Una dinamo rock ed una architettura semplice: presentazione del libro Destinazione Felicita' alla Libreria Salvemini di Firenze ..
di: Giancarlo Passarella
Scritto da Alessandro Lo Presti, ha visto Mercoledi’ 9 Gennaio una sala piena: l’autore ha narrato, ma e’ stato anche aiutato da due politici locali (come Eleonora Trivellin e Mirco Rufilli) a capire il suo momento umano… Scritto da Alessandro Lo Presti, ha visto Mercoledi’ 9 Gennaio una sala piena: l’autore ha narrato, ma e’ stato anche aiutato da due politici locali (come Eleonora Trivellin e Mirco Rufilli) a capire il suo momento umano…
Ho vestito i panni pippobaudiani ed ho dato una mano alla serata, ma nel contempo mi sono divertito a sfruculiare, ottenendo risposte e considerazioni, dubbi e certezze.
Eleonora Trivellin è consigliere nel Quartiere 3 di Firenze, è un architetto ed il design lo conosce, così come molte regole del marketing: Mirco Rufilli viene dal rock militante (suonava nei Dinamo), ha messo la testa a posto ed ora ricopre il ruolo di presidente della Commissione Cultura del Quartiere 1. Loro due li ho coinvolti sistematicamente ad ogni domanda fatta all’autore, così quasi da non farlo sentire solo nell’affermare alcuni punti che hanno reso possibile pensare ad un libro di questo tipo, con le inevitabili considerazioni da parte di coloro che l’hanno letto, l’hanno capito o invece sono stati presi dai dubbi.
Ecco perché alla Libreria Salvemini (luogo olistico e dalle letture mistiche) si è parlato dei due binari che caratterizzano la vita di molti di noi, divisi tra percorso umano personale e vita pubblica, magari proprio politica e quindi al servizio dell’altro. Su questo aspetto, struggente è stato il contributo dato da Mirco Rufilli, il quale l’ho più volte ripreso perché usava coniugato al passato il verbo relativo al suo aver vissuto di musica rock: tra l’altro tra il pubblico c’era anche qualche giovane che (dopo aver fatto il Liceo Classico Galileo di Firenze) è andato a Londra e si è laureato in composizione musicale ed ogni tanto sgranava gli occhi… Ma tutto è servito a valorizzare la profonda empatia che si stava creando in sala, con Alessandro Lo Presti che ha candidamente confessato che il momento del divorzio è stato uno dei più dilanianti che abbia mai vissuto e questo lo si percepisce nel libro, proprio quando si instaura il dialogo con il figlio Tancredi ed a lui si fa capire cosa sia l’augurio di esser felice, soddisfatto, realizzato. Lo si racconta a lui, per fare arrivare il messaggio innanzi tutto a se stessi…
Sullo sfondo della discussione, indubbiamente tanta filosofia e rapporto con la religione: bello quando i due binari diventano proprio spirituali e si parla di cristianesimo e buddismo … con i due binari che si incontrano e non corrono paralleli all’infinito!
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