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Pubblicato il 27/08/2017 alle 13:58:03Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Addio a Nanni Svampa, fondatore dei Gufi e traduttore di Brassens

di: Manuela Ippolito Giardi

È morto a Varese all’età di 79 anni Nanni Svampa, cantante milanese, fondatore de I Gufi, formazione che portò alla ribalta nazionale la canzone popolare lombarda assieme alla comicità e alla satira politica e sociale.

È morto a Varese all’età di 79 anni Nanni Svampa, cantante milanese, fondatore de I Gufi, formazione che portò alla ribalta nazionale la canzone popolare lombarda assieme alla comicità e alla satira politica e sociale. L’artista è noto per aver introdotto in Italia, traducendole, le canzoni del cantautore francese Georges Brassens.

Nell'adattare in italiano le canzoni francesi, Svampa non si è lasciato frenare da barriere ideologiche o linguistiche: nei brani, vocaboli forti, atti di violenza e argomenti tabù, una surreale satira di costume, ma anche l'amore e il desiderio di riscatto dei diseredati. Ogni tema, anche il più scabroso, viene addolcito con la poesia e alleggerito dall'irrisione.

Tra i suoi lavori più recenti da ricordare “Ma mì”, dove Svampa ha riletto alcuni dei brani più noti della tradizione meneghina, pubblicati tra gli anni '30 e i '70, passando dai valzer agli stornelli fino ai ritmi caraibici. Nella raccolta non poteva mancare la canzone simbolo della città, “Madonnina”, che Svampa però considerava “una delle meno belle canzoni del Giuanin (il compositore Giovanni D'Anzi), sia dal punto di vista musicale che del testo”. Immancabili anche le “canzoni della mala” e i successi di Enzo Jannacci, gli anni '70 di Walter Valdi (“La busa noeuva” e “Faceva il palo”), Ivan Della Mea (“La canzon del Navili” ed “El me gatt”) e Gino Negri, oltre ai celebri Gufi, di cui faceva parte lo stesso Svampa, che nel cd ha voluto mettere solo una sua canzone degli anni '60 “dove il tema del degrado ambientale si sposta a Milano: è una favoletta dolce-amara, pensata quando vidi le ruspe spazzar via un altro angolo di verde in una città che ne aveva già poco: Piazza fratelli Bandiera”.
Tra i suoi libri da ricordare “La mia morosa cara”, antologia di canti popolari milanesi e lombardi e “W Brassens”, alcuni testi del cantautore francese tradotti dallo stesso Svampa in milanese e italiano, oltre a brani tradotti da altri tra cui Fabrizio De Andrè.

Così lo ricorda la direzione del Club Tenco. "Un altro lutto colpisce la nostra canzone d'autore in questa estate 2017: con la scomparsa di Nanni Svampa - avvenuta ieri, sabato 26 agosto, a Varese - se ne va all'età di 79 anni uno dei personaggi più rappresentativi del panorama musicale italiano, la cui attività si era dispiegata su fronti diversi nel corso degli ultimi decenni. Pioniere del cabaret nella seconda metà degli anni '60 all'interno dei Gufi (insieme a Roberto Brivio, Gianni Magni e Lino Patruno), sensibile autore e interprete solista dopo lo scioglimento del gruppo, geniale traduttore del repertorio di Brassens in dialetto meneghino, protagonista - come ricercatore ed esecutore - della "Milanese", monumentale e completa antologia della canzone lombarda, Svampa fu sempre grande amico del Club Tenco - presente due volte nel cartellone della Rassegna, nel 1976 e nel 1991 - e anche per questo teniamo in modo particolare a ricordarne le doti umane e artistiche non comuni, che insieme al suo bagaglio culturale e alla sua vena d'ironia lo hanno reso fra le maggiori, e indimenticabili, figure sulla scena musicale nell'ultimo mezzo secolo".




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