Con impeto rock, la R.E.A. RadioTelevisioni Europee Associate contro la rottamazione televisiva del Ministero dello Sviluppo Economico
di: Giancarlo Passarella
Con un fotomontaggio che non lascia dubbi di sorta (compare il logo del Partito Democratico sulla camicia nera di un Mussolini impettito!), si punta il dito su quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 Giugno 2015. Con un fotomontaggio che non lascia dubbi di sorta (compare il logo del Partito Democratico sulla camicia nera di un Mussolini impettito!), si punta il dito su quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 Giugno 2015.
E' ovvio che l'aggettivo bastardo usato nel comunicato stampa che ci è giunto dalla R.E.A., sia la punta di un iceberg di cose che proprio non vanno giù alle emittenti che fanno capo alla struttura diretta da Antonio Diomede, il quale non è rimasto meravigliato più di tanto su quello che ha letto sulla Gazzetta Ufficiale come procedura per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa finalizzate al volontario rilascio di frequenze televisive interferenti i paesi esteri (rottamazione delle frequenze)...
Quello che specie è la sua risposta, circostanziata ma decisa...Non è una novità. Era nelle previsioni. E' il provvedimento BASTARDO del Governo dei Rottamatori delle Libertà costituzionali. Non sappiamo quante emittenti decideranno di accogliere l’invito dei Rottamatori a spegnere le telecamere per accontentarsi di un piatto di lenticchie, ma certo è che sono state messe sul lastrico migliaia di famiglie in nome degli interessi di RAI/Mediaset/La7 alle quali sono state assegnate le frequenze concordate in sede europee (protette) mentre alle locali sono state assegnate frequenze interferite e interferenti (abusive) con i Paesi esteri che ora dovranno lasciare. La questione è all'esame del TAR del Lazio che speriamo la riporti davanti alla Corte Costituzionale, ma se ciò non dovesse bastare prenderà la via della Corte di Giustizia Europea di Strasburgo. Il marchingegno della rottamazione indicata nel decreto verrà commentato dopo averlo attentamente analizzato, ma da una lettura sommaria si può apprendere che i 50.826 milioni di euri messi a disposizione sono appena sufficienti a risarcire il 20% degli investimenti fatti per costruire le reti oltre all’incalcolabile danno conseguente alla perdita dell’impresa e alla perdita di oltre 1.000 posti di lavoro che, in aggiunta ai 2700 già persi, fanno 3.700. Pertanto, in attesa che nel merito si pronunci il TAR del Lazio, la REA invita le emittenti locali a pubblicare in video e sui propri siti il presente comunicato...
A voi non resta che informarvi: i tre link finali a questo mio scritto, servono proprio a questo.
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