Nuove vibrazioni dal mondo del rock italiano - ecco il secondo promo de Le Cellule Dormienti!
di: Dario Albelli
Dopo la partenza lampo ed il promo del 2008, i Le Cellule Dormienti tornano a far riflettere con un ispiratissimo secondo lavoro autoprodotto. Dopo la partenza lampo ed il promo del 2008, i Le Cellule Dormienti tornano a far riflettere con un ispiratissimo secondo lavoro autoprodotto.
“...come spore radioattive in una Firenze post-atomica, impazienti di schiudersi, hanno deciso di attivarsi prima del disastro finale...”
Solo qualche riga, un brano tratto dalla pagina Myspace de “Le Cellule Dormienti”, ma l'idea di rivoluzione che ne traspare è evidente ed impregnerà ogni pezzo scaturito dalla mente di questi 5 artisti. I LCD nascono nel 2008 come progetto-studio. La carica artistica è forte e già dall'ottobre 2008 possiamo vederli in concerto alla Festa della Creatività di Firenze, oltre a vantare un primo album promozionale. Ma ecco che nel Novembre 2009 i promettenti seguaci del pop-rock misto a funk, tornano ad imporre il loro ritmo, con un nuovo lavoro, un secondo album promo che racchiude 5 brani inediti.
Incaricato di recensire un album autoprodotto da una band emergente, non posso che rimanere stupito dal materiale che viene ad offrirci questa seconda fatica dei LCD. Sound cristallino e attitudine professionale mi avrebbero ingannato facilmente, e spinto a credere di trovarmi a che fare con una band affermata dall'esperienza ben maggiore. Mille complimenti alla produzione dunque, perché se è vero che la fase di incisione viene a porsi a tallone d'Achille di troppi sogni di emersione, questa volta si fa essa stessa protagonista e mette in scacco ogni pregiudizio, giungendo ad incorniciare efficacemente testi e musica meritevoli di tanta attenzione.
Ecco per voi un tour completo di questo album, che potrete facilmente reperire partecipando alle molte esibizioni dal vivo del gruppo, prima su tutte la data del 27 Novembre al Souvenir Café di Pontassieve, Sieci.
La prima traccia proposta ha per titolo “Ismael e Mustafà” e la scala orientaleggiante delle chitarre di Mario Ramunni e Christian Lunghi ci introduce ad un brano serio e ragionato, manifestazione dell'innato attaccamento al tema del reale. La guerra e il terrore come piaghe fisiche e mentali manipolate da chi dall'alto accomuna i popoli sotto un'ala di incertezza e menzogna. Pochi giri di parole dunque, il brano ospita citazioni ben reali, e consegna nelle mani di una sezione musicale particolarmente ispirata, una delicata composizione.
Secondo brano, “In-pianto” ci riporta ad un piano squisitamente mentale, fra note evanescenti e brillanti incastonate in un tappeto di basse frequenze (Valentino Berto) e percussioni (David Pecchioli).
Quasi totalmente acustico il terzo pezzo, “Il nostro gioco”, che con i volumi, attutisce anche le tematiche. Una ritmica che diverte con punte di reggae, per un inno alla gioia di comporre e creare come pittori, un paesaggio musicale da regalare a chi sceglierà di fermarsi un attimo e prestare orecchio.
Ma è il quarto brano la perla dell'album, “Amarika”. Ecco che torna il tema politico: il sogno americano dello star-system ad ogni costo, che si rivelerà ben presto solo un ulteriore miraggio. Matteo Marliani dà voce al gruppo, denunciando in rapidi versi l'effetto “anestetico quotidiano” che L'America offre ai propri ospiti, nel conformismo e l'oppressione fantasma che ne deriva. Solo per questo brano Justine Thompson accompagna la voce.
Conclude il promo “La ballata b612”, dichiarato elogio al genio di Antoine De Saint Exupery, autore nel 1943 de “Il Piccolo Principe”. Analogamente al compagno cartaceo, i temi qui affrontati inseguono la ricerca dell'amore da un'originaria condizione di solitudine. Un evocativo assolo di chitarra conclude la traccia,e ci invita a premere nuovamente il tasto “play”.
Pollice alzato e tanti auguri per una carriera ricca di soddisfazioni per questa promettente formazione che, come essa stessa dichiara, dà il meglio di sé nelle esibizioni live.
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