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Mellowtoy - Pure sins (Bagana records)di: Silvio Mancinelli Il cambiamento fa bene o fa male? Nel caso dei Mellowtoy il cambiamento ha portato alla produzione di un buon lavoro, parlamo di “Pure sins”. Il cambiamento fa bene o fa male? Nel caso dei Mellowtoy il cambiamento ha portato alla produzione di un buon lavoro, parlamo di “Pure sins”. L’album vede alcuni ospiti importanti come Alex Azzali, Daray Brzozowsky, Alessandro Ranzani e Fedi. Perché cambiamento? Perché rispetto al precedente lavoro, i Mellotoy cambiamo per 4 membri su 6 della formazione originaria, sono rimasti solo il cantante Emi e il chitarrista Titta, ma nello stravolgimento ci guadagnano. Infatti rispetto al nu-metal degli esordi i ragazzi si adagiano su un maturo metalcore che non sfigura e che li propone come gruppo di riferimento del metal in Italia, dietro ai Linea 77. Un disco sicuramente ben fatto anche se a me personalmente il metal in generale stufa, perché è sempre legato a determinati stili e ritmi, troppo uguale a se stesso. In fin dei conti il metal nostrano tende troppo a vedere cosa succede Oltreoceano e non trova peculiarità nostrane. È sempre stato un problema, un rock italiano che copia Inghilterra o Usa, in maniera indifferente. Detto questo, dopo “Save the prayer” i Mellowtoy ci provano con un’altra azzeccatissima cover “Lullabay” perché i Cure sono stati un punto di riferimento per tutti, dai Placebo, ai Korn ai Mellowtoy appunto. Sicuramente tosti, sicuramente bravi, piaceranno a molti, però il metal non ha più sorprese, è l’unica pecca che trovo in questo album. Articolo letto 4088 volte Riferimenti Web
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