Drones dei Muse ha un suono italiano grazie a Giovanni Versari
di: Lucia Salinas
Giovanni Versari dello studio La Maestà mette la sua firma sonora sul nuovo album della band britannica Muse. Giovanni Versari dello studio La Maestà mette la sua firma sonora sul nuovo album della band britannica Muse. E' la prima volta che una band così importante decide di masterizzare il proprio disco in uno studio Italiano.
E' uno dei dischi dell'anno, ai vertici delle classifiche americane e inglesi, e porta la firma sonora di un master engineer italianissimo come Giovanni Versari, un musicofilo, un appassionato di suoni trasversali che dopo 15 anni di collaborazioni con artisti e progetti nello studio Nautilus Mastering a Milano, ha deciso di trasferirsi a Tredozio, un paesino a sud di Bologna, nella Romagna più intensa, vicino alle sue radici e a una naturalezza che da sempre incide sulla sua cifra stilistica: quella del “sound taylor”, un tecnico che cuce addosso ai musicisti un suono personalissimo, fatto di misura, ascolto e conoscenza di artigiano-artista.
La band da 17 milioni di dischi venduti nel mondo, che per il ritorno discografico alle radici rock ha voluto come co-produttore il grande Robert John “Mutt” Lange (AC/DC, Foreigner, Def Leppard, Maroon 5), come mixing engineer Rich Costey (oltre ai Muse Franz Ferdinand, Bloc Party, Rage Against the Machine), per il mastering, ovvero per l'ottimizzazione della resa sonora dei brani, ha scelto Giovanni Versari, da anni “l'uomo del suono” di artisti cult quali Subsonica, Negramaro, Verdena, Vasco Brondi o Vinicio Capossela. Un vero colpo grosso, perché è la prima volta che una band così importante masterizza in uno studio italiano. E anche europeo, se si esclude Londra. Tutto il disco, ad esclusione di un brano, porta quindi la firma di Versari e sottolinea l'audacia dei Muse, che hanno scelto senza condizionamenti.
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