nella foto) presentano il loro disco "In Maggiore" (uscito il 20 marzo per la ECM) in concerto l'11 aprile all'Auditorium Parco della Musica di Roma e il film documentario "Wenn Aus Dem Himmel..." (Quando dal cielo...) di Fabrizio Ferraro sulla realizzazione del disco con la partecipazione di Manfred Eicher (fondatore dell'ECM) in anteprima il 14 e 15 aprile a Roma e dal 16 nei cinema di tutta Italia.
Dopo essersi incontrati nei concerti del magistrale Mistico Mediterraneo creato insieme al celebre ensemble vocale corso A Filetta e pubblicato poi su disco dalla ECM, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura hanno scoperto una profonda affinità sviluppando una poetica comune in diverse esibizioni dal vivo tra cui il progetto concertistico ispirato a Corto Maltese, l'indimenticabile personaggio delle avventure a fumetti disegnate da Hugo Pratt. Sono queste esperienze ormai quasi decennali ad averli portati all'idea di incidere in duo il disco "In Maggiore" che presenteranno in concerto all’Auditorium di Roma, per esplorare una dimensione espressiva più intima in cui il trombettista sardo e il bandoneonista marchigiano cercano e ritrovano la poesia dei piccoli suoni e di un gesto musicale non magniloquente ma proprio per questo ancora più espressivo e significativo in un'epoca di crescente rumore e pressione acustica. L'attenzione è tutta sui colori generati dal soffio che scorre nei pistoni degli strumenti di Fresu e fa vibrare le ance del bandoneón di Di Bonaventura: significativi sono i passaggi in cui i suoni del metallo percosso da Fresu o quello dei tasti premuti a vuoto da Di Bonaventura fanno da accompagnamento ritmico, segni sonori ispirati alla miglior tradizione di quello che potrebbe essere definito l'umanesimo strumentale del jazz in cui la presenza di rumori “parassiti” restituisce la fisicità del rapporto con gli strumenti musicali, dal soffio del tenore di Ben Webster al ronzio del basso di Charles Mingus. Essenziale in questo processo la prospettiva sonica curata da Stefano Amerio. Il racconto si dipana senza soluzione di continuità attraverso composizioni originali, improvvisazioni e melodie che fanno parte della memoria musicale di ciascuno di noi. Gli echi classici della cadenza d'apertura lasciano il posto alla ninna nanna bretone che ha ispirato “Ton Kozh” di Fresu; l'orizzonte si allarga con un dolceamaro episodio latino-americano in cui alla malinconica “O Que Sera” di Chico Buarque de Hollanda si aggiunge sorprendentemente una coda basata sull'inno della resistenza cilena “El Pueblo Unido Jamas Sera Vencido”, quasi un preludio alla “Te Recuerdo Amanda” che seguirà: Fresu dimostra qui un infallibile istinto da improvvisatore nell'estrarre il succo fondamentale di un brano delineandone il profilo melodico con pochi tratti essenziali. Attraverso Brasile, Cile e l'Uruguay di “Se Va La Murga” di Jaime Roos il repertorio del disco gira, senza toccarla, attorno alla tradizione bandoneònistica argentina cui di Bonaventura, originariamente pianista, si è ispirato per l'adozione del suo nuovo strumento; “Te Recuerdo Amanda”, la canzone dedicata alla madre dal cantautore cileno Victor Jara, poi torturato e ucciso dai generali golpisti, ha un particolare significato per il duo essendo legata indissolubilmente per il duo al momento in cui l'hanno interpretata in Cile di fronte a oltre 6.000 persone che dopo le prime note si sono alzate silenziosamente in piedi, in omaggio a quello che è diventato una specie di inno nazionale ufficioso del Cile post-dittatura. Asciutta e non sentimentale l'evocazione di atmosfere quasi felliniane o addirittura del cinema “dei telefoni bianchi” della “Non Ti Scordar Di Me” (1935, Beniamino Gigli). “Apnea”, ancora di Fresu, colpisce per il titolo chiaramente in contraddizione per un disco in cui il respiro gioca una parte così importante, ed è ispirata all'omonimo drammatico romanzo di Lorenzo Amurri sul ritorno alla vita di un musicista che attraversa l'esperienza del coma dopo un gravissimo incidente sulle piste da sci. Il tenero valzer della Bohéme di Giacomo Puccini “Quando m'en vo soletta per la via” esce dal teatro per tornare in sala da ballo, mentre il “Kyrie” composto da di Bonaventura rimanda alle atmosfere ieratiche del disco con il coro corso.
PAOLO FRESU – DANIELE DI BONAVENTURA
Paolo Fresu - tromba, flicorno, effetti
Daniele di Bonaventura – bandoneón
Sabato 11 Aprile SALA SINOPOLI ore 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA (ROMA)
Biglietti 20 euro
Domenica 12 Aprile
TEATRO LA FENICE - SENIGALLIA (AN)
Martedì 14 Aprile ore 21.30
"Wenn Aus Dem Himmel..." (Quando dal cielo...)
NUOVO CINEMA AQUILA
(Via L'Aquila, 66 - Roma)
Mercoledì 15 Aprile ore 21
"Wenn Aus Dem Himmel..." (Quando dal cielo...)
CINEMA EDEN
(Piazza Cola di Rienzo, 74 - Roma)
Info: www.boudu.it
www.auditorium.com
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