Grazia Di Michele presenta il nuovo album ispirato alle tele di Monet
di: Manuela Ippolito Giardi
Esce oggi il nuovo Cd di Grazia Di Michele, “Giverny” (Rai Eri, distribuzione Edel), progetto realizzato insieme al trio jazz composto da Paolo Di Sabatino al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria. Esce oggi il nuovo Cd di Grazia Di Michele, “Giverny” (Rai Eri, distribuzione Edel), progetto realizzato insieme al trio jazz composto da Paolo Di Sabatino al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria, con la partecipazione dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese dell'Aquila e di artisti quali Giovanni Imparato alle percussioni, Fabrizio Mandolini
al sax e Davite Cavuti alla fisarmonica.
Dopo le “Ragazze di Gauguin”, uno dei suoi brani più conosciuti, la pittura torna ad ispirare nuovamente la cantautrice non più con le giovani indigene della Polinesia ma con i fiori degli stagni e dei giardini di Claude Monet, a Giverny. Il paese della Normandia che dà il titolo al nuovo album è infatti la località in cui l'artista si ritirò durante la guerra e dove visse immerso nel suo giardino dipingendone i fiori, le ninfee, gli specchi d'acqua e i salici.
“Questo mio lavoro vuole un po' somigliare a quelle tele -afferma la cantautrice”, perché nasce anch'esso da un'osservazione del mondo silenziosa e attenta, e dalla voglia di raccontarne qualche scorcio con pennellate rapide, intense e colorate”.
Il giardino di Giverny è un luogo incantato, ma soprattutto è un simbolo, la ricerca e la difesa appassionata e struggente di ciò che e' bello e che parla al cuore delle persone. “Mentre fuori c'era la guerra”, spiega Grazia Di Michele, “Claude Monet proteggeva il suo mondo, e in qualche modo metteva in salvo ciò che nella vita vale e merita davvero di essere coltivato”. In “Giverny” dominano i contenuti poetici nei quali l'umanità è il tema portante: il corpo dell'uomo amato (“Dove mi perdo”), l'avventura amorosa in una triste balera (“Passo a due”), la mente appannata di una donna malata di Alzheimer (“Laura”), l'antagonismo ironico tra maschio e femmina (“Carnevale” e “Pettini e pettinini”), il fluire del tempo (“Passando”).
“Pettini e Pettinini” è il singolo prescelto per lanciare l'album: un brano venato di passione amorosa e d'ironia, ispirato ad una poesia di Ghiannis Ritsos, che indica la realtà della vita ordinaria come il nemico dell'amore sensuale.
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