Whitesnake – Made in Japan / Made in Britain (Frontiers Records)
di: Antonio Ranalli
Momento decisamente prolifico per I Whitesnake. Dopo l’ottimo album in studio “Forevermore” (2011) arrivano sul mercato in CD, DVD e Blue-Ray due titoli che raccontano l’impeccabile sound dal vivo della band di David Coverdale. Momento decisamente prolifico per I Whitesnake. Dopo l’ottimo album in studio “Forevermore” (2011) arrivano sul mercato in CD, DVD e Blue-Ray due titoli che raccontano l’impeccabile sound dal vivo della band di David Coverdale.
Si tratta di “Made in Japan” e “Made in Britain - The World Record”, entrambi pubblicati dalla Frontiers Records.
Visto che i Whitesnake in Italia fanno concerti con il contagocce, l’unico modo per non perdersi l’energia live dell’ultratrentennale band è quella di ascoltare i loro i dischi dal vivo. Questa volta i Whitesnake hanno fatto decisamente le cose in grande, uscendo a breve distanza di tempo con due titoli imperdibili, curati anche nell’artwork e che confermano l’ottimo lavoro svolto dalla Frontiers Records di Napoli, ormai una vera e propria major per chi segue generi come hard rock, heavy metal e AOR.
“Made in Japan” è il primo titolo ad essere arrivato sugli scaffali dei negozi di dischi. Il titolo fa il verso al mitico disco dei Deep Purple, se non altro perché David Coverdale è stato il sostituto di Ian Gillan nella storia di quella storica rock band, prima di mettersi in proprio. Un lavoro che esce in formati differenti: doppio CD audio, cofanetto con doppio CD audio e Dvd, solo DVD e, udite udite, anche Blu Ray, formato che consente di apprezzare al meglio la qualità di un concerto dei Whitesnake. Scopo dell’operazione è documentare i concerti tenuti in Giappone nell’ottobre del 2011, ovvero quelli di Tokyo (15 ottobre), Osaka (16 ottobre), Miyazaki (20 ottobre), Nagoya (22 ottobre) e ancora Tokyo (24 ottobre). In particolare il video (Dvd e Blue-Ray) e il primo CD audio sono relativi al concerto del 15 ottobre 2011 alla Saitama Super Arena di Tokyo, un posto dove si esibiscono normalmente tutte le più grandi rock star.
La scaletta miscela bene i classici e i brani dell’ultimo disco in studio “Forevermore”, mandando letteralmente in visibilio i fans nipponici. Ci sono ad esempio “Best Years”, che apre il concerto, “Give Me All You Love Tonight”, “Love Ain’t No Stranger”, “In This Love”, “Forevermore”, “Here I Go Again” e “Fool For Your Loving”. La voce di David Coverdale regale emozioni infinite, ben supportato da Doug Aldrich (chitarra), Reb Beach (chitarra), Michael Devin (basso) e Briian Tichy (batteria), cui si aggiunge, in qualità di special guest, il tastierista Brian Ruedy. I Whitesnake sono una macchina da guerra e ogni musicista sfodera una tecnica superlativa, sottolineata dagli imprescindibili assolo di chitarra e batteria.
Il secondo CD audio, invece, presenta qualche curiosità, ovvero registrazioni effettuate durante il sound check, e in alcuni casi anche versioni acustiche di brani come “Fare Thee Well”, “One Of These Days”, “Good To Be Bad” e “Tell Me How”, a dimostrazione che le canzoni dei Whitesnake sanno regalare emozioni anche con un’esecuzione minimale.
Per chi non si accontenta di ascoltare i Whitesnake dal vivo, è in uscita in questi giorni un nuovo capitolo relativo al “Forevermore Tour” del 2011. Si tratta del doppio “Made in Britain - The World Record”, anche questo dotato di una registrazione molto potente e vivida, in grado di coinvolgere gli ascoltatori. Obiettivo di Coverdale e compagni è quello di fornire una sorta di completamento al live precedente, offrendo più tracce, registrate durante i concerti tenuti in Inghilterra.
Il primo CD ricalca la scaletta di “Made in Japan”, con brani al fulmicotone come “Give Me All Your Love”, “Love Ain't No Stranger”, “ Is This Love” e “My Evil Ways”, oltre ad una bellissima versione di “Ain't No Love In The Heart Of The City” e alle imprescindibili “Fool For Your Loving”, “Here I Go Again” e “Still Of The Night”. Nel secondo CD, invece, trovano spazio brani di forte impatto “Bad Boys” e “Slide It In”, perle nascoste del calibro di “Pistols At Dawn”, “One Of These Days” e la bellissima “Deeper The Love”. In chiusura “Burn/Stormbringer”, con cui Coverdale omaggia il suo passato nei Deep Purple.
Articolo letto 13454 volte
|