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Pubblicato il 09/04/2010 alle 01:32:50Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Solo passione e amore per Shel Shapiro: musicista, attore e anche scrittore con la grande Mia Martini nel cuore

di: Pippo Augliera

Icona musicale degli anni ’60 come leader dei Rokes, e' riuscito ad affermarsi nei due decenni successivi come autore produttore di successo. Adesso, conferma la sua energia creativa, a 66 anni, come scrittore ed attore.

Icona musicale degli anni ’60 come leader dei Rokes, è riuscito ad affermarsi nei due decenni successivi come autore produttore di successo. Adesso, conferma la sua energia creativa, a 66 anni, come scrittore ed attore.

“Fare la rockstar” non ha età. Questo è il sogno di Shel Shapiro, artista poliedrico che si rigenera e lancia nuove sfide, recitando come attore nel serial Tv “Capri”, dove impersona un guru vissuto molti anni in India e trapiantato nella bellissima isola. Ma si rivela convincente anche nel ruolo di Shylock in “Il mercante di Venezia” testo scritto e diretto da Roberto Andò e Moni Ovadia, dal 6 all' 11 aprile al Teatro della Corte di Genova.

Shel mantiene intatta la sua passione per la musica, e ciò si evince nella sua autobiografia recente, “Io sono immortale” pubblicata da Mondadori. Lui si racconta con ironia, dipana la sua storia artistica, a partire dal suo arrivo in Italia con il suo mitico gruppo, per poi inventarsi nei primi anni ’70 nelle vesti di autore. Scrive le indimenticabili “E poi” per Mina e “Non ti bastavo più” per Patty Pravo.

Negli anni ’80 produce con ottimi risultati Riccardo Cocciante firmato Mogol e soprattutto ricorda con affetto la collaborazione importante, anche da un punto di vista umano, con Mia Martini: ‘In lei non c’era niente d’innaturale. Quando cantava era divina. Veniva veramente da un altro pianeta. La gente fu d’una perfidia atomica con lei. Un giorno mi disse: Shel, non puoi avere assolutamente idea di cosa provi io quando entro in una stanza e con la coda dell’occhio vedo che la gente si tocca’.

Non ha peli sulla lingua e ed esprime senza censure i suoi pareri alcuni personaggi famosi come Adriano Celentano: ’era lontano dallo spirito del Sessantotto come io lo sono dal suolo di Marte. Nasconde in sé un distillato, un elisir, una sommatoria, una media italica, la quintessenza dell’italiano medio. Celentano è l’incentro, il baricentro e l’ortocentro dell’italianesimo. Di innovativo nei suoi discorsi trovo molto poco’.

Su Lucio Battisti: ‘È stato consumato troppo e male’ e su Fabrizio De André: ‘Da personaggio “contro” è diventato uno dei nuovi santi nazionalpopolari dell’ultimo decennio (manca solo l’avallo di Papa Ratzinger) e in questo modo mi sembra un pochino inchiodato in un ruolo che forse non gli compete. Chissà se sarebbe stato contento di tutto ciò?’.

Non risparmia nemmeno Ligabue: ‘È un nazionalpopolare finto. Non è nemmeno di nicchia. Credo che vorrebbe esserlo, ma che abbia in qualche modo sbagliato target e sia finito negli stadi. Nella sua figura c’è qualcosa che non quadra, perché una stessa persona non può scrivere libri, fare film, fare musica, scrivere testi. L’hanno concesso soltanto a Leonardo da Vinci. E a Celentano’.

Ma non tralascia i momenti difficili, soprattutto legati a dei drammi personali e ai loro effetti devastanti nell’anno - il ‘98 - della ‘depressione-raso-moquette. Passavo le mie giornate a non fare niente (neanche a pensare) e a piangere, seduto per ore davanti a uno schermo spento, riflesso simbolico della mia anima, anche lei spenta’.

Poi, di nuovo la rinascita, affidandosi un po’ al revival anni ’60, con la partecipazione a trasmissioni come “Ciak si canta”, vincendo la precedente edizione con “E la pioggia che va” e proponendosi in vesti insolite e rischiose, pronto a mettersi n discussione, come ha genialmente intuito Edmondo Berselli quando ha scritto una biografia per lui "Sarà una bella società", adattandola su misura in chiave canzone-teatro centrata sulla sua vicenda italiana. Si è rivelato un successo anche in tv, a tal punto da esser replicato grazie agli ottimi dati di ascolto ascolti per ben due volte su Raidue.

Ecco le altre date del tour teatrale
SHYLOCK
IL MERCANTE DI VENEZIA IN PROVA

dal 6 all'11 aprile — Genova, Teatro della Corte
13 e 14 aprile — Monfalcone, Teatro Comunale
17 e 18 aprile — Jesi, Teatro Pergolesi
20 e 21 aprile — Cesena, Teatro Bonci
23 aprile — Castiglion Fiorentino (AR), Teatro Comunale
24-aprile — Montepulciano, Teatro Polizian
dal 28 aprile al 02-maggio — Cagliari, Teatro Massimo
dal 6 al 9 maggio — Modena, Teatro Storchi

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