A 40 anni dal boom, lo spaghetti-prog fa ancora sold out: il Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme al Viper di Firenze.
di: Dario Albelli
Sabato 14 Aprile 2012 il tour che unisce Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme ha fatto tappa al Viper Theatre di Firenze. Grandissima affluenza per un genere musicale che in Italia nasceva nei ’70 con il Banco, Le Orme, PFM, Area e Perigeo. Sabato 14 Aprile 2012 il tour che unisce Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme ha fatto tappa al Viper Theatre di Firenze. Grandissima affluenza per un genere musicale che in Italia nasceva nei ’70 con il Banco, Le Orme, PFM, Area e Perigeo.
Nel pomeriggio io ed il nostro diretur Giancarlo Passarella abbiamo a lungo intervistato Francesco Di Giacomo..
“Spero che siate qui stasera perché appartenete alla mia generazione, perché vi ha convinto vostro padre o per una forte curiosità di tipo archeologico. Beh, siete veramente tanti, e noto anche molte facce giovani. Che devo dire…se avete veramente comprato il biglietto di testa vostra, ragazzi, ho delle brutte notizie per voi!” L’autoironia di Francesco Di Giacomo ha l’effetto di uno schiaffo sul pubblico del Viper Theatre di Firenze, che si trova a ridere di gusto quando solo un attimo prima contemplava il palco quasi ipnotizzato. Sì perché Di Giacomo, leader del Banco del Mutuo Soccorso, ha da poco ricevuto il microfono dalle mani di Jimmy Spitaleri, voce de Le Orme dal 2010, che ha infiammato il palco nella prima metà della serata. Ho detto “ipnotizzato”, e non a caso.
Il rock progressivo, detto anche semplicemente prog rock, nasce in Inghilterra negli anni sessanta, per svilupparsi principalmente nel decennio successivo. Allontanandosi in PROGressione dalla componente blues americana, scopo primario dei secessionisti è spingere il rock verso una visione ben più complessa e sofisticata della melodia, attraverso filtri armonici e stilistici presi in prestito dal jazz e dalla musica classica. Quel che ne deriva è ben più simile ad un’opera d’arte che ad brano musicale. Accade non di rado di assistere a scene piuttosto comiche se ad un concerto prog abbiamo la prontezza di distogliere lo sguardo dal palco per osservarne invece la platea: la moltitudine di strumenti a corde suonati in contemporanea a tastiere pesantemente effettate, condite con brillanti giri di basso e sax, per non parlare dei testi psichedelici, hanno sul pubblico un effetto del tutto ipnotico. Dopo il concerto di sabato sappiamo anche che quella nube psichedelica non teme donne, bambini, né tantomeno signori piuttosto maturi.
Potrei tralasciare la parte in cui perdo mezz’ora cercando parcheggio intorno al Viper (che di fatto è situato al centro di un enorme parcheggio!), tuttavia è un buon modo per sottolineare quanto sia incredibile che a distanza di quarant’anni un evento del genere riesca a registrare una tale affluenza. Arrivo a concerto iniziato. Le Orme sono sul palco e sono un piacere per i sensi. Il ritardo mi obbliga a spegnere il cervello per qualche secondo, quanto basta a tagliar fuori il mondo esterno e varcare il muro del suono costruito ad arte da Michi Dei Rossi e i suoi.
Dei Rossi è l’unico componente della formazione originale ad essere sul palco; è dietro alla batteria, ma non è tipo da rimanere seduto: terminate due lunghe cavalcate strumentali, chiede le luci soffuse. - “Dove il cielo si nasconde…” – Spitaleri entra sul palco e pronuncia l’introduzione di “Sospesi nell’Incredibile”. Il pubblico si stringe per poter godere appieno di quel classico senza tempo. Sospendiamo letteralmente l’attimo nell’intimità musicale che ha generato, e lasciamo Le Orme per qualche riga. Si torna alle battute di inizio articolo. Francesco Di Giacomo ha il microfono, la potenza ed il favore del pubblico. Dietro di sé, il Banco, nei quali militano all’attuale Vittorio Nocenzi (tastiere, voce), Tiziano Ricci (Basso), Maurizio Masi (batteria), Filippo Marcheggiani (chitarra), Alessandro Papotto (Fiati). Grande assente, il chitarrista storico Rodolfo Maltese: si sta rimettendo velocemente in salute e nulla esclude una sua apparizione nelle ultime date del tour. Quanto mai inappropriato commentare i brani che seguiranno all’introduzione.
Gli occhi dolci di una nostra collaboratrice ci valgono la scaletta dettagliata dei brani portati sul palco dal Banco:
Di Terra
Nudo
Cento Mani e Cento Occhi
Canto Nomade
Conquista
Evoluzione
750.000 Anni Fa…l’Amore?
Danza
Il Ragno
Moby Dick
Lontano Da
R.I.P.
Brillano in quell’oceano di note le parole di Francesco Di Giacomo. Se nella composizione dei testi l’artista ha sempre ricercato il registro più poetico e difficile a decodificarsi, Di Giacomo adesso buca il velo e sussurra“…con silenzio e con tutto l’amore dovuto, riprendiamoci le strade e le piazze”. Il gran finale vale da solo il prezzo del biglietto. I componenti de Le Orme e del Banco si spartiscono il palco del Viper, che per affollamento fa concorrenza alla platea. Le radici del progressive italiano eseguono magistralmente “Fino Alla Mia Porta”, “Gioco di Bimba” e “Sguardo Verso il Cielo”.
“Non Mi Rompete” chiude il concerto, ben tre ore di concerto.
E qui concludo, non prima però di lasciarvi con un suggerimento: nei prossimi giorni tenete d’occhio la sezione Interviste di Musicalnews.com!
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