Ermal Meta – Roma (Auditorium Parco della Musica) 22/07/2017
di: Antonio Ranalli
Successo di pubblico per Ermal Meta, che incanta la platea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Successo di pubblico per Ermal Meta, che incanta la platea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Dopo il sold out dello scorso maggio, l’artista è tornato nella capitale per il tour estivo di “Vietato Morire”. Un’artista maturo, padrone del palco, destinato a lasciare il segno.
Ad aprire la serata è stato il duo La Scapigliatura, composto dai fratelli Niccolò e Jacopo Bodini, che da sempre suonano insieme e scrivono canzoni. Un bel progetto, che mette insieme cantautorato, pop e citazioni colte. Poi alle 21.30 la band ha fatto la comparsa sul palco. Suggestioni cinematografiche, sobrie trovate sceniche, laser e due ore di musica con 22 canzoni.
Lo show che ha riportato a Roma Ermal Meta ha puntato sui brani di Vietato Morire e del precedente Umano, pescando però anche dal periodo in cui guidava La fame di Camilla e dai brani scritti per altri artisti.
Odio le favole, brano che lo scorso anno gli consegnò un terzo posto nelle Nuove Proposte del Festival di Sanremo, arriva in apertura. Pop e rock ben si fondono un sound accattivante, anche se l’artista, come dimostrerà nel corso della serata, dimostra di saper spaziare per generi e stili. Subito dopo Pezzi di paradiso in cui Meta sfida se stesso, offrendo la migliore esecuzione vocale. Seguono “Lettera a mio padre”, “Gravita con me” e “Piccola anima”. L’impressione che si è avuta sin dall’inizio è che il cantautore è un performer unico per la sua generazione, un vero trascinatore, un ragazzo che oggi incarna perfettamente lo spirito del suo tempo. L’artista cerca un contatto costruttivo con il suo pubblico, ritrovandosi in alcune occasioni a cantare anche fuori dal palco, in mezzo al pubblico.
L’artista, nel ringraziare il numeroso pubblico presente, ha ricordato la corsa contro il tempo per arrivare alla Caceva dell’Auditorium: partito alle 9.30 da Milano, a causa di un incendio lungo l’autostrada è stato soggetto a rallentamenti che lo hanno fatto arrivare a destinazione solo alle 19.30. Dall’ultimo album giungono “Bob Marley” e “Voodoo Love”, cui sono seguite “Volevo dirti” e “New York”. Il cantante di origine albanese, che con il recente Festival di Sanremo ha sicuramente ottenuto una vasta popolarità, più che a strizzare l’occhio al pubblico e alla ricerca di consenso con le sue canzoni punta a raccontare con verità e a lanciare messaggi positivi e di speranza. Si inserisce in questo discorso anche la cover di Amara terra mia di Domenico Modugno, già interpretata lo scorso anno a Polignano a Mare per “Meraviglioso Modugno” e nella serata dedicata alle cover dell’ultima festival di Sanremo (serata vinta con merito dal cantautore): con la sua interpretazione di “Amara terra mia”, Meta si rivolge a tutti quelli che piangono con e per la propria terra. Un brano che, con l’emergenza attuale dei flussi migratori, risulta sicuramente attuale.
Si torna al disco precedente con Umano, poi uno sguardo al periodo con La Fame di Camilla, di cui vengono riproposte “Buio e luce” e “Come il sole a mezzanotte”. Il cantautore poi presenta il brano che gli ha regalato il terzo posto e il grande pubblico all’ultimo Festival di Sanremo. “Vietato morire”, brano dai contorni autobiografici, che parla di violenza sulle donne, sui bambini, sugli esseri umani, nella sua versione dal vivo risulta emotivamente ancora più coinvolgente, e si trasforma in un vero inno alla vita. Il concerto prosegue spedito e nel finale lancia “Rien ne va plus”, “Schegge” e “Voce del verbo”.
Senza le solite formalità di rito, la band lascia temporaneamente il palco, facendo capire che c’è ancora spazio per altri brani. E infatti per il pubblico, che nel frattempo si è alzato tutto in piedi cercando di arrivare il più possibile sotto il palco, ripaga Ermal con una bellissima coreografia, fatta di cuoricini, luci e striscioni di ogni tipo dando l’effetto di un cuore che batte.
E così Ermal ha fatto ritorno sul palco presentando “La vita migliore”, “Bionda”, che ha idealmente dedicato a tutte le bionde presenti nella Cavea, e la bellissima Straordinario, in una versione decisamente più coinvolgente di quella presentata da Chiara Galiazzo. Brano che ricorda a tutti, semmai ce ne fosse bisogno, le straordinarie qualità compositive di Ermal Meta, che a oggi ha regalato brani a tantissimi artisti, da Marco Mengoni a Francesco Renga, da Emma ad Annalisa, passando per Patty Pravo, Francesco Sarcina, Lorenzo Fragola e Francesca Michielin. E dopo questo brano dedicato al pubblico definito appunto “straordinario”, Ermal Meta ha regalato ai presenti un’ultima perla, “A parte te”, con cui ha presentato la band e invitato tutti al prossimo concerto.
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