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Pubblicato il 18/04/2015 alle 20:28:22Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Tortuga, album numero 19 per Antonello Venditti

di: Manuela Ippolito Giardi

“Tortuga”, il nuovo album di Antonello Venditti, il diciannovesimo album di studio, in uscita martedì 21 aprile 2015.

“Tortuga”, il nuovo album di Antonello Venditti, il diciannovesimo album di studio, in uscita martedì 21 aprile 2015.

Prodotto da Antonello Venditti e Alessandro Canini, “Tortuga” si compone di 9 brani: “Cosa Avevi In Mente”; “Non So Dirti Quando”; “Tienimi Dentro Te”; “Nel Mio Infinito Cielo Di Canzoni”; “I Ragazzi Del Tortuga”; “Ti Amo Inutilmente”; “Attento A Lei”; “L’ultimo Giorno Rubato”; “Tortuga”.

Venditti questa volta ha dato fuoco alle polveri della sua creatività, dei suoi sentimenti. E c’è più verità in queste canzoni che in molte di quelle che vi può capitare di ascoltare ogni giorno nel nostro paese, “Tortuga” è uno di quei dischi per i quali già dal primo ascolto si ha la sensazione di sentire qualcosa di diverso. No, non è “avanguardia”, non ci sono sorprese se non quella di un’assoluta, totale, definitiva qualità musicale. Questo è il mainstream pop più preciso, definito, completo della musica italiana di oggi. Ed è fantastico che a mettere i suoni e i toni giusti sia Antonello, classe 1949, e non un giovane dell’era digitale, un cantautore che ha scritto alcune delle più belle pagine della canzone d’autore italiana e che ancora oggi, come dimostra con “Tortuga”, è in grado di mettere a segno brani di straordinaria forza.
Provate a prestare attenzione ai testi “In amore vince solo chi aspetta/L’ho imparato sulla mia pelle/E mentre ammetto alzo le spalle/Rassegnato come il sole/Dopo l’ennesimo temporale”, canta in “L’ultimo giorno rubato”, ed è difficile non immaginare che si tratti di vita vissuta in prima persona. Come in “I ragazzi del Tortuga”, dove Venditti torna a cantare le strade della sua città, Roma, prima di confessare il desiderio di lasciarsi alle spalle il passato, non per sfuggirgli ma per riconnettersi con la sua storia. Venditti canta quello che sente, quello che prova, quello che ha vissuto e quello che vede. E lo fa come non lo faceva da tempo, senza fingere, senza furbizie.
Non c’è modo di sfuggire alla malia di Venditti, l’amore viene celebrato con sincerità e passione, con quel tanto di ovvietà per la quale ognuno può riconoscersi nelle canzoni dell’album, e con quella necessaria poesia che rende ogni canzone di Antonello un perfetto insieme di sentimenti e melodia. “Tortuga” è magnificamente ancorato al suono di Antonello, le canzoni sono scolpite nella roccia dello stile del cantautore romano. E al tempo stesso, pur nella familiarità di un suono e di uno stile perfettamente riconoscibile, c’è un Venditti nuovo, fresco, sorprendente. In grado di fare una cosa che pochi altri oggi sanno o possono fare: realizzare un disco che non conosce un momento di noia, che non prevede pause nell’ascolto, che mantiene con incredibile costanza un altissimo livello d’emozione e di forza espressiva. Sono canzoni perfette, una sola delle quali sarebbe bastata ad altri artisti per mettere a fuoco una stagione, un momento. E invece Venditti non si è accontentato, ha inanellato nove canzoni che possono vivere ognuna da sola e che insieme compongono un mosaico affascinante, divertente e colorato. E moderno. Si, “Tortuga” è l’album di Venditti più aderente ai tempi, perfettamente calato nella realtà di oggi, nei suoi ritmi, nei suoi suoni, nelle sue immagini. E non tragga in inganno il “divertimento” di “Ti amo inutilmente”, dove Venditti dimostra che è in grado di tenere il ritmo digitale anche con una mano sola, prendendosi in giro e prendendo in giro la moda di mettere insieme canzone e edm: Venditti considera la canzone una cosa seria, da trattare con rispetto e amore, considera il pop un’arte raffinata e difficile, per la quale vale la pena soffrire e faticare. In questo lavoro, in questa obbiettiva rinascita, Antonello ha avuto alcuni compagni di strada fondamentali. Uno, Alessandro Centofanti, recentemente scomparso, è stato molto di più di un compagno di strada per Venditti, è stato un musicista fondamentale nella carriera del cantautore, un amico in grado di capire le sfumature delle canzoni, di colorarle e animarle come nessun’altro, e anche in questo caso il suono del suo organo hammond è fondamentale nel definire l’universo sonoro dell’album. L’altro è Alessandro Canini, multistrumentista, autore, produttore, seduto al mixer e alla programmazione, alter ego di Antonello in tutto il percorso che ha portato alla realizzazione di “Tortuga”, specchio sonoro nel quale Venditti si è riflesso e dal quale ha preso spunto per volare più in alto, per rischiare di più, per mettere a fuoco meglio ogni brano di questo lavoro. Ma sono in molti ad aver collaborato a dare vita alle canzoni di Tortuga, da Danilo Cherni a Angelo Abate, da Adriano Lo Giudice a Maurizio Perfetto, da Amedeo Bianchi ai fratelli Corvini, da Gianni Savelli a Luca Vicini, musicisti che hanno saputo trovare sempre la nota giusta per interpretare i sogni musicali di Venditti e rendere ogni canzone un momento musicale unico.

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