Intervista di Massimo Cotto a Lele Battista sul suo nuovo disco presentato live all'interno del festival Parola Cantata
di: Lino Fari
Intervista di Massimo Cotto a Lele Battista sul suo nuovo disco "Nuove esperienze sul vuoto", in uscita il 3 settembre, presentato live sabato 12 giugno, all'interno del festival Parola Cantata di Brugherio. La prima edizione di PAROLA CANTATA - HAPPENING DELLE MUSICHE D'AUTORE, il piu' grande festival estivo di musica d’autore, con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi e la consulenza artistica di Enrico Deregibus, si e' svolta con un grande successo di pubblico dall'11 al 13 giugno.
Si e' trattato di un vero e proprio happening in tre serate dedicato alla musica d'autore durante il quale incontri, performance, presentazioni, concerti e dj set si sono impadroniti per un weekend della citta' di Brugherio (a pochi chilometri da Milano) che si e' trasformata, per l'occasione, in un grande parco della musica.
Parola Cantata e' stato suddiviso in tre giornate a tema:
- l'11 giugno, il VENERDÌ DI VENERE, dedicato alla parola femminile con NADA, NINA ZILLI, VIOLANTE PLACIDO, SYRIA, TIZIANA CERA ROSCO, ROBERTA CARRIERI e PAOLA MAUGERI.
- il 12 giugno, il SABATO DI SATURNO, dedicato alla parola maschile con VINICIO CAPOSSELA & VINCENZO C. CINASKI, EUGENIO FINARDI, SIMONE CRISTICCHI, NICCOLO’ FABI, ANDY, EMIDIO CLEMENTI, LELE BATTISTA, NICCOLO' AGLIARDI, FRANKIE HI NRG e MASSIMO COTTO.
- il 13 giugno, la LA DOMENICA DEL VILLAGGIO, dedicata alla parola dialettale con DAVIDE VAN DE SFROOS, ASCANIO CELESTINI, ANTONIO SILVA, MARIO VENUTI E KABALLA', PEPPE VOLTARELLI, SYRIA & PINO MARINO, ROBERTO BRIVIO, LUCA MORINO e ENRICO DEREGIBUS.
LELE BATTISTA con le sue tastiere e accompagnato sul palco da GIORGIO MASTROCOLA alla chitarra acustica (a mio avviso uno tra i migliori chitarristi italiani, sia elettrici che acustici) ha aperto i concerti di sabato 12 giugno con un set di sei brani, tre dei quali tratti appunto dal nuovo disco:
- Sull'inesprimibile (da "Nuove esperienze sul vuoto")
- Le ombre (da "Le ombre")
- La voglia di stare con te (da "Le ombre")
- Blocco del traffico (da "Nuove esperienze sul vuoto")
- Il nido (da "Nuove esperienze sul vuoto")
- Passeggiare (da "Le ombre")
Dopo l'ultimo brano in scaletta, Massimo Cotto lo ha intervistato sul palco.
Da quello che abbiamo ascoltato il nuovo album, in uscita il 3 settembre, e' un grande album, parliamone...
Il nuovo album si intitola "Nuove esperienze sul vuoto" e arriva dopo quattro anni dal precedente "Le ombre", e' un disco il cui titolo e' "riassuntivo" del contenuto, il vuoto ha un'accezione non necessariamente negativa (come non ce l'avevano le ombre), il vuoto e' assenza di materia e' pensiero ed in questo senso per me e' una cosa positiva.
Quando avevi presentato il penultimo album "Le ombre" tu avevi detto che lo spunto ti era nato una volta che avevi guardato direttamente il sole, naturalmente non eri riuscito a reggere lo sguardo e allora avevi dedotto che molte volte le cose si riescono a capire quando le vedi indirettamente (quindi, nel caso specifico delle ombre, attraverso le loro proiezioni), quando si cerca un nuovo angolo prospettico: e' successa la stessa cosa anche per questo album?
Per il disco "Le ombre" la constatazione di non riuscire a guardare il sole direttamente era stato lo spunto da cui sono poi nate tutte le canzoni, per "il vuoto" e' un discorso diverso, nel senso che quando ho letto il titolo di un libro di geometria di Pascal, appunto "Nuove esperienze sul vuoto", ho capito che quello doveva essere il titolo dell'album perche' la parola più usata all'interno dei testi era "vuoto", e anzi questo titolo mi ha dato lo spunto per chiudere l'album, in quanto mi sono reso conto che tutto il disco parla del mio essere diventato ipercinetico, muovendomi troppo e lasciando troppo poco spazio al pensiero, avendo troppe cose che mi riempiono la testa. Il mio vissuto degli ultimi anni e' stato quello di cercare di tornare all'arte di annoiarmi, di dedicare un po' di tempo alla noia, al pensiero puro.
Tu sembri essere uno degli ultimi artisti rimasti a coltivare l'idea del concept album, ti chiedo se questa impressione e' vera.
Per me e' una cosa naturale, nel senso che per raccontare qualcosa, per fare un album di dodici canzoni come questo, occorre vivere prima, cioe' occorre avere delle cose da raccontare e quindi il concept album racchiude un po' un'esperienza, un periodo in cui uno appunto vive delle cose e poi le racconta.
Vorrei sapere da te quali sono i cinque dischi che ti hanno cambiato la vita, perche' da questo si capisce sempre molto.
Il primo che mi viene in mente è "Disintegration" dei Cure, poi ci metterei un disco di circa dieci anni fa dei Soerba che si chiama "Playback" che mi aveva colpito moltissimo perche' era un modo molto strano di scrivere i testi, l'ho trovato assolutamente molto bello e mi ha influenzato parecchio, poi potrei metterci "Nevermind" dei Nirvana, che nel bene e nel male ha segnato la mia adolescenza, poi "Grace" di Jeff Buckley ed infine forse "Don Giovanni" di Battisti.
Ah ecco, sull'ultimo effettivamente si potrebbe scatenare una discussione ma io invece vado indietro al penultimo, Jeff Buckley, quindi Grace e in qualche modo l'angoscia, il senso di dannazione ma anche la malinconia che e' sempre presente nelle tue canzoni, tu giustamente hai detto -"vuoto" non sempre ha un'accezione negativa-, la malinconia non e' la tristezza, spesso serve per tramutarla in arte.
Si, si, in realta' io ho proprio un amore per le atmosfere malinconiche, al di la' dei testi anche nella musica, non perche' non mi piacciono le canzoni allegre, io vorrei scrivere delle canzoni allegre, pero' in me c'e' una specie di reazione, il fatto e' che se io sento una musica allegra divento triste allora per diventare felice devo ascoltare una musica un po' malinconica; in realta' ci sono delle canzoni allegre che amo, ma il fatto e' che nella musica degli ultimi anni si e' associata l'allegria e la leggerezza a una standardizzazione dei prodotti e degli argomenti e quindi per reazione io quando sento quel tipo di musica divento triste e allora sono portato a fare musica triste perche' ho voglia anch'io di essere felice.
Finisce qui l'intervista di Massimo Cotto.
Subito dopo la sua esibizione ho incontrato Lele nel backstage e mi ha dato alcune altre informazioni sul nuovo disco. Uscira' per Mescal e vede la partecipazione di alcuni ospiti: Mauro Ermanno Giovanardi, che duetta con Lele nel brano che chiude l'album, Megahertz che co-produce due brani e Andrea Cardinale, violinista classico di fama internazionale.
www.lelebattista.it - www.myspace.com/lelebattista
www.myspace.com/parolacantata - laparolacantata@gmail.com
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