Anche a Sulmona c’è un libero sentire: merito di Michele Zarrillo
di: Massimo Giuliano
Il cantautore romano si è esibito ieri sera nella cittadina peligna, riprendendo il suo tour dopo due settimane di stop. Nonostante alcuni piccoli problemi tecnici (non dovuti a lui), è riuscito a regalare un ottimo show È sempre la stessa storia: si vede che un artista è tale anche dalle piccole cose. Michele Zarrillo, mostrandosi gentile e disponibile con tutti, non risparmiandosi in autografi e sorrisi, si è confermato un grande. E lo ha fatto al termine di un concerto che, nonostante alcuni piccoli problemi tecnici (non dovuti comunque a lui), ha brillato per la sua carica di showman oltre che per la bravura dei musicisti che lo accompagnavano. Poco prima delle 21.30 la graziosa Federica Bisestile, sempre più lanciata nel suo ruolo di conduttrice dopo l’ottimo esordio con il live degli Stadio lo scorso 14 febbraio, ha introdotto la serata, dando anche la parola al patron Vincenzo Bisestile per i saluti di rito. Con un inizio arabeggiante, è stato da quel momento in poi solo Zarrillo-show: si ascoltano “Per tornare a te” e “L’amicizia di una donna”, seguite da “L’amore è l’inganno della ragione”, con un momento riflessivo in cui Michele si siede in mezzo ai musicisti e abbassa la testa.
Ecco il primo successo: “Strade di Roma”, presentato al Festival di Sanremo del ’92, che viene impreziosito in questa versione dai virtuosismi vocali dell’artista. C'è poi un mini-medley, con Zarrillo al piano, che comprende altri due hit sanremesi: “L’acrobata” (2000) e “Gli angeli” (2002).
Quando arriva “L’elefante e la farfalla” ci si emoziona, e parecchio: appena Michele, seduto nuovamente al pianoforte, la intona, parte l’applauso. Il pezzo è proposto in una versione più bella dell’originale, maggiormente soft e cantautorale, con una batteria sommessa e delicata e chitarre acustiche predominanti. “L’amore vuole amore”, title-track dell’omonimo greatest hits, viene colorata di tinte rock, come “Il vincitore non c’è”, che si tuffa a un certo punto in un ritmo energico: Zarrillo è scatenato e corre in cerchio sul palco. Qualcuno del pubblico urla “Semiramis”, in omaggio allo storico gruppo prog-rock di cui il cantautore faceva parte negli anni ’70 assieme al fratello.
“Un nuovo giorno”, come il nuovo singolo “Libera ti vorrei”, porta alta la bandiera dell’ultimo cd pubblicato, “Libero sentire”.
“Una rosa blu”, ed è l’apoteosi: il pubblico canta e Michele si esibisce in un assolo di chitarra acustica, a dimostrazione del suo essere un musicista completo. È il momento di un altro medley, comprendente stavolta ben 6 canzoni: “Soltanto amici”, “Su quel pianeta libero”, “Ragazza d’argento”, “Io e te”, “Non arriveranno i nostri” e “Il sopravvento”. Con “La notte dei pensieri”, che gli valse il primo posto a Sanremo nella categoria “Nuove proposte” nel 1987, si chiude il sipario, non prima però che Michele abbia imbracciato la chitarra elettrica e si sia lanciato in un sentito e roboante solo.
Il bis comprende tre canzoni: “Le occasioni dell’amore”, title-track dell’omonimo live uscito nel 2002, “Cinque giorni” (standing ovation dei presenti), in assoluto il capolavoro di Zarrillo, con cui conquistò il quinto posto a Sanremo dieci anni fa, e “Dimentica”.
Nel backstage ci sarà spazio per chiacchiere in allegria, per un ricordo personale di Augusto Daolio dei Nomadi e per gli ultimi saluti, prima che Michele torni a Roma. Domani sera il cantautore sarà nuovamente in Abruzzo, a Pescara (Teatro Massimo).
Questi i musicisti che accompagnano Zarrillo durante il "Libero Sentire Tour":
Roberto Di Virgilio - chitarra
David Pieralisi - chitarra
Maurizio Mariani - basso
Lorenzo Maffia - tastiere
Pino Bono - violino e cori
Lele Anastasi - batteria
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