Des Dearlove – Successo ribelle – Vincere con il metodo Branson (Etas)
di: Antonio Ranalli
Un libro che spiega i successi imprenditoriali di Richard Branson che, a partire dalla casa discografica Virgin, ha costruito attorno a questo importante brand un impero che spazia dalla musica al trasporto aereo e ferroviario, fino alle bevande. Un libro che spiega i successi imprenditoriali di Richard Branson che, a partire dalla casa discografica Virgin, ha costruito attorno a questo importante brand un impero che spazia dalla musica al trasporto aereo e ferroviario, fino alle bevande.
I discografici di oggi dovrebbero dare uno sguardo a questo libro che, in circa 150 pagine, ripercorre le tappe dell’inglese Richard Branson, probabilmente l’imprenditore più atipico e singolare degli ultimi 50 anni. Il nostro è partito dalla vendita di dischi per corrispondenza, per poi arrivare all’apertura di veri e propri store e quindi ad una delle case discografiche più importanti del mondo, la Virgin (nel 1992 ceduta alla Emi). A questo straordinario personaggio è dedicato “Successo ribelle (Vincere con il metodo Branson)” del giornalista Des Dearlove, che scrive di business su testate come Times e Financial Times. Dalla musica ha costruito un impero che spazia nei settori più disparati, l’ultimo dei quali, chiamato Virgin Galactic, è una vera e propria agenzia di viaggi nello spazio. Quello che ha sempre contraddistinto l’attività imprenditoriale di Branson è il suo innato entusiasmo per le cose in cui si è cimentato e soprattutto la volontà di entrare in settori tradizionali (come quello del trasporto aereo o delle bevande) dove alcuni grossi operatori impongono forti barriere all’ingresso. Ma Branson non si è mai spaventato ed è riuscito a vincere sfide apparentemente impossibili (come quella su British Airways nel trasporto aereo). Per restare al settore più di nostra competenza, ovvero quello della musica, il libro ripercorre le tappe che hanno portato l’eccentrico imprenditore inglese, che non ama i suoi colleghi in giacca e cravatta, ad entrare nel settore discografico. Nel 1970 debutta con la vendita di dischi per corrispondenza (il nostro aveva in catalogo pure qualche bootleg), poi uno sciopero delle poste inglesi lo ha indotto ad aprire nel 1971 ad Oxford Street a Londra il primo negozio Virgin. Il debutto della casa discografica avviene nel 1972. Il titolo è un cult a tutti gli effetti, quel “Tubular Bells” di Mike Oldfield, pubblicato nel 1973 e tra i grandi successi commerciali del decennio. In questa impresa Branson si avvale della collaborazione del cugino Simon Draper, che scoprirà numerosi talenti per l’etichetta. Non è un caso che un gruppo come i Sex Pistols è arrivato ad incidere (dopo i rifiuti di A&M ed Emi) proprio per la Virgin. In pieno periodo punk Virgin rappresentava la risposta giusta a quel pubblico alternativo. E così nel corso degli anni sono arrivati gruppi di grande spessore come i Genesis, e rivelazioni best seller come i Culture Club di Boy George. Secondo Des Dearlove uno dei fattori di successo di Branson è dovuto al fatto che, nella scelta dei collaboratori, si è sempre affidato a persone che, pur non avendo molta esperienza in strutture analoghe, avevano tanta passione, entusiasmo e conoscenza della musica. Un po’ quello che manca oggi nella discografia. Eccetto rare eccezioni, sempre più spesso capita di ritrovarsi personale poco competente di musica, in cerca solo del clone di turno e non, come invece faceva Branson, di qualcosa di originale ed innovativo. L’avventura discografica si è conclusa in parte nel 1992 con la vendita a malincuore alla Thorn Emi della Virgin, perché Branson aveva necessità di liquidi per finanziare nuove attività. Ma successivamente l’entusiasmo per questo settore che, solo apparentemente è in crisi, lo ha spinto a creare la V2. Un libro questo che a modo suo racconta un pezzo importante di storia del rock!
Articolo letto 4303 volte
|